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  • Giovedì 15 dicembre 2016

È iniziata l’evacuazione di Aleppo est

Lo hanno confermato la Croce Rossa e alcuni testimoni: dalle 5 di questa mattina è cominciata una nuova tregua

Un bambino in autobus durante l'evacuazione di Aleppo est. Sul finestrino c'è scritto in arabo "un giorno torneremo", 15 dicembre 2016
(KARAM AL-MASRI/AFP/Getty Images)
Un bambino in autobus durante l'evacuazione di Aleppo est. Sul finestrino c'è scritto in arabo "un giorno torneremo", 15 dicembre 2016 (KARAM AL-MASRI/AFP/Getty Images)

Stamattina è iniziata l’evacuazione delle persone che ancora rimangono ad Aleppo orientale, nelle poche zone della città siriana ancora sotto il controllo dei ribelli che combattono contro il regime di Bashar al Assad. Sono impegnate sia la Croce Rossa internazionale, che sta soccorrendo i feriti, sia le forze governative, che hanno messo a disposizione alcuni autobus. L’evacuazione doveva cominciare ieri, mercoledì 14 dicembre, ma per tutta la giornata sono proseguiti scontri e bombardamenti tra i ribelli e le forze vicine ad Assad. In serata è stata negoziata una nuova tregua, valida dalle 5 di mattina locali di giovedì. L’evacuazione era molto attesa sin da martedì 13, cioè da quando le forze di Assad avevano praticamente riconquistato tutta la città.

Stamattina, i giornalisti sul posto hanno raccontato di aver visto ambulanze e autobus pronti a trasportare persone fuori dalla città. Intorno alle 12 ora locale, la Croce Rossa ha confermato al Guardian che alcune ambulanze si stavano dirigendo verso Aleppo est per iniziare l’evacuazione dei feriti. Più o meno alla stessa ora, un testimone ha detto a Reuters di aver visto una ventina di autobus dirigersi verso le stesse aree controllate dai ribelli: sono gli autobus che ieri erano stati messi a disposizione dal governo, ma che poi erano tornati nei depositi nel pomeriggio. Alle 12.21 locali, le 11.21 italiane, la Croce Rossa ha confermato su Twitter l’inizio dell’evacuazione di 200 feriti.

Nel tardo pomeriggio il Guardian ha scritto che un convoglio formato da 13 ambulanze e da 20 autobus ha trasportato circa mille persone e che poi è tornato indietro a prendere un secondo gruppo. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha fatto sapere che i viaggi continueranno per tutta la notte. Per ora si parla di più di 2 mila persone evacuate. Jan Egeland, consigliere per le questioni umanitarie dell’ONU in Siria, ha detto che nelle operazioni sono stati coinvolti malati, feriti, civili vulnerabili e anche combattenti. Ha stimato poi che il numero di civili da evacuare sia pari a 30 mila.

L’agenzia di stampa russa TASS, citando il ministro della difesa russo, dice che è iniziata anche l’evacuazione di cinquemila ribelli e delle loro famiglie, ma la notizia non è ancora stata confermata da una fonte indipendente (la Russia sostiene il regime di Assad, e le informazioni che fa circolare sulla situazione ad Aleppo e in Siria sono spesso inattendibili). Più tardi, le autorità siriane hanno fatto sapere che un primo convoglio di autobus ha trasportato fuori dalla città 951 persone: le foto di alcuni di questi autobus sembrano confermare che gruppi di civili sono stati effettivamente scortati fuori da Aleppo est.

https://twitter.com/NewsweekME/status/809340506480197632

Non è chiaro cosa non abbia funzionato nell’accordo raggiunto martedì, ma sembra che ci siano state delle divisioni nello schieramento delle forze alleate ad Assad, che comprende il gruppo libanese Hezbollah, gli iraniani, i russi, le milizie sciite irachene e quello che rimane dell’esercito siriano. Il Guardian ha scritto che sono stati gli iraniani ad opporsi al piano di evacuazione concordato ieri, perché non sono stati consultati (e le milizie sciite che stanno guidando le operazioni militari contro i ribelli ad Aleppo est sono appoggiate dagli iraniani).

Negli ultimi due giorni le testimonianze delle violenze compiute ad Aleppo dalle forze fedeli ad Assad sono state moltissime. Martedì l’ONU ha detto di avere ricevuto prove credibili da diverse fonti che sostengono che le forze di Assad, tra cui la milizia sciita irachena Harakat al Nujaba, abbiano ucciso 82 civili sul posto, tra cui 11 donne e 13 bambini, in quattro diversi quartieri di Aleppo orientale. L’Unicef, l’agenzia dell’ONU per l’infanzia, ha detto che un centinaio di bambini non accompagnati o separati dalle loro famiglie sono rimasti intrappolati in un edificio sotto attacco per diverso tempo. Secondo altre testimonianze raccolte dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione non governativa filo-ribelli con sede a Londra, negli ultimi giorni i corpi di molte persone sono rimasti abbandonati per le strade delle zone di Aleppo sotto il controllo dei ribelli: i residenti erano troppo terrorizzati dai bombardamenti e non sono riusciti a portarli via e seppellirli.