“Westworld” quando manca un episodio

Nel penultimo c'erano tante domande e finalmente qualche risposta; un riepilogo in vista dell'ultimo, che ci siamo quasi

(Da "Westworld")
(Da "Westworld")

Circa due mesi fa Westworld era “la serie più attesa dell’anno“; per i primi due-tre episodi è stata una cosa strana ma interessante per alcuni, e una mezza delusione per altri che la ritenevano lenta, poco avvincente e troppo cervellotica. Da qualche settimana Westworld – che è alla sua prima stagione, e di cui è da poco stato trasmesso il nono episodio – sembra aver cambiato ritmo: dopo che i primi episodi avevano creato domande, sono iniziate ad arrivare alcune risposte. A un episodio dalla fine, la prima stagione di Westworld  (la seconda dovrebbe arrivare nel 2018) è evidentemente molto curata e complessa. Se avete superato i primi episodi ci sono grandi possibilità che vi stia piacendo e intrigando; se non l’avete ancora guardata, arriverà quasi di certo qualcuno a consigliarvela. Per quelli in pari con la versione in lingua originale – trasmessa da Sky Atlantic ogni lunedì sera, dopo l’episodio in italiano, in ritardo di una settimana rispetto all’America – abbiamo provato a mettere un po’ di ordine a quello successo finora, per capire cosa potrebbe succedere nell’ultimo episodio.

L’ultimo episodio della prima stagione di Westworld si intitolerà “The Bicameral Mind”. Andrà in onda la sera del 4 dicembre negli Stati Uniti, durerà novanta minuti e sarà diretto da Jonathan Nolan, che con la moglie Lisa Joy ne è anche sceneggiatore. Nolan – fratello del più famoso Christopher e sceneggiatore di quasi ogni suo film – è anche l’ideatore della serie, basata su una storia di Michael Crichton e prodotta da J.J. Abrams. Il nono e penultimo episodio è stato simile a molti penultimi episodi delle serie tv: pieno di cose, per preparare la strada al gran finale. L’ha diretto Michelle MacLaren – che arriva dalla regia per Breaking Bad e Game of Thrones – e ha dato alcune risposte, un po’ di quasi-risposte, e tante domande.

Come ha scritto Todd VanDerWerff su Vox, il nono episodio ha rinforzato la particolare capacità di Westworld di diventare allo stesso tempo più interessante e più frustrante. Interessante perché si capisce che è una storia articolata e profonda; frustrante perché si capisce quanto è articolata e profonda. Sempre VanDerWerff ha scritto: «Se si può dire che Westworld parli di qualcosa in particolare – che è difficile, perché la serie sta cercando di parlare di tantissimi temi – quel qualcosa è l’origine della coscienza» e la teoria del nono episodio è, molto in breve, che «il dolore porta a un trauma, un trauma crea una memoria, la memoria genera coscienza». Sul New York Times Scott Tobias ha invece scritto che «Westworld ha un’ambizione unica» e che la serie è «uno spettacolo sul modo stesso in cui viene creata». Se non volete rovinarvi lo spettacolo del nono episodio è quindi meglio non leggere oltre.

Cos’è successo fin qui

Nella prima metà di Westworld (qui ne avevamo parlato più nel dettaglio) non si capiva chi era cattivo e chi era buono, dentro e fuori dal parco. Nemmeno si capiva cosa avessero in mente la maggior parte dei personaggi. Nella seconda parte sono successe molte più cose rilevanti: si sono capiti i piani e gli obiettivi di alcuni personaggi, e alcuni di questi sembrano proprio essere cattivi. Si è capito che il dottor Ford (interpretato da Anthony Hopkins) va proprio messo tra i cattivi: ha ordinato a Bernard Lowe (che si scopre essere un androide) di uccidere Theresa Cullen, capo del dipartimento della sicurezza del parco, e Elsie, la giovane assistente di Bernard. Ford ha anche fatto credere a Bernard di essere un umano, che non è proprio una bella cosa da fare.

Non sembra essere particolarmente buona – o almeno non avere nobili piani in mente – nemmeno Charlotte Hale, uno dei direttori esecutivi di Delos, la società che finanzia il parco: vuole rubare dati e informazioni di Ford e del parco, ma ancora non si sa perché. Per quanto riguarda invece chi sta dentro al parco: William e Dolores continuano a spostarsi, ma ancora si fanno tantissime domande trovando pochissime risposte; l’Uomo in Nero continua a cercare il labirinto e Maeve – che ormai passa quasi più tempo fuori che dentro il parco – ha piena coscienza di essere un androide e sembra avere un piano per ribellarsi, con l’aiuto di tutti gli altri androidi. Come ha scritto il New York Times, Maeve è il personaggio che più di tutti «sta andando in avanti». Una cosa che forse non avete notato: la cassaforte vuota che lei apre per il bandito Hector, è la stessa che c’è nell’ufficio di Ford.

westworld

Nella nona puntata Maeve rivela a Bernard che entrambi sono androidi (lui nel frattempo se ne era dimenticato, grazie a un intervento di Ford). Lui decide quindi di mettere all’angolo Ford e farsi spiegare tutto per bene. Finisce male e Bernard, che capisce per bene la sua non particolarmente invidiabile condizione, si uccide. La prima grande rivelazione della nona puntata è che Bernard è in realtà una nuova versione di Arnold, il socio che fondò il parco insieme a Ford. La seconda grande rivelazione è che Dolores scopre e dice di essere stata lei a uccidere Arnold (c’è però da capire se è vero, e come e quando è successo). La terza grande rivelazione non è completa e sicura al cento per cento, ma ci siamo molto vicini: William sembra proprio essere l’Uomo in Nero da giovane, come molti ipotizzavano già da qualche episodio. Lo suggerisce una fotografia: quella che il padre di Dolores trovava vicino a casa sua è quella della fidanzata di William. La cosa più importante che si capisce nel nono episodio è però che le storie che si sono viste fino a quel momento sono ambientate in periodi diversi, distanti tra loro anche molto anni: su Reddit hanno provato a mettere tutto in ordine.

Cosa dobbiamo ancora capire

Nella nona puntata si sono quindi scoperte molte cose, e molte altre sono quasi certe, anche se non ancora del tutto sicure. Resta però ancora da capire come e quando si incastrano davvero tutti i diversi periodi, se Bernard è davvero morto (Ford potrebbe ricrearlo, volendo), cosa ha in mente Maeve e cosa riuscirà a fare, qual è la storia – tutta e in ordine – tra Dolores e William, cosa ha in mente Charlotte, se esiste davvero un labirinto o se è una metafora per qualcos’altro e qual è la grande nuova narrazione che Ford ha in mente. Sarebbe anche utile capire come è morto Arnold, tra le altre cose. Intervistato da Entertainment Weekly, Nolan ha detto: «Non ci interessava spargere in giro misteri senza lasciare delle risposte in vista. Il nostro obiettivo è raccontare una storia ambiziosa in capitoli lunghi quanto una stagione, ognuna con un suo tema e un suo approccio». Joy – sua moglie e co-sceneggiatrice – disse qualche settimana fa: «La maggior parte delle domande che gli spettatori si fanno avranno delle risposte negli ultimi episodi. A parte una: “E poi cosa succede?”».

Un po’ di risposte arriveranno lunedì prossimo, quando sarà trasmesso l’ultimo episodio, che sarà lungo 90 minuti. Per le altre bisognerà quasi di certo aspettare il 2018: è sicuro che ci sarà una seconda stagione (e nei piani di Nolan e Joy altre ancora), ma non ci sono ancora date certe. Nel frattempo, qualcosa (poco, in realtà) si intuisce dal trailer dell’ultimo episodio, che parla soprattutto della tanto attesa nuova linea narrativa che Ford ha in mente.

Il trailer ha come sottofondo un discorso di Ford, che dice: «Da quando ero bambino, mi sono sempre piaciute le belle storie. Le storie ci aiutano a capire le persone che sogniamo di diventare. Bugie che raccontano una verità ancora più grande. Ho sempre pensato che avrei potuto avere qualche piccola parte in questa grande tradizione. E in cambio delle mie sofferenze? Ho ottenuto questo: la mia nuova linea narrativa». Mentre si sente questa voce si vedono immagini di diversi personaggi: Ford stesso, Dolores, Maeve, William e l’Uomo in Nero, tra gli altri. Hollywood Reporter ha provato a trarre qualche conclusione, o a farsi qualche altra domanda  – partendo da quanto si vede nel trailer:

– C’è Teddy, quello che negli ultimi episodi girava con l’Uomo in Nero, seduto sul treno che porta a Westworld. È la stessa scena con cui era iniziato il primo episodio. Nel nono episodio Teddy è però stato ucciso da Angela (che ha anche provato a uccidere l’Uomo in Nero). Cosa significa questa cosa? Teddy rientrerà nel parco conservando la memoria di tutto quello che gli è successo?

– Si vede Maeve in un ascensore, vestita con abiti moderni e non da vecchio West: è lì per riattivare Bernard? Per riattivare tutti gli altri androidi? Per scappare?

– In una scena si vede Hector, il bandito alleato (e amante) di Maeve, che assalta uno dei tecnici di Westworld. È parte della rivolta che Maeve ha in mente?

– C’è William che spara ad alcuni soldati, dopo averci preso la mano nel nono episodio: chi sono? Perché lo fa?

– C’è l’Uomo in Nero che, guardando Dolores, fa una faccia piuttosto preoccupata: cosa scopre?

– L’ultima scena mostra Dolores che si punta un’arma alla testa. In sottofondo si sente la frase «questi piaceri violenti hanno una fine violenta». È la frase che le sussurrò suo padre in una delle prime puntate.