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  • Domenica 4 dicembre 2016

L’incendio in un locale di Oakland, in California

L'edificio non aveva un sistema antincendio, sono morte almeno 30 persone

 (AP Photo/Josh Edelson)
(AP Photo/Josh Edelson)

Nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre almeno 30 persone sono morte in un incendio in un locale notturno a Oakland, in California, negli Stati Uniti, in uno dei più gravi incendi nel paese a una struttura artificiale degli ultimi dieci anni.

L’incendio si è sviluppato intorno alle 23:30 locali nel “Ghost Ship”, un magazzino utilizzato da collettivi di artisti per ospitare feste e concerti. Quella sera era in corso un concerto del musicista elettronico Golden Donna. Il capo dei vigili del fuoco di Oakland Teresa Deloche-Reed ha detto che all’inizio dell’incendio nel locale c’erano tra le 50 e le 100 persone. L’edificio non aveva un sistema antincendio e i vigili del fuoco non hanno sentito nessun allarme quando sono accorsi. Lo sceriffo della contea di Alameda Ray Kelly, una volta arrivato sul posto, ha descritto il locale “come un labirinto” pieno di macerie.

Da tempo a Oakland circolava il sospetto che il magazzino fosse inadatto a ospitare eventi del genere. Il dirigente all’urbanistica del comune di Oakland, Darin Ranelletti, ha detto che il “Ghost Ship” era classificato come magazzino e non come locale notturno, e che la festa di venerdì sera non era stata autorizzata dalle autorità cittadine.

Il locale, oltre che da magazzino, fungeva da atelier per molti artisti che lo utilizzavano per tenere manichini, strumenti di lavoro e altri oggetti che hanno ostacolato gli sforzi dei vigili di estrarre le persone dalle fiamme. In più, l’unica uscita per chi si trovava al secondo piano era una scala fatta di bancali di legno. Lo sceriffo Kelly ha detto che le squadre di soccorso rimarranno sul posto fino a lunedì per recuperare tutti i corpi ancora all’interno e proseguire le indagini. Il sindaco di Oakland, Libby Schaaf, ha detto: «L’incendio di ieri notte è stata una tragedia terribile. Sono grata a tutti quelli che hanno prestato soccorso per i loro sforzi per spegnere l’incendio. Ora dobbiamo concentrarci sulle famiglie delle vittime e dobbiamo assicurarci che tutti quelli colpiti da questa tragedia ricevano una spiegazione».