In Emilia-Romagna solo i bambini vaccinati potranno andare all’asilo

Il Consiglio regionale ha reintrodotto l'obbligo per le quattro vaccinazioni contro difterite, poliomielite, tetano ed epatite B, per ripristinare una situazione sicura per tutti

(ANSA)
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Il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una legge che rende obbligatorie le vaccinazioni per i bambini che frequentano l’asilo nido. Il provvedimento reintroduce l’obbligo abolito nel 1999 e ha l’obiettivo di fare aumentare la percentuale di bambini vaccinati, in un periodo in cui – a causa della disinformazione e di ingiustificate campagne contro i vaccini – si sono raggiunti livelli sempre più bassi e pericolosi di copertura della popolazione infantile. La nuova legge è stata approvata dal centrosinistra con l’astensione di SEL e del centrodestra (ma con voto favorevole sull’articolo delle vaccinazioni obbligatorie), mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro. Il provvedimento reintroduce l’obbligo per le quattro vaccinazioni di base contro difterite, poliomielite, tetano ed epatite B, mentre i vaccini contro le altre malattie come pertosse e morbillo (di cui si può morire) sono raccomandate.

Il nuovo obbligo sarà applicato a partire dal prossimo anno scolastico, per dare tempo alle famiglie di informarsi sulle modalità per le vaccinazioni e per aggiornare il personale medico, che dovrà essere in grado di rispondere alle domande e ai dubbi dei genitori. Altre regioni come Piemonte, Marche, Umbria e Toscana stanno valutando una soluzione simile, considerata tra le più efficaci per incentivare le vaccinazioni e di conseguenza tutelare una percentuale più alta della popolazione. Fino al 1999 alcune vaccinazioni erano obbligatorie per potere accedere al sistema scolastico: poi l’obbligo fu abolito perché si ritenne che il diritto allo studio dovesse essere considerato prevalente rispetto al tema sanitario. I dirigenti scolastici devono quindi accettare tutti i bambini, ma hanno comunque la possibilità di inviare all’Agenzia Sanitaria Locale di riferimento l’elenco dei nuovi arrivati non vaccinati, ferma restando l’assenza dell’obbligo per farli vaccinare.

Come hanno più volte segnalato il ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e, a livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), negli ultimi anni le campagne di disinformazione contro i vaccini hanno causato seri danni, al punto da mettere a rischio i progressi raggiunti negli ultimi decenni per tenere sotto controllo malattie pericolose e in alcuni casi invalidanti. Complice la facile circolazione delle notizie false online, la sfiducia verso le istituzioni, gli errori giudiziari e di comunicazione da parte dei media tradizionali, sono tornati di attualità argomenti contro i vaccini che sembravano essere stati superati già decenni fa. Primo tra tutti la convinzione che i vaccini possano causare l’autismo, frutto di un vecchio e fraudolento studio scientifico del 1998, da tempo smentito da tutte le più importanti organizzazioni sanitarie del mondo compresa l’OMS e ritirato dalla stessa rivista The Lancet, che lo aveva pubblicato alla fine degli anni Novanta.

Negli ultimi due anni la copertura vaccinale dei bambini in Emilia-Romagna è rimasta al di sotto del 95 per cento, la soglia minima per tutelare i bambini che per altri e seri motivi di salute non possono essere vaccinati. In alcune province la media è di poco superiore al 93 per cento, una percentuale simile a quella del resto d’Italia, con minimi considerevoli come il 91 per cento nel Veneto. La riduzione ha interessato diverse tipologie di vaccinazioni compresa quella del morbillo, che ha raggiunto l’85,3 per cento con grandi preoccupazioni da parte delle istituzioni sanitarie, OMS compresa.