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  • Mercoledì 23 novembre 2016

Ben Carson e l’amministrazione Trump

Per qualche ora è girata la notizia che l'ex neurochirurgo e candidato Repubblicano sarebbe diventato segretario allo Sviluppo Urbano: ora il suo portavoce dice di essere stato frainteso

( Chip Somodevilla/Getty Images)
( Chip Somodevilla/Getty Images)

Aggiornamento delle 23: Armstrong Williams, portavoce di Ben Carson, ha spiegato di essere stato frainteso dal Wall Street Journal, che qualche ora fa ha dato la notizia che Carson aveva accettato l’incarico di segretario alla Casa e allo Sviluppo Urbano nell’amministrazione di Donald Trump. Parlando con The Hill, Williams ha detto: «Carson sta ancora considerando [la proposta]». Il Wall Street Journal ha corretto l’articolo scusandosi per l’errore.

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Ben Carson, ex neurochirurgo americano ed ex candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, entrerà nella nuova amministrazione di Donald Trump con la carica di segretario alla Casa e allo Sviluppo Urbano. Già da qualche giorno Trump aveva detto che stava pensando a Carson per il posto da segretario allo Sviluppo Urbano. Qualche ora fa, sulla sua pagina Facebook, Carson aveva anticipato l’annuncio della sua nomina spiegando che dopo averne parlato con il Transition Team – lo staff di Trump che si sta occupando delle nomine della nuova amministrazione – ha concluso di «poter dare un contributo significativo a rendere migliori i nostri quartieri poveri, per tutti». Un suo portavoce ha confermato al Wall Street Journal che Carson ha accettato la nomina.

Carson ha 65 anni, e prima di occuparsi di politica è stato un medico di grande successo: ha diretto per quasi trent’anni il reparto di neurochirurgia pediatrica del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, ha scritto diversi libri autobiografici ed è stato persino il soggetto di un film tv (in cui il suo personaggio era interpretato da Cuba Gooding Jr.). Divenne popolare in tutto il mondo nel 1987, quando fu il primo medico a riuscire a separare due gemelli siamesi attaccati per le teste, e negli Stati Uniti diventò una specie di eroe soprattutto per i neri. Si è candidato alle primarie Repubblicane per la presidenza senza aver nessuna esperienza politica alle spalle.

È stato probabilmente il candidato più bizzarro fra quelli principali, assieme a Trump: fra le altre cose si è fatto riconoscere per delle vecchie e bizzarre dichiarazioni sulle piramidi e per una goffissima entrata in scena a un dibattito tv durante le primarie. A un certo punto è stato persino in testa ai sondaggi, ma la sua candidatura si è sbriciolata quando si è capito che non aveva praticamente nessuna competenza politica – in un articolo del New York Times, un suo consigliere si lamentò del fatto che nessuno riuscisse a inculcargli delle nozioni base sul Medio Oriente – né un particolare carisma. Ha sostenuto Trump piuttosto controvoglia, anche se Trump stesso non sembra essersela presa. Nei giorni scorsi, in linea con il bizzarro andamento della sua candidatura, una persona vicina a Carson aveva detto che l’ex neurochirurgo aveva rifiutato un posto nell’amministrazione Trump perché riteneva di non avere sufficiente esperienza di governo.