L’Antartide vista da sopra

Le gran fotografie scattate da Mario Tama dall'aereo della missione NASA che studia lo scioglimento dei ghiacci polari

Una montagna dell'Antartide fotografata da uno dei voli della missione IceBridge, il 28 ottobre 2016 (Mario Tama/Getty Images)
Una montagna dell'Antartide fotografata da uno dei voli della missione IceBridge, il 28 ottobre 2016 (Mario Tama/Getty Images)

Dal 2009 la NASA sta portando avanti una missione aerea per studiare le variazioni annue dei ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia dovute al riscaldamento globale: la missione si chiama IceBridge. Il 19 novembre si sono concluse le annuali misurazioni sull’Antartide, mentre le ultime analisi sulla Groenlandia avverranno nella primavera del 2017. Per studiare il ghiaccio marino e i ghiacciai nelle zone polari, la NASA ha attrezzato con vari strumenti un aereo a cui ha fatto sorvolare queste aree partendo dalla base di Punta Arenas, in Cile. Tra gli strumenti usati nella missione ci sono laser, radar e macchine fotografiche a infrarossi. Negli scorsi mesi, durante sei settimane di studio, sono stati effettuati 24 diversi voli sull’Antartide. Mario Tama, un fotografo dell’agenzia Getty Images, è salito sull’aereo di IceBridge e ha scattato alcune fotografie aeree del continente e del mare che lo circonda.

I dati di IceBridge saranno integrati con quelli ricavati dal satellite ICESat, che ha finito la sua missione nel 2009, e quelli che saranno ottenuti da ICESat-2, un satellite che verrà lanciato nel 2018. La misura dello spessore dei ghiacciai e delle loro posizioni servirà per effettuare delle simulazioni dei loro spostamenti nel tempo e del loro scioglimento, oltre che della velocità con cui il livello degli oceani potrebbe alzarsi nei prossimi anni. Un altro obiettivo della missione è adattare ai droni gli attuali strumenti scientifici usati per le misurazioni a distanza dei ghiacci, in particolare al drone della NASA Global Hawk. Le misure realizzate negli ultimi mesi sono state fatte in particolare nella zona in cui il ghiaccio marino finisce, cioè dove incontra il mare libero da ghiacci.

Dalle ultime osservazioni di IceBridge, analizzate dalla NASA insieme all’Università di Irvine, è risultato che l’estensione dei ghiacci marini dell’Antartide non è mai stata così ridotta come quest’anno da quando viene misurata da satellite, cioè dal 1979.