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  • Domenica 20 novembre 2016

Angela Merkel si ricandida

La cancelliera tedesca ha annunciato che parteciperà alle elezioni del prossimo anno, per ottenere quello che sarebbe il suo quarto mandato

(Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)
(Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto in una conferenza stampa che vuole ricandidarsi per un quarto mandato, alle elezioni dell’autunno 2017. Merkel ha parlato alle 19 nella sede del suo partito – la CDU, di centro – confermando quello che nel pomeriggio avevano scritto i più importanti media internazionali, citando fonti interne alla CDU. Merkel ha spiegato di avere pensato molto alla sua ricandidatura, e di aver deciso di continuare a servire la Germania «in questi tempi difficili e incerti». Da settimane in Germania si discuteva delle intenzioni di Merkel, che ha 62 anni. Finora un solo politico tedesco è riuscito a ottenere più di tre mandati consecutivi: Helmut Kohl, che guidò cinque diversi governi tra il 1982 e il 1998.

Merkel divenne per la prima volta cancelliera nel 2005, succedendo a Gerhard Schröder: nel 2009 e nel 2013 ha ottenuto il suo secondo e il suo terzo mandato. Da cancelliera tedesca, Merkel si è dovuta occupare del rischio di default della Grecia, della guerra in Ucraina e dei molti migranti che arrivano in Europa e in particolare in Germania. Durante i governi guidati da Merkel la Germania ha mantenuto una solida crescita economica, la disoccupazione ha raggiunto il minimo storico e gli stipendi sono cresciuti. Nel dicembre 2015 Merkel fu anche scelta dalla rivista Time come persona dell’anno. Nelle elezioni regionali del marzo 2016, la CDU ha però perso in due dei tre stati federati – o Länder – in cui si è votato: Baden-Württemberg e Renania-Palatinato.

Il principale problema politico di Merkel e della CDU, alle prossime elezioni nazionali, sarà riuscire a frenare la crescita di consensi di Alternativa per la Germania (AfD), una formazione populista e di destra che punta molto su temi anti-immigrazione. AfD è andata molto bene alle elezioni regionali di marzo ed è data in costante crescita dai principali sondaggi. Nonostante i problemi della CDU, Merkel continua però ad andare bene nei sondaggi – la Bild ne ha recentemente pubblicato uno secondo cui il 55 per cento degli intervistati si augurano che si ricandidi – ed è generalmente considerata la candidata più solida e realistica per la cancelleria.

Merkel è nata ad Amburgo, quando la città faceva parte della Germania Ovest, ma visse tutta la giovinezza nella Repubblica Democratica Tedesca, a Est. È la figlia di un teologo protestante, e ha iniziato a interessarsi di politica durante gli anni dell’università, dove ha conseguito un dottorato in chimica quantistica. Ha partecipato attivamente alla spinta democratica che portò alla caduta del Muro di Berlino ed è diventata ministro per la prima volta nel 1991, nel primo governo della Germania unita di Helmut Kohl. Quando vinse le elezioni per la terza volta, nel 2013, ottenne il migliore risultato per la CDU degli ultimi 25 anni. Insieme con gli alleati dell’Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), Merkel ottenne il 41,5 per cento dei voti, mancando per soli 5 seggi la maggioranza assoluta in Parlamento: motivo per cui si è rifatta la Große Koalition (“grande coalizione”), come già nel 2005.

Nel motivare perché l’aveva scelta come persona dell’anno nel 2015 il Time spiegò così una delle peculiarità di Merkel:

Il più potente leader europeo è una rifugiata proveniente da un posto e un’epoca dove il suo potere sarebbe sembrato inimmaginabile. La Repubblica Democratica Tedesca non era una repubblica né era democratica; era uno horror show orwelliano, dove la “Cortina di ferro” trovava un’espressione concreta nel muro di Berlino. Timida figlia di un pastore luterano, Merkel è entrata in politica da protestante divorziata in un partito a maggioranza cattolica, una donna in un covo di uomini, una cittadina dell’est nella Germania appena unificata degli anni Novanta, dove quelli dell’est erano ancora visti come alieni. Nessun importante leader occidentale è cresciuto dentro una palizzata, cosa che ha dato a Merkel un raro punto di vista sulla libertà e sui rischi che le persone sono disposte a correre pur di assaporarla.