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  • Sabato 12 novembre 2016

L’attentato in un tempio musulmano in Pakistan

Nel Belucistan, nel sud del paese: ci sono almeno 52 morti e 100 feriti a causa di un'esplosione rivendicata dallo Stato Islamico

(ASIF HASSAN/AFP/Getty Images)
(ASIF HASSAN/AFP/Getty Images)

Nel pomeriggio di sabato 12 novembre c’è stata un’esplosione in un tempio vicino Lasbela, nel Belucistan, una regione nel sud del Pakistan. Al Jazeera scrive che l’esplosione è stata causata da una bomba (anche se per ora non ci sono conferme ufficiali). Il governatore locale Sarfraz Bugti ha detto ad Agence France-Presse che ci sono almeno 52 morti e 105 feriti. Le persone stavano partecipando alla Dhamal, una specie di danza rituale. Il tempo in cui c’è stata l’esplosione è infatti di una confraternita sufi (il sufismo è la principale corrente mistica islamica, malvista sia da al Qaida che dallo Stato Islamico). L’attacco è stato rivendicato dallo Stato Islamico attraverso Amaq, una specie di suo ufficio stampa: secondo il comunicato pubblicato sul suo sito l’attacco è stato compiuto da un attentatore suicida. Bugti però ha detto che non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un attentatore suicida.

A causa della geografia del Belucistan, che è una regione montuosa senza strutture mediche adeguate all’emergenza, molti feriti sono stati portati a Karachi, che si trova a tre ore di automobile dal tempio.

Il Belucistan – la cui capitale è Quetta – è una delle province storicamente più instabili del Pakistan: ha una lunga storia di ribellioni e guerriglia di diversi gruppi beluci separatisti, ma ha avuto molti problemi anche per la presenza di al Qaida e il centro di addestramento della polizia di Quetta è stato attaccato a ottobre. Il Belucistan è un’area importante soprattutto per la Cina: la provincia è interessata dal passaggio di un importante e complesso progetto di collegamento – da 51 miliardi di dollari – tra lo Xinjiang e il mare Arabico attraverso il Pakistan.