Twitter chiude Vine

L'applicazione per pubblicare loop di brevi video sarà disattivata tra qualche mese, ma resterà online il suo archivio

Twitter “nei prossimi mesi” chiuderà Vine, il suo servizio per pubblicare brevi video che possono essere visti a ripetizione (loop) e su cui un tempo il social network aveva puntato molto, con la speranza che potesse diventare uno spazio per nuovi creativi come è stato in questi anni YouTube con il fenomeno degli “youtuber” di successo internazionali, con milioni di visualizzazioni per ogni loro video. L’annuncio è stato dato da Vine oggi, contestualmente alla diffusione dei nuovi dati finanziari di Twitter e all’annuncio del taglio del 9 per cento dei posti di lavoro nel social network: circa 350 persone. Né Twitter né tanto meno Vine hanno dato informazioni chiare sulla decisione di chiudere il servizio, ma è probabile che rientri nel progetto di riorganizzazione interna di Twitter per sfruttare meglio le risorse e ridurre i settori meno redditizi.

Twitter aveva acquisito Vine verso la fine del 2012, quando la startup era ancora al lavoro sulla sua applicazione, che sarebbe stata messa online qualche mese dopo, nel gennaio del 2013. All’epoca il social network riteneva che Vine potesse essere una buona soluzione per creare brevi video, da condividere facilmente su Twitter facendo aumentare il suo traffico. Da allora l’applicazione ha raccolto qualche milione di utenti, ma non ha mai fatto grandi salti di qualità, nonostante fosse molto apprezzata dai suoi utilizzatori più assidui. Vine ha dovuto fare quasi da subito i conti con la concorrenza di Instagram, che nel 2013 introdusse una nuova funzione per pubblicare brevi video direttamente nella sua applicazione, già affermata e molto più usata di Vine da poco nata.
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https://vine.co/v/eXudDWX1lpl

A parte qualche blando aggiornamento, soprattutto per rendere più semplice la ricerca dei video, negli anni seguenti Vine non ha ricevuto molti aggiornamenti e nemmeno soluzioni per essere integrata meglio all’interno di Twitter, che ha sviluppato a sua volta separatamente un’opzione per condividere i video girati sulla sua applicazione tramite smartphone e tablet. Lo scarso interesse dimostrato dai dirigenti di Twitter verso Vine aveva portato i cofondatori a lasciare l’applicazione, senza che ci fossero piani concreti e precisi per rilanciarla.

Nel loro comunicato, i responsabili di Vine dicono che tra qualche mese sarà spenta l’applicazione per girare e pubblicare i video, ma che i contenuti pubblicati finora continueranno comunque a esistere e che non ci sarà quindi il rischio di perdersi qualcosa. Ai proprietari dei singoli account sarà inoltre data la possibilità di scaricare i loro video, per averne una copia in locale.
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https://vine.co/v/eIXejbQ2utM

Per Twitter gli ultimi mesi sono stati molto complicati, tra aspre critiche per la sua incapacità di tenere sotto controllo i messaggi d’odio e il fallito tentativo di trovare qualche acquirente interessato a rilevare l’intera società. In compenso, oggi la società ha presentato i dati fiscali sul periodo luglio – agosto, ricevendo qualche reazione positiva da analisti e investitori. Twitter ha prodotto ricavi per 616 milioni di dollari, al di sopra dei previsti 605 milioni. Gli utenti attivi al mese sono passati dai 313 milioni del trimestre precedente a 316 milioni, ma l’aumento su base annua è stato piuttosto contenuto se si considera che nel terzo trimestre del 2015 erano 307 milioni. Nonostante gli sforzi, Twitter continua a faticare ad attrarre nuove iscrizioni e soprattutto a mantenere l’interesse dei nuovi arrivati, che spesso abbandonano il social network dopo pochi giorni di utilizzo perché lo trovano più complicato di Facebook.

Twitter sta però cercando di differenziarsi proprio da Facebook, puntando sulle sue funzionalità per avere e commentare notizie in tempo reale. La riorganizzazione aziendale è stata decisa contestualmente al ritiro delle offerte per l’acquisito di Twitter, ritenuto troppo costoso a una valutazione di 20 miliardi di dollari. I 350 licenziamenti seguono i 300 già effettuati lo scorso anno, quando il cofondatore di Twitter, Jack Dorsey, è tornato alla guida dell’azienda.

https://vine.co/v/eLVlbnArPmd