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  • Giovedì 27 ottobre 2016

Si parla nuovamente della terza pista a Heathrow

Il progetto, di cui si discute da anni, è stato approvato dal governo britannico e non è mai stato così vicino a essere completato

di Alex Morales, Robert Hutton, Christopher Jasper – Bloomberg

Un cartello contrario al progetto di espansione dell'aeroporto di Heathrow affisso a Harmondsworth, in Inghilterra (Dan Kitwood/Getty Images)
Un cartello contrario al progetto di espansione dell'aeroporto di Heathrow affisso a Harmondsworth, in Inghilterra (Dan Kitwood/Getty Images)

Il governo del primo ministro Theresa May ha dato il via libera al progetto di espansione di Heathrow, il principale aeroporto di Londra, lasciando aperte le domande sulle modalità di finanziamento al progetto e sulla durata dei lavori di costruzione. L’annuncio, arrivato martedì, ha avallato le conclusioni di una commissione governativa, che l’anno scorso avevano individuato nell’aeroporto di Heathrow – e non nel rivale Gatwick – il candidato migliore per un allargamento, in un periodo di difficoltà per la capacità di volo del Regno Unito. La costruzione di una terza pista di atterraggio a Heathrow – la prima pista completa realizzata nel sudest dell’Inghilterra dalla Seconda guerra mondiale – costerà 16 miliardi di sterline (poco meno di 18 miliardi di euro) e permetterà all’aeroporto inaugurato 70 anni fa di gestire 135 milioni di passeggeri all’anno.

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Prima che le proposte finali del governo vengano sottoposte al Parlamento britannico, nell’inverno tra il 2017 e il 2018, ci sarà una consultazione pubblica. Nonostante le proteste di importanti membri del Partito Conservatore e dell’opposizione May avrà probabilmente il sostegno sufficiente per far approvare la proposta dal Parlamento. I dettagli su come il progetto verrà finanziato devono ancora essere negoziati: il progetto sarà a carico del settore privato, ma il governo ha esortato l’aeroporto a non aumentare i costi per le compagnie aeree per finanziare l’espansione. Il ministro dei Trasporti britannico ha detto ai parlamentari che la pista sarà inaugurata tra circa nove anni, «stando al programma attuale». La portavoce di May, Helen Bower, ha detto che l’obiettivo è terminare i lavori «il più velocemente possibile» e che il progetto è «completabile entro il 2030».

Secondo Tony Travers, che insegna politica alla London School of Economics, la pista ha il 70-75 per cento di possibilità di essere costruita. «La realizzazione del progetto non è mai stata così probabile», ha detto Travers durante un’intervista, «il che non equivale a dire che verrà realizzato. A cambiare di molto le cose sono state Brexit e la necessità di mandare un segnale che possa essere capito dal resto del mondo. Questo progetto lo è: mostra che il Regno Unito funziona, e che Londra funziona».

All’unanimità

May, decisa a dimostrare che il Regno Unito è aperto alle opportunità di business anche dopo il voto nel referendum di giugno che ha determinato l’uscita del paese dall’Unione Europa, è riuscita a far approvare una decisione che da decenni divide l’opinione pubblica britannica, ottenendo l’unanimità di pareri favorevoli all’interno della commissione ministeriale che ha approvato il piano.

I ministri con «opinioni fortemente» contrarie all’espansione di Heathrow potranno esprimere la loro opposizione al progetto, in via eccezionale rispetto alla prassi, ma non in Parlamento. Il ministro degli Esteri Boris Johnson, il più importante tra gli oppositori, ha detto di aspettarsi che la pista non venga costruita. Il sindaco di Londra Sadiq Khan del Partito Laburista all’opposizione, succeduto a Johnson, ha detto che l’espansione di Heathrow «avrà effetti devastanti per la qualità dell’aria». Oggi Heathrow, che in passato si trovava nell’estremità occidentale di Londra, è circondato da zone residenziali periferiche, dove gli abitanti si lamentano per i disagi dovuti ai continui sorvoli. Tra le persone contrarie al progetto ci sono politici le cui circoscrizioni elettorali saranno interessate dall’espansione.

Pianificazione

Ora il governo presenterà la sua proposta sotto forma di bozza del cosiddetto national policy statement (NPS) – una sorta di documento programmatico che illustra e motiva un progetto infrastrutturale – e chiederà poi il parere dei cittadini e dei parlamentari. Una volta che la Camera dei Comuni, cioè la camera bassa del Parlamento britannico, avrà votato, Heathrow potrà presentare una richiesta di pianificazione alle autorità locali, mentre la decisione finale spetterà al ministero dei Trasporti. I lavori di costruzione della pista potranno iniziare solo allora. L’intero processo che precederà l’avvio dei lavori potrebbe durare fino a sei anni, e inizierà con una fase di almeno due anni per elaborare l’NPS e fare in modo che superi i vari ostacoli giuridici, ha detto Duncan Field, il responsabile della pianificazione nel Regno Unito dello studio legale Norton Rose Fulbright di Londra. «Ci potrebbero poi volere altri due o tre anni dopo il completamento dell’NPS e prima del via libera ai lavori, e almeno un altro anno per la risoluzione di tutte le questioni legali», ha aggiunto Field in comunicato via email. Heathrow rimane l’aeroporto più trafficato d’Europa, ma negli ultimi anni le indecisioni sull’espansione hanno portato a un ridimensionamento del suo ruolo, mentre aeroporti concorrenti come Francoforte, Amsterdam e Parigi – che hanno già diverse piste –stanno aumentando i voli. Più a est, aeroporti in grande crescita come quelli di Dubai e Istanbul stanno conquistando una fetta maggiore del traffico dei voli a lungo raggio, i più redditizi in assoluto.

Finanziamenti

La nuova pista porterà all’economia britannica 61 miliardi di sterline (circa 68 miliardi di euro) e creerà 77mila posti di lavoro nei prossimi 14 anni, stando al governo. L’espansione sarà a carico del settore privato e il governo ha detto che qualsiasi piano elaborato dall’aeroporto e dalle compagnie aeree dovrebbe fare in modo che le tasse di atterraggio rimangano «vicine ai livelli attuali». La società che gestisce Heathrow ha detto che l’espansione sarà finanziata da una combinazione di capitali propri e prestiti. «Heathrow è di gran lunga l’aeroporto finanziato interamente da privati più grande al mondo e ha un’esperienza consolidata nel raccogliere finanziamenti a livello globale», si legge in un comunicato diffuso via email, in cui si promette di mantenere i costi per le compagnie «vicini ai livelli attuali».

Dopo la diffusione della notizia dell’approvazione del progetto le azioni di Ferrovial SA, la società che detiene il 25 per cento di Heathrow, sono salite dell’1,4 per cento, prima di scendere dello 0,9 per cento. A dicembre il predecessore di May, David Cameron, aveva posticipato la decisione sull’estensione di Heathrow sostenendo che fossero necessari ulteriori studi sull’impatto ambientale dei lavori all’aeroporto, che è circondato dalle nuove aree create dalla grande espansione urbana della zona occidentale di Londra e ha rotte aeree che sorvolano il centro della città. Precedentemente Cameron aveva incaricato una commissione aeroportuale guidata da Howard Davies – l’ex capo della Financial Services Authority, un organo indipendente britannico che si occupava di vigilare sui mercati finanziari, abolito nel 2012 – di pronunciarsi sull’espansione di Heathrow, evitando così che la decisione sulla nuova pista potesse fargli perdere voti alle elezioni politiche del 2015.

Opposizione

Cameron era stato frenato dal suo impegno «senza se e senza ma» contro l’espansione di Heathrow, come aveva dichiarato prima delle elezioni del 2010, oltre che dall’opposizione al progetto da parte di importanti esponenti del suo stesso partito, tra cui Justine Greening, attuale ministro dell’Istruzione, e Zac Goldsmith, il candidato sindaco del Partito Conservatore alle ultime elezioni di Londra, le cui circoscrizioni elettorali sono attraversate dalle rotte dei voli, come quelle di Johnson. Martedì Goldsmith si è dimesso dal suo seggio di Richmond Park alla Camera dei Comuni, tenendo così fede alla promessa di forzare la mano per un’elezione straordinaria per il suo seggio nel caso in cui l’espansione di Heathrow fosse stata approvata. Precedentemente Goldsmith aveva detto ai parlamentari che il governo aveva «scelto un percorso che non solo è sbagliato, ma è anche destinato a fallire», e che la decisione sarebbe stata «un fardello che il governo si porterà appresso per moltissimi anni».

Johnson, che aveva sviluppato un progetto per un nuovo aeroporto nell’estuario del Tamigi, respinto dalla commissione aeroportuale, ha detto a Sky News di non aspettarsi che la nuova pista venga costruita e che in caso contrario Londra diventerà una «città di aeroporti», aggiungendo che «nessun’altra città al mondo si sognerebbe mai di sottoporre così tante persone ad altro inquinamento acustico».

© 2016 – Bloomberg