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  • Mercoledì 19 ottobre 2016

Il reality show sull’ambasciatore statunitense in Danimarca

Due anni fa un produttore danese decise di fare un programma sulla sua vita, convinto da un video in cui si presentava: ci aveva visto lungo

L'amabasciatore americano in Danimarca Rufus Gifford, a destra, dopo essersi sposato col suo compagno Stephen DeVincent al municipio di Copenaghen, il 10 ottobre 2015 (Rasmus Flindt Pedersen/Polfoto via AP)
L'amabasciatore americano in Danimarca Rufus Gifford, a destra, dopo essersi sposato col suo compagno Stephen DeVincent al municipio di Copenaghen, il 10 ottobre 2015 (Rasmus Flindt Pedersen/Polfoto via AP)

Uno dei programmi televisivi danesi di maggior successo negli ultimi anni si chiama Jeg er ambassadøren fra Amerika, che significa “sono l’ambasciatore americano”: è un reality show sulla vita di Rufus Gifford, ambasciatore statunitense in Danimarca dal 2013. Il reality, composto da due stagioni da cinque episodi lunghi mezz’ora ciascuna, è stato prodotto tra il 2014 e il 2015 e ogni puntata è stata vista in media da 200mila persone, più del 3 per cento dei 5,7 milioni di abitanti della Danimarca. Gifford ha vinto il più importante premio televisivo danese, nella categoria “Grande Personaggio”. Netflix ne ha comprato i diritti e da settembre lo ha inserito nel catalogo di nove paesi: Australia, Belgio, Canada, Irlanda, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti, dove il programma può anche essere acquistato sull’iTunes Store di Apple.

Il programma è nato da un’idea del produttore danese Erik Struve Hansen. Nel 2014, dopo aver visto su YouTube il video del 2013 in cui Gifford si presentava ai cittadini danesi, Struve Hansen pensò che Gifford potesse essere un personaggio televisivo.

Il reality è ambientato a Rydhave, la residenza di Giffords a Copenaghen, oppure in Massachusetts, quando torna a trovare i suoi genitori. In una puntata si vede anche l’ambasciatore in Groenlandia, con una squadra dei corpi speciali danesi: più spesso il reality mostra le sue partecipazioni a festival ed eventi pubblici. L’ultima puntata è quella dove succede l’evento più importante: il matrimonio di Gifford con il suo compagno Stephen DeVincent, un veterinario, al municipio di Copenaghen – la Danimarca è stata il primo paese al mondo a istituire il matrimonio per le coppie omosessuali, nel 1989. Jeg er ambassadøren fra Amerika non è un programma con particolari colpi di scena, ma è molto seguito soprattutto perché Gifford ha un buon senso dell’umorismo: le sue battute sono soprattutto sul suo lavoro di ambasciatore, sul fatto di essere gay o in generale sulla sua relazione con DeVincent (si lamenta spesso sul fatto che lui lavori negli Stati Uniti, per esempio).

L’unica puntata in cui si vede un po’ di azione è quella che mostra la volta in cui nel cortile di Rydhave hanno girato una scena della serie tv Homeland: una persona sul set si ferì quando un pannello gigante gli cadde addosso.

All’inizio Gifford non era famoso in Danimarca, e l’idea di Hansen fu considerato un azzardo, perché non poteva avere la certezza che i danesi si sarebbero appassionati alla sua vita. Prima di diventare l’ambasciatore americano in Danimarca, Gifford è stato il responsabile delle finanze della campagna per le elezioni presidenziali del 2012 di Barack Obama e prima ancora faceva il produttore a Hollywood: ha lavorato ai film Il dottor Dolittle 2 e Garfield – Il film. L’idea originale era che Jeg er ambassadøren fra Amerika fosse un programma rivolto soprattutto ai giovani.

Il Dipartimento di Stato americano non ha mai approvato formalmente il programma, dato che inizialmente avrebbe dovuto essere trasmesso solo in Danimarca, ma il segretario di Stato John Kerry è a conoscenza della sua realizzazione: non lo ha mai visto, ma ha mandato un biglietto a Gifford in cui si è complimentato per il programma. Non è prevista una terza stagione, perché i produttori credono che arrivati a questo punto le puntate comincerebbero a essere ripetitive.

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