La produzione del Samsung Galaxy Note 7 è stata sospesa

La decisione è stata presa in seguito alle segnalazioni dei nuovi smartphone sostituitivi bruciati, dicono fonti del Wall Street Journal e della principale agenzia di stampa sudcoreana

Un Samsung Galaxy Note 7 bruciato (Shawn Minter via The Verge)
Un Samsung Galaxy Note 7 bruciato (Shawn Minter via The Verge)

Dopo le nuove segnalazioni di pericolosi malfunzionamenti, Samsung ha sospeso la produzione degli smartphone Galaxy Note 7: la notizia è stata diffusa da Yonhap, la principale agenzia di stampa della Corea del Sud, dove la società ha la sua sede principale, e dal Wall Street Journal sulla base di fonti vicine all’azienda consultate nelle ultime ore. La decisione, senza precedenti, potrebbe causare altri problemi commerciali e di immagine a Samsung, criticata per non avere gestito efficacemente il problema dei Galaxy Note 7 da subito e avere omesso informazioni sui difetti riscontrati nel suo smartphone.

Yonhap segnala che la sospensione è stata decisa “in collaborazione con le autorità per la sicurezza dei prodotti nella Corea del Sud, negli Stati Uniti e in Cina”, secondo una sua fonte anonima. La decisione ha portato all’interruzione delle attività in uno stabilimento nel Vietnam, responsabile per la produzione dei Galaxy Note 7 venduti in tutto il mondo.

Samsung aveva presentato il suo Galaxy Note 7 all’inizio di agosto ricevendo critiche molto positive per le sue qualità, paragonabili a quelle dei migliori concorrenti come gli iPhone di Apple. Nelle settimane seguenti decine di utenti avevano però segnalato problemi con i loro smartphone, causati dalle batterie: durante la carica o se completamente cariche, tendevano a surriscaldarsi in modo anomalo, causando piccole esplosioni, incendi e la produzione di molto fumo. In seguito alle numerose segnalazioni e alla pressione degli organismi di controllo, a inizio settembre Samsung aveva disposto la sospensione delle vendite dei Galaxy Note 7 e aveva avviato una grande campagna di richiamo per tutti i modelli già messi in commercio – circa 2,5 milioni – in diversi paesi del mondo tra cui Stati Uniti e Italia.

Nell’attesa di avere a disposizione sufficienti Galaxy Note 7 sostituitivi, Samsung aveva consigliato di usare temporaneamente smartphone diversi dal suo per motivi di sicurezza. In un secondo momento aveva persino diffuso un aggiornamento software per fare in modo che il telefono caricasse la batteria solo fino al 60 per cento, limite ritenuto sicuro per evitare anomalie. L’aggiornamento era stato diffuso in Corea del Sud, con qualche polemica perché di fatto avrebbe disincentivato la sostituzione dei modelli difettosi da parte dei loro proprietari in tempi rapidi.

Nelle ultime settimane Samsung aveva iniziato a sostituire decine di migliaia di Galaxy Note 7 con un nuovo modello, che avrebbe dovuto eliminare il problema, ma così non è stato. Nell’ultima decina di giorni sono stati segnalati almeno 5 casi di telefoni bruciati e che hanno iniziato a produrre molto fumo, costituendo un rischio per la salute dei loro proprietari. Il caso di cui si è parlato di più è stato quello del 5 ottobre scorso, quando un aereo è stato evacuato a causa del fumo prodotto da un Galaxy Note 7 poco prima della sua partenza dall’aeroporto di Louisville in Kentucky: era uno smartphone sostitutivo che avrebbe dovuto funzionare senza problemi.

In un altro caso, sempre nel Kentucky, un uomo si è svegliato nella sua camera da letto piena di fumo e con il suo Samsung Galaxy Note 7 che aveva preso fuoco, in seguito è stato ricoverato per una bronchite causata dai fumi inalati. Anche in questo caso lo smartphone era un modello sostitutivo e non era nemmeno in carica quando si è surriscaldato. L’ultimo caso di cui si ha notizia risale a domenica 9 ottobre e si è verificato a Houston, in Texas: il telefono ha preso fuoco sul tavolo del soggiorno di una famiglia che stava pranzando. Era stato sostituito a fine settembre seguendo le indicazioni di Samsung per la campagna di richiamo.

In seguito a queste segnalazioni, ieri i principali operatori telefonici degli Stati Uniti – AT&T, Verizon e T-Mobile – hanno deciso di sospendere le vendite dei Galaxy Note 7, proponendo ai loro clienti di sostituire i modelli difettosi con telefoni diversi. Samsung non ha ancora confermato tutti i casi segnalati finora, limitandosi a diffondere comunicati stampa in cui ha ribadito il proprio impegno per fare chiarezza, indagare le cause degli incidenti e collaborare con le autorità locali.

Chi ha acquistato un Galaxy Note 7, prima dell’avvio della campagna di richiamo, ha diritto a chiedere la sostituzione del prodotto o un rimborso totale per il proprio acquisto. In Italia il problema è relativamente limitato, perché la sospensione delle vendite è stata decisa nello stesso giorno in cui era iniziata la distribuzione. I nuovi modelli avrebbero dovuto risolvere il problema, ma a quanto pare ci sono ancora problemi, che potrebbero danneggiare ulteriormente le vendite di Samsung in vista del periodo degli acquisti natalizi.