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  • Venerdì 7 ottobre 2016

L’uragano Matthew ha raggiunto la Florida

Ha già portato le prime piogge e forti venti, anche se resta lontano dalla costa: ad Haiti sono morte più di 450 persone

Atlantic Beach, Jacksonville, Florida, Stati Uniti (JEWEL SAMAD/AFP/Getty Images)
Atlantic Beach, Jacksonville, Florida, Stati Uniti (JEWEL SAMAD/AFP/Getty Images)

Dopo avere attraversato il Mare dei Caraibi, l’uragano Matthew ha raggiunto la costa orientale della Florida, dove da alcune ore ha iniziato a portare forti venti e piogge intense. La parte centrale della perturbazione si è mantenuta a circa 150 chilometri di distanza dalla zona costiera, quindi gli effetti sono meno intensi di quanto si era temuto inizialmente. Il governatore della Florida, Rick Scott, ha detto che comunque il passaggio dell’uragano potrebbe avere serie conseguenze. Scott ha invitato la popolazione a evacuare le aree costiere dicendo che “non c’è nessun buon motivo per rimanere”, e ha consigliato di mettersi al sicuro: “Non fate surf, non andate in spiaggia: questa tempesta vi ucciderà”.

Oggi il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha rivisto la forza dell’uragano dichiarandolo di Categoria 3 e non più 4 (si va da 1 a 5): la perturbazione si è indebolita, ma è comunque ancora in grado di produrre seri danni con allagamenti, forti raffiche di vento e piogge intense lungo il suo percorso. A inizio settimana Matthew ha causato grandi danni ad Haiti, distruggendo interi villaggi e causando la morte di oltre 450 persone, dicono le autorità locali. Le stime non sono ancora definitive perché alcune aree dell’isola sono inaccessibili a causa del crollo dei ponti e dei danneggiamenti alle strade. Nella sola città di Roche-a-Bateau sono morte 50 persone, mentre la vicina Jeremie è stata distrutta all’80 per cento. Nella provincia del sud di Haiti si stima che l’uragano abbia distrutto almeno 30mila abitazioni, in molti casi capanne o semplici tettoie usate come riparo da più famiglie.

matthew

L’uragano Matthew ha attraversato buona parte della penisola Tiburon, la lunga lingua di terra nella parte sud-orientale di Haiti. Molte persone sono morte a causa della caduta degli alberi, dei numerosi detriti proiettati a grande velocità dal vento e delle inondazioni che si sono verificate nella zona. Il crollo di un ponte lungo la strada principale che conduce alla penisola ha complicato l’attività dei soccorritori, isolando intere aree per molte ore. Sono inoltre segnalati problemi alle linee elettriche e telefoniche, cosa che rende ancora più difficile il coordinamento dei soccorsi in uno dei paesi più poveri del mondo. Secondo le Nazioni Unite almeno 350mila persone hanno bisogno di assistenza ad Haiti: hanno perso tutto e non hanno nemmeno a disposizione centri di accoglienza dove trovare rifugio.

Dopo avere portato piogge copiose e forti venti su Haiti a inizio settimana e prima ancora a Cuba, Matthew ha proseguito verso nord-ovest lambendo le Bahamas, dove non sono stati registrati particolari danni. La preoccupazione più grande riguarda ora gli Stati Uniti, con la grande perturbazione che potrebbe avvicinarsi di più alla costa della Florida. Matthew si sta muovendo verso nord-est e per ora ha portato piogge paragonabili a quelle di una tempesta tropicale, ma c’è ancora la possibilità che raggiunga la costa come un uragano di Categoria 3 o 4 (di solito avvicinandosi alla terra gli uragani si indeboliscono), il più forte che abbia mai coinvolto la Florida. Dai suoi spostamenti nelle prossime ore dipenderà l’estensione dei danni in Florida e negli stati più a nord.

Secondo il Servizio Meteorologico Nazionale degli Stati Uniti, la quantità d’acqua portata dall’uragano sulla Florida potrebbe essere superiore a quella dell’ottobre del 2012, quando la tempesta Sandy raggiunse il New Jersey provocando grandi danni. Anche la forza del vento potrebbe essere superiore. Si prevedono inondazioni nelle aree costiere e sono già stati segnalati alcuni blackout, che hanno interessato circa 600mila abitazioni. Il governatore della Florida ha disposto l’evacuazione di 1,5 milioni di persone dalla costa orientale.

Anche in Georgia e South Carolina si stanno preparando al passaggio della grande perturbazione. Nikki Haley, governatore del South Carolina, ha detto: “Questa è una tempesta spaventosa. Ora è il momento di pregare”. È stato organizzato un piano per fare sfollare quasi 300mila persone, mentre nel North Carolina è stata decisa l’evacuazione obbligatoria per circa 500mila persone in sei contee lungo la costa.