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  • Giovedì 6 ottobre 2016

L’uragano Matthew verso gli Stati Uniti

Forti piogge e venti hanno causato la morte di decine di persone ad Haiti e migliaia di sfollati, e stanotte – da noi sarà venerdì mattina – arriverà in Florida

L'attraversamento del fiume La Digue dopo il crollo di un ponte - Haiti (AP Photo/Dieu Nalio Chery)
L'attraversamento del fiume La Digue dopo il crollo di un ponte - Haiti (AP Photo/Dieu Nalio Chery)

Almeno 23 persone sono morte ad Haiti a causa dei forti venti e delle piogge intense portate dall’uragano Matthew, che in questi giorni sta attraversando il Mar dei Caraibi dirigendosi a nord, verso gli Stati Uniti. Alcune città dell’isola hanno subito grandi devastazioni e per ora è impossibile avere stime più precise, ma secondo le fonti locali consultate da Reuters i morti sarebbero almeno 98 e ci sarebbero altre decine di feriti. Ad Haiti migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni, spesso capanne e tettoie instabili, per motivi di sicurezza e i soccorritori stanno faticando a raggiungere alcune aree del paese.

Secondo i meteorologi Matthew è l’uragano più forte che abbia interessato i Caraibi negli ultimi 10 anni e durerà ancora diversi giorni. Nella mattina di giovedì (pomeriggio in Italia), il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha rivisto la forza dell’uragano dichiarandolo di Categoria 4 (si va da 1 a 5), e quindi in grado di “produrre effetti devastanti da allagamenti, forti raffiche di vento (fino a 250 chilometri orari) e piogge molto intense lungo il suo percorso. Secondo le previsioni, Matthew raggiungerà la costa orientale della Florida nella notte (venerdì mattina in Italia), dopo avere attraversato la parte nord-occidentale delle Bahamas.

Ad Haiti ha portato raffiche di vento fino a 230 chilometri orari, danneggiando edifici e infrastrutture soprattutto lungo la costa occidentale dell’isola, in particolar modo nella lunga penisola che termina con la zona di Grand Anse. L’uragano ha causato l’interruzione di buona parte delle comunicazioni, la distruzione di un ponte e l’allagamento delle vie principali di accesso a parte della penisola, rendendo più difficili le attività di intervento dei soccorritori.

Il governo locale e le organizzazioni internazionali stimano che nei centri di accoglienza di Haiti ci siano almeno 10mila sfollati, ma il loro numero continua ad aumentare. Considerata l’emergenza, il governo ha deciso di rinviare le elezioni che si sarebbero dovute tenere a breve nel paese: una nuova data non è stata ancora comunicata. Tra gli edifici danneggiati ci sono chiese, scuole e altri edifici pubblici che dovevano essere utilizzati come seggi elettorali. La situazione è invece migliorata a Cuba, dove le piogge sono diminuite, anche se il governo locale sta faticando a gestire i soccorsi per la popolazione.

Matthew si sta ora spostando verso nord e sta portando forti piogge alle Bahamas. Secondo le previsioni, nelle prime ore di venerdì raggiungerà la costa orientale della Florida, dove il governatore Rick Scott ha detto che potrebbe esserci la più grande evacuazione di sempre. Risalita la Florida, l’uragano dovrebbe raggiungere Georgia e South Carolina, dove il governatore Nikki Haley ha già annunciato un piano di evacuazione di almeno 250mila persone dalle aree costiere. Di solito gli uragani perdono potenza man mano che si avvicinano alle coste, ma considerata l’estensione della perturbazione si prevede che Matthew continuerà a portare forti piogge per molti giorni.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto che l’uragano non deve essere sottovalutato e ha annunciato assistenza da parte del governo federale agli stati del sud coinvolti. Ha anche invitato le popolazioni di Florida, Georgia, South Carolina e North Carolina a seguire i consigli dei governi locali, prendendo le precauzioni necessarie in vista dell’arrivo dell’uragano.