I nuovi smartphone di Google, e le altre cose

I telefoni si chiamano Pixel ed erano i prodotti più attesi, ma all'evento di San Francisco sono stati presentati anche un coso intelligente per la casa e un nuovo Chromecast

(AP Images)
(AP Images)

Durante una presentazione che si è tenuta a San Francisco, in California, martedì 4 ottobre, Google – oltre a presentare i suoi nuovi smartphone, che si chiamano Pixel e Pixel XL – ha esposto i piani dell’azienda per il suo futuro più prossimo. L’idea al centro della nuova evoluzione è rendere Google un insieme di servizi sempre più personali, grazie alla loro gestione integrata da parte di Google Assistant, un’intelligenza artificiale (AI) che aiuta gli utenti a trovare informazioni, organizzarle e gestirle a prescindere dal dispositivo che stanno utilizzando. Google Assistant, già sperimentato nella nuova app per le chat Allo disponibile da qualche settimana, esiste online – non è un coso, insomma, ma un servizio – e per dare le sue risposte sfrutta gli algoritmi e l’enorme quantità di informazioni raccolte negli anni da Google: per ora non fa moltissimo, ma l’obiettivo è renderlo sempre più intelligente e in grado di sostenere conversazioni naturali, grazie ai progressi che Google sta raggiungendo nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Google

Google ha inoltre una nuova visione sul modo in cui progettare e produrre hardware: fare tutto da sé per integrare al meglio le capacità dei dispositivi con le opportunità offerte dal software, a partire dal suo sistema operativo Android. È la stessa strategia che segue da sempre Apple e questa volta Google vuole provare e entrare nel suo campionato: i nuovi smartphone Pixel sono di qualità superiore rispetto ai precedenti Nexus, sono più rifiniti e costano di più, con prezzi paragonabili a quelli degli iPhone. Sono stati progettati interamente da Google in ogni dettaglio e l’azienda si appoggia ad HTC solo per la loro produzione, ma come testimonia la “G” sul retro dei dispositivi il marchio è solo uno: Google. Fare concorrenza ad Apple e a Samsung, il più grande produttore di smartphone al mondo, non sarà per nulla semplice, ma dalla presentazione e dagli intenti di Google è ormai chiaro che la società ha cambiato strategia: i suoi prodotti non servono più a dimostrare agli altri come dovrebbero costruire gli smartphone per sfruttare meglio Android, sono stati fatti per vendere e per convincere gli utenti a passare dagli iPhone e dai Galaxy ai Pixel. (altro…)