Quando entrò in vigore il calendario gregoriano

L'ottobre del 1582 fu il più breve di sempre: si saltarono 10 giorni per mettere ordine nel calcolo del tempo con l'anno solare

(PABLO PORCIUNCULA/AFP/Getty Images)
(PABLO PORCIUNCULA/AFP/Getty Images)

Nell’ottobre del 1582, con la bolla Inter gravissimas promulgata da papa Gregorio XIII, si cominciò a utilizzare un nuovo calendario, chiamato appunto “gregoriano”, che ancora oggi è quello in vigore nella maggior parte del mondo occidentale. L’obiettivo del calendario era rimettere ordine nella scansione e nel calcolo del tempo, adottando un sistema più preciso rispetto al calendario giuliano che era stato usato fino ad allora. Il 5 ottobre del 1582, secondo il calendario giuliano, divenne improvvisamente il 15 ottobre: il 1582 durò quindi una decina di giorni in meno, salto necessario per riallineare il calcolo dei giorni del calendario con l’anno solare. Da allora, il calendario gregoriano suddivide l’anno in 12 mesi con durate diverse, da 28 a 31 giorni, per un totale di 365 giorni e di 366 nel caso degli anni bisestili.

Prima del calendario gregoriano
Il calendario giuliano aveva stabilito che fossero contati come bisestili gli anni la cui numerazione è un multiplo di 4 per assecondare meglio la durata dell’anno solare (il tempo che la Terra impiega per compiere un giro intorno al Sole): quindi un anno di 366 giorni ogni tre da 365, per un anno medio che dura 365 giorni e 6 ore. Il problema è che questa durata media non corrispondeva con esattezza a quella dell’anno solare medio: basandosi sulle osservazioni astronomiche si era infatti scoperto che questo dura 11 minuti e 14 secondi in meno rispetto a quello medio del calendario giuliano. Ogni 128 anni, il calendario giuliano accumulava quindi un giorno di ritardo, sfalsando il conteggio dei giorni rispetto a quello delle stagioni (regressione dell’equinozio di primavera).

Questo sfasamento divenne un problema soprattutto per l’organizzazione dell’anno liturgico, che parte dalla Pasqua la cui data è stabilita calcolando la prima domenica dopo il plenilunio di primavera. Nel 1582, per esempio, a causa dello sfasamento nel calcolo dei giorni la primavera astronomica non iniziò il 21 marzo, ma l’11 marzo, sballando il calcolo dei periodi liturgici come Pentecoste e Quaresima. Si decise quindi di riformare il calendario per recuperare i giorni perduti stando dietro al calendario giuliano e di calcolare una nuova durata media dell’anno, per evitare che lo sfasamento si ripetesse negli anni futuri. L’incarico fu affidato al gesuita Cristoforo Clavio, con cui collaborarono il medico Luigi Lilio, il matematico Ignazio Danti e l’astronomo Giuseppe Scala. Il gruppo di esperti si basò sui calcoli di Niccolò Copernico pubblicati una quarantina di anni prima.

Il passaggio al calendario gregoriano
Calendario Gregoriano - Papa Gregorio XIIIIl cambiamento della data fu piuttosto drastico: si decise che il 4 ottobre 1582 sarebbe stato l’ultimo giorno del calendario giuliano, e che il giorno seguente sarebbe stato il 15 ottobre, il primo a essere marcato sul nuovo calendario gregoriano. Fu inoltre deciso di mantenere la normale scansione dei giorni della settimana, quindi da giovedì 4 ottobre si passò a venerdì 15 ottobre. Il nuovo calendario entrò da subito in vigore in Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Polonia, Paesi Bassi e nei cinque anni successivi negli altri paesi cattolici. Per il calcolo delle festività nelle Chiese ortodosse il calendario di riferimento è rimasto quello giuliano (e questo spiega lo sfasamento rispetto alle nostre), mentre nei secoli diversi altri paesi di tradizione non cristiana sono comunque passati al calendario gregoriano, come Giappone, Cina, Turchia ed Egitto.

Un calendario più preciso
Il calendario gregoriano è più preciso di quello giuliano perché applica una regola diversa per la decisione degli anni bisestili, modificando quindi la durata media dell’anno. Gli anni con numerazione multipla di 100 sono bisestili solo se la loro numerazione è anche multipla di 400. Per questo il 2000 è stato un anno bisestile, mentre il 1900 non lo è stato, così come non lo sono stati il 1800 e il 1700, mentre il 1600 sì. Sono invece rimasti bisestili tutti gli altri anni la cui numerazione è multipla di 4. Per non complicare le cose con fatti già successi, al momento dell’adozione del calendario gregoriano si decise che gli anni precedenti al 1582 seguissero la vecchia regola: quindi il 1500 è bisestile così come il 1400, il 1300 e i precedenti.

Il nuovo sistema ha permesso di ottenere 97 anni bisestili ogni 4 secoli, rendendo un anno medio del calendario gregoriano più corto di 10 minuti e 48 secondi rispetto a quello giuliano. Lo scarto rispetto all’anno solare è stato così ridotto ad appena 26 secondi in eccesso, quindi l’attuale calendario va avanti di un giorno ogni 3.323 anni e solo nel 4905 si porrà il problema di saltare un giorno.

Nei secoli seguenti alla sua introduzione, la matematica del calcolo degli anni ha affascinato e appassionato molti studiosi, che si sono messi a calcolare possibili alternative per rendere ancora più preciso il calendario gregoriano. Il problema è che non si potrà mai ottenere un calendario perfetto, semplicemente perché basiamo il conteggio degli anni sul tempo che la Terra impiega a compiere un giro intorno al Sole: a causa dell’interazione gravitazionale con gli altri pianeti, l’orbita terrestre si modifica con una inevitabile variazione dell’anno solare. C’è poi il tema del rallentamento nella rotazione terrestre, che rende necessaria l’aggiunta saltuaria di un secondo per mantenere il giorno astronomico e quello civile di pari passo: è il cosiddetto “secondo intercalare” che inevitabilmente altera anche la durata media dell’anno rispetto a come era stata pensata ai tempi dell’introduzione del calendario gregoriano.

Se siete spaesati da tutto questo, possiamo comunque confermarvi che oggi è il 4 ottobre 2016 nel calendario gregoriano, il 21 settembre 2016 per quello giuliano, il 2 tishri 5777 per quello ebraico, il 2 muharram 1438 per quello musulmano, il 13 mehr 1395 per quello persiano, il 4 jiuyue 4713 per quello cinese e il tridì seconda decade di vendemmiaio del 225 secondo il calendario rivoluzionario francese.