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  • Sabato 1 ottobre 2016

Quelli di Trudeau

Per attuare il sua ambizioso programma economico il Primo ministro canadese si è circondato di nuovi consiglieri, funzionari e collaboratori, spesso molto giovani

di Theophilos Argitis e Josh Wingrove – Bloomberg

Il primo ministro canadese Justin Trudeau (CLEMENT SABOURIN/AFP/Getty Images)
Il primo ministro canadese Justin Trudeau (CLEMENT SABOURIN/AFP/Getty Images)

Una delle più grandi sorprese della campagna elettorale dell’anno scorso in Canada fu il modo in cui l’attuale primo ministro Justin Trudeau riuscì a guidare il dibattito sull’agenda economica oscurando Stephen Harper – il suo predecessore conservatore che aveva diminuito le tasse – e promettendo di mettere il governo al centro degli sforzi per invertire il periodo di calo nella crescita del paese. È ancora da vedere se il Partito Liberale di Trudeau sarà in grado di ottenere risultati, ma ora che l’agenda economica del governo canadese entra nel vivo con la ripresa dei lavori del Parlamento di lunedì, inizierà a lavorare anche la squadra di politici, dirigenti e membri dello staff attorno cui ruota la strategia di Trudeau. Queste sono le persone più influenti che stanno contribuendo alla definizione dell’economia del Canada.

I responsabili

Trudeau si è preso un rischio nominando a capo del ministero delle Finanze – il secondo incarico per importanza nel governo canadese – Bill Morneau, un uomo senza precedenti esperienze in politica o all’interno di un partito. Morneau, che ha 53 anni, ha dalla sua una competenza che scarseggia all’interno del più stretto circolo di collaboratori di Trudeau, formato in grande maggioranza da esperti di comunicazione e strateghi: sapere come gestire un’organizzazione grande e complessa. Nonostante non sia un ideologo con una chiara agenda politica, il mite Morneau non è entrato in politica per muoversi in punta di piedi: durante il suo incarico, quindi, possiamo aspettarci di vedere idee coraggiose.

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Il ministro delle Finanze del Canada Bill Morneau (MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)

Gerald Butts, 45 anni, è il segretario responsabile – cioè il principale collaboratore – di Trudeau, oltre che un suo amico stretto dai tempi della McGill University. Butts ha anche il compito di tutelare l’immagine di Trudeau e ha un peso importante in tutte le decisioni fondamentali, il che lo rende insieme a Morneau una delle figure più influenti sui temi economici del governo. È stato CEO del WWF canadese ed è responsabile anche dell’agenda ambientale del governo, che comprende i programmi per l’introduzione di un sistema di pagamento nazionale per le emissioni di CO2.

Con l’apparente fine del boom delle materie prime, il ministro per il Commercio Internazionale Chrystia Freeland, 48 anni, avrà un ruolo decisivo per lo sviluppo delle strategie per la crescita a lungo termine. Il Canada, tra i paesi più colpiti dal calo del commercio globale degli ultimi 15 anni, dovrà farà più che in passato: l’ascesa del protezionismo in diverse regioni del mondo renderà però il lavoro di Freeland ancora più complicato.

I politici

Katie Telford è la capo di gabinetto di Trudeau e la donna con l’incarico più alto di un governo impegnato sul fronte della parità di genere (la metà dei membri del governo canadese sono donne). Telford, che ha 38 anni, e la direttrice per le comunicazioni Kate Purchase affiancano Trudeau in tutte le principali missioni commerciali, come quelle recenti in Cina e Giappone, in cui hanno spiccato come le uniche donne in mezzo a gruppi composti quasi esclusivamente da uomini. Sono tra le responsabili del documento di bilancio del 2017, che è già stato descritto come la futura eredità politica del governo di Trudeau in materia di bilancio.

Michael McNair, il direttore delle politiche di Trudeau, e Robert Asselin, che ricopre lo stesso incarico per Morneau, erano tra i più stretti collaboratori del primo ministro durante la campagna elettorale dell’anno scorso, e hanno avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del programma della campagna. Sono entrambi dei pragmatici, in grado di guidare il processo di formazione delle politiche attraverso il sistema, sostenendo o soffocando le iniziative in corso d’opera. McNair, che ha 36 anni e competenze che vanno al di là delle politiche economiche, ha una squadra di collaboratori – soprattutto Justin To, 41 anni, consigliere politico dell’Ufficio del primo ministro – che si occupa dei dettagli. Asselin, 42 anni, è responsabile delle comunicazioni e delle politiche, ed è in grado di scrivere un discorso mentre fornisce consulenza su complesse questioni fiscali e sul Québec, la seconda provincia più popolosa del Canada, dove alle elezioni dell’anno scorso Trudeau vinse in 40 collegi, consolidando così la sua maggioranza.

I guru di Davos

Il Consiglio consultivo sulla crescita economica di Morneau, composto da 14 membri e presentato a marzo, ha il compito di guidare le iniziative del ministro delle Finanze per rivitalizzare l’economia canadese, un obiettivo per il quale, vista la recente serie di dati poco incoraggianti, sarà necessario un tocco magico. A capo del consiglio c’è Dominic Barton, 54enne global managing director della società di consulenza McKinsey & Co. Barton, che aveva ricevuto le lodi di Trudeau al World Economic Forum di Davos è un esperto di Cina con moltissime conoscenze, e ha scritto molto sulla necessità che i vantaggi del capitalismo vengano distribuiti in maniera più ampia, un aspetto che lo rende perfetto per la narrazione economica di Trudeau.

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Dominic Barton (PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images)

Michael Sabia, 63 anni, si è imposto come uno dei membri più forti del consiglio: la cosa non sorprende, considerando che aveva già ricoperto posizioni pubbliche prima di passare al settore aziendale, dove ha gestito la più grande società di telecomunicazioni del Canada ed è poi diventato amministratore delegato della Caisse de Depot et Placement du Quebec. I suggerimenti di Sabia sono presi molto seriamente soprattutto sul tema delle infrastrutture, che Trudeau considera come una specie di cura universale per il problema della crescita fiacca del Canada. Il Partito Liberale di Trudeau ha promesso lo stanziamento di 120 miliardi di dollari canadesi (poco meno di 81 miliardi di euro) in progetti infrastrutturali per i prossimi dieci anni.

I ministri

Navdeep Bains, uno storico alleato politico sia di Trudeau che di Telford, è il responsabile dell'”agenda di innovazione” del governo, che nonostante abbia poca sostanza e scarsi finanziamenti ha un ruolo centrale per l’immagine di Trudeau. Il Partito Liberale si è posto l’ambizioso obiettivo di fare del Canada il «centro dell’innovazione globale». Bains, che ha 39 anni, deve dimostrare che il governo ha un ruolo nel settore dell’innovazione, un compito non facile per una persona con poca esperienza aziendale. Bains è anche il punto di riferimento nelle trattative sul salvataggio di Bombardier Inc., un’azienda canadese produttrice di aerei che si trova in difficoltà.

Jean-Yves Duclos, 51 anni, è un economista e il ministro delle Famiglie del governo di Trudeau. Nell’ambito della revisione delle prestazioni sociali da parte del governo canadese, la sua opinione ha la fiducia di Trudeau e McNair. Una delle prime importanti decisioni politiche di Trudeau fu la riorganizzazione di una serie di programmi e lo stanziamento di finanziamenti aggiuntivi per la creazione di Canada Child Benefit, un’iniziativa che secondo le stime del governo toglierà 300mila bambini dalla condizione di povertà. L’influenza di Duclos, tuttavia, potrebbe non durare ancora a lungo: il ministro ha infatti detto pubblicamente di valutare l’introduzione di un reddito minimo garantito, una proposta verso la quale Trudeau rimane freddo.

Catherine McKenna e Jim Carr sono rispettivamente i ministri dell’Ambiente e delle Risorse naturali di Trudeau. Il primo ministro ha promesso di tutelare l’ambiente e, allo stesso tempo, di aumentare le risorse naturali del Canada sul mercato: un’agenda complicata da perseguire. Trudeau spera poi di ottenere l’approvazione per la costruzione di almeno un oleodotto in Canada entro il suo primo mandato. McKenna, 45 anni, e Carr, 64, avranno il compito di presentare la decisione agli elettori che hanno sostenuto il messaggio “verde” del Partito Liberale.

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Il ministro dell’Ambiente canadese Catherine McKenna (GEOFF ROBINS/AFP/Getty Images)

Il 66enne ministro dell’Immigrazione John McCallum è al centro dei tentativi del governo di mantenere la crescita della forza lavoro del Canada. È un ruolo importante, visto che esistono solo tre metodi efficaci per promuovere una crescita economica a lungo termine: aumentare il numero dei lavoratori, rendere i lavoratori più produttivi, o fare entrambe le cose.

I burocrati

Trudeau ha richiamato Serge Dupont, un ex importante funzionario nel Dipartimento delle Risorse naturali del Canada, dal Fondo Monetario Internazionale per affidargli l’incarico di vicecapo del Privy Council Office – un ente indipendente che fornisce consulenza al primo ministro e al governo del Canada – rendendolo così il secondo funzionario pubblico del paese. Si dice che Trudeau si affidi molto a lui. Tra gli altri burocrati influenti – che sono destinati ad avere un ruolo sempre più importante in un governo attivista come quello di Trudeau – ci sono Michael Wernick – capo del Privy Council Office e quindi il più importante funzionario pubblico canadese – il suo presunto erede Matthew Mendelsohn, vicesegretario per il governo del Privy Council Office, e i viceministri Paul Rochon e Christine Hogan, rispettivamente al ministero delle Finanze e del Commercio.

© 2016 – Bloomberg