L’Australia continua a spostarsi

Sta andando lentamente verso nord, creando qualche problema ai navigatori satellitari: a fine anno il governo aggiornerà le coordinate di 1,5 metri

(NASA.gov)
(NASA.gov)

L’Australia è meno a sud di quanto immaginiamo, o meglio: continua a spostarsi incessantemente verso nord, complicando la vita ai geografi e a chi si occupa dell’aggiornamento delle coordinate GPS. A fine anno Geoscience Australia, l’agenzia governativa che si occupa di queste cose, adotterà nuove coordinate per rendere più precisa la localizzazione dei suoi territori in base alle informazioni date dai satelliti. Sarà il quarto intervento negli ultimi 50 anni per stare dietro ai lenti ma inesorabili movimenti del continente, che si sta spostando verso nord con una lieve rotazione in senso orario.

Anche in termini geologici, la Terra è molto meno placida e tranquilla di quanto ci appare. Secondo il modello teorico più affermato, quello della tettonica a placche, la litosfera (la parte più rigida ed esterna del pianeta, che comprende la crosta terrestre) è suddivisa in una serie di porzioni (“placche”) indipendenti tra loro che galleggiano sull’astenosfera, che le fa muovere come su un gigantesco nastro trasportatore. Semplificando, l’astenosfera è costituita per lo più da rocce fuse, che si muovono come il riso in una pentola con acqua bollente: il materiale più caldo, e quindi meno denso, tende a salire verso l’alto dove si raffredda e ricade verso il basso. Questi movimenti, che si chiamano moti convettivi portano le placche a spostarsi, facendole allontanare, avvicinare o semplicemente sfregare tra loro. Nel caso della placca australiana, stanno favorendo il suo spostamento verso nord.

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La tettonica a placche descrive processi che hanno richiesto milioni di anni per rendere la Terra come la conosciamo oggi con i suoi continenti e oceani, ma in alcune aree geografiche le variazioni sono più marcate rispetto ad altre anche nel breve periodo, sempre in termini geologici. In media, l’Australia si sposta verso nord alla velocità di 6,86 centimetri all’anno. La variazione non viene naturalmente notata da chi vive nel continente, ma dai geografi sì perché il paese si sposta in altri punti della griglia che idealmente avvolge la Terra per identificare con precisione ogni punto tramite le indicazioni di latitudine e longitudine, oggi determinate tramite i dati satellitari del sistema GPS.

L’aggiustamento di fine anno sposterà ufficialmente l’Australia verso nord di 1,5 metri, una cifra che può sembrare trascurabile per un paese la cui massima estensione da nord a sud è pari a circa 3mila chilometri, considerato anche che il GPS ha di suo un margine di errore che arriva fino a 1 metro circa. Ma nei prossimi anni ci saranno importanti evoluzioni nelle tecnologie GPS e queste discrepanze diventeranno sempre meno tollerabili, senza contare i cospicui investimenti che si stanno facendo in Australia sulle tecnologie che dipendono da un sistema affidabile di geolocalizzazione.

L’azienda mineraria Rio Tinto, per esempio, nelle sue miniere di ferro nella regione di Pilbara, nell’Australia Occidentale, utilizza una flotta di decine di giganteschi camion senza autista, guidati in remoto da un centro di controllo a Perth, a quasi 1.500 chilometri di distanza. Per muoverli con precisione, i piloti fanno affidamento tra le altre cose sui sistemi GPS, in modo da tracciare e programmare gli spostamenti dei loro camion. In molte altre aree dell’Australia, le coordinate GPS sono fondamentali per determinare confini e spostamenti dei grandi allevamenti di bestiame, talmente estesi da essere tenuti sotto controllo e organizzati con gli elicotteri.

Coordinate geografiche più precise sono inoltre indispensabili per i veicoli automatici che si guidano da soli, tecnologia in avanzata fase di sviluppo e che interessa molto alle aziende dell’Australia, per ottimizzare e rendere più economico il trasporto delle merci in territori sterminati. Automobili e camion a guida autonoma utilizzano sensori di vario tipo per analizzare il territorio e le cose che hanno intorno, ma non possono fare a meno del GPS per gestire i loro spostamenti e non ci possono essere approssimazioni eccessive, come un metro e mezzo di differenza causato dal lento viaggio della placca australiana verso nord.