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  • Mercoledì 14 settembre 2016

Alex Zanardi ha vinto l’oro nella handbike

L'ex pilota italiano, quasi cinquantenne, ha vinto la prova a cronomentro della categoria H5: è il suo terzo oro olimpico, dopo i due di Londra 2012, e non è finita qua

(Jens Büttner/picture-alliance/dpa/AP Images)
(Jens Büttner/picture-alliance/dpa/AP Images)

L’atleta italiano Alex Zanardi ha vinto oggi pomeriggio la prova a cronometro della categoria H5 della handbike alle Paralimpiadi in corso in Brasile: Zanardi, che in questa specialità specialità è anche campione del mondo in carica, ha finito la gara davanti all’australiano Stuart Tripp. Alex Zanardi è un ex pilota di Formula 1 che nel 2001 perse entrambe le gambe in un incidente durante una gara di Formula Cart: era fra gli atleti italiani più attesi alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro e nonostante abbia quasi 50 anni era tra i favoriti per la vittoria. Alla medaglia vinta oggi potrebbe aggiungere anche quelle nella cronometro e nella prova in linea della categoria H4. Da quando gareggia nella handbike Zanardi ha vinto otto medaglie d’oro nei campionati mondiali e alle ultime Paralimpiadi di Londra ha vinto due ori e un argento.

Zanardi è nato a Bologna nel 1966 e cominciò a correre sui kart a 13 anni. Proseguì la sua carriera passando alla Formula 3, e vincendo un campionato nel 1990, arrivando poi alla Formula 3000. Dalla fine del 1991 Zanardi cominciò a correre in Formula 1, prima con il team Jordan, poi con la Lotus. Nel 1993 ebbe un brutto incidente durante il Gran Premio del Belgio, ma già un anno dopo ritornò a correre. Quando però alla fine di quell’anno la Lotus fallì, Zanardi lasciò temporaneamente la Formula 1. Venne assunto come pilota di Formula Cart, arrivò secondo al suo primo campionato e vinse le due stagioni successive: nel 1997 e nel 1998. Grazie al suo ottimo inglese e al suo carattere simpatico e modesto, diventò presto un pilota molto conosciuto nel circuito sportivo statunitense.

Nel 1998 Zanardi ritornò alla Formula 1, ma non ottenne grandi risultati. Fece un incidente sulla pista di Imola e chiuse la stagione del 1999 con zero punti. Lasciò di nuovo la Formula 1 e tornò alla Formula Cart. Il 15 settembre 2001 a Lausitz, in Germania, stava disputando una delle sue migliori gare di sempre: dopo una partenza in fondo alla pit lane era riuscito a recuperare una posizione dopo l’altra e a piazzarsi in testa alla gara. Dopo un pit stop, probabilmente troppo posticipato, stava rientrando in pista cercando di non perdere posizioni ma a causa di un colpo di acceleratore si ritrovò di traverso in mezzo alla pista. Un primo pilota riuscì ad evitarlo per poco, ma un altro pilota, il canadese Alex Tagliani, riuscì a vedere l’auto di Zanardi soltanto all’ultimo minuto, la colpì di fianco e le tagliò via il muso.

Zanardi perse immediatamente entrambe le gambe e in pochi minuti quasi tre quarti di tutto il suo sangue. Dopo un primo soccorso in pista, in ospedale i medici lo operarono per tre ore nel tentativo di chiudere le ferite, e alla fine riuscirono a salvargli la vita. Zanardi rimase incosciente per oltre una settimana ma riuscì ristabilirsi e appena due anni dopo l’incidente corse dei giri di prova in un circuito con un’auto Gran Turismo.

Nel 2007 partecipò alla maratona di New York a bordo di una handbike: vinse la gara e stabilì il record della manifestazione. Da allora partecipa regolarmente a tutte le principali competizioni nazionali e internazionali. Zanardi ha sempre detto che per lui lo sport è tutto e che non potrebbe mai restare con le mani in mano. Allo stesso tempo, è anche consapevole di essere diventato da qualche anno un personaggio molto popolare e di essere per molti una fonte di ispirazione. È considerato tuttora uno degli sportivi italiani più famosi e influenti.

Qualche giorno fa, parlando delle gare di Rio de Janeiro, Zanardi ha detto: «Nelle gare individuali io dico sempre che sono come il vino rosso: più sta lì e più migliora. Anche se nella realtà non è proprio così io so di poter ripetere lo stesso tipo di prestazioni che già in passato mi hanno regalato grandi soddisfazioni. È logico che gli avversari, alcuni in particolare che hanno la metà dei miei anni, sono carne che cresce, quindi non sai mai cosa ti puoi aspettare. Però, qualora dovessi fare ‘il mio’, ed è ciò che scientificamente so di poter fare, sarò comunque molto soddisfatto: se gli altri andranno più forti di me bisognerà davvero fargli i complimenti, perché io andrò molto forte».

Zanardi non è l’unico ciclista paralimpico italiano a poter vincere una medaglia a Rio 2016: ci sono anche Giancarlo Masini e Jenny Narcisi, che gareggiano su pista, e Vittorio Podestà, Luca Mazzone e Francesca Porcellato, tutti su strada, in diverse discipline e categorie. Oggi gareggeranno tutti e cinque, con buone probabilità di ottenere delle medaglie.

Dove seguire le Paralimpiadi
Le Paralimpiadi sono trasmesse dalla Rai. Su Rai Sport 1 e Rai Sport 2 le gare delle Paralimpiadi occupano la maggior parte della programmazione, sia durante il giorno che durante la notte. Rai 2 invece trasmetterà delle gare di notte, e anche qualche gara nel pomeriggio. La maggior parte delle trasmissioni sarà in diretta, ma alcune gare saranno trasmesse anche in differita.