Il direttore di Charlie Hebdo dice che gli italiani hanno esagerato con la vignetta su Amatrice

Le proteste sono state sproporzionate, dice, e per vignette simili su altre storie «nessun italiano ha protestato»

Intervistato da France Inter, Laurent Sourisseau, in arte Riss, direttore della rivista satirica francese Charlie Hebdo, ha parlato della vignetta sul terremoto di Amatrice intitolata “Terremoto all’italiana” e delle reazioni (molte delle quali rabbiose e indignate) che sono seguite in Italia. Riss ha rivendicato la tradizione dell’umorismo nero di Charlie Hebdo e ha detto che quella su Amatrice era una vignetta come tante altre di questo genere fatte in passato.

«Trovo completamente sproporzionato tutto questo putiferio per un disegno».

La giornalista che intervistava Riss ha poi citato le vignette di Charlie Hebdo sugli attentati di Bruxelles, sul terremoto di Haiti e quelle su Aylan Kurdi, il bambino trovato morto un anno fa su una spiaggia della Turchia, in seguito al naufragio della barca. Riss ha detto:

«In tutte queste vignette c’è la morte e la morte è un tabù, qualche volta bisogna provare a trasgredirlo. Abbiamo fatto in passato vignette sul terremoto ad Haiti e nessuno ha protestato, nessun italiano ha protestato. Quando vediamo sui social network la dimensione che ha preso questo caso sembra di essere in un ospedale psichiatrico a cielo aperto, in una cretinosfera».

Lunedì 12 settembre il comune di Amatrice ha depositato alla procura del tribunale di Rieti una denuncia per diffamazione aggravata contro Charlie Hebdo. Riss ha detto che prima di fare commenti aspetta di vedere «di che si tratta» e che comunque una querela non li spaventa.