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  • Domenica 11 settembre 2016

Le Paralimpiadi andrebbero fatte prima delle Olimpiadi

È l'unico modo per far sì che siano seguite come meritano, sostiene il Boston Globe, che cita anche diversi vantaggi pratici (anche se il comitato paralimpico non è d'accordo)

(Simon Burty/OIS,IOC via AP)
(Simon Burty/OIS,IOC via AP)

Le Paralimpiadi di Rio stanno andando molto male. La vendita dei biglietti è andata molto male fino a pochi giorni prima del loro inizio, e oggi ne sono stati venduti appena il 60 per cento. I ritardi nei pagamenti dei viaggi in Brasile agli atleti hanno messo a rischio la partecipazione delle squadre di 10 paesi. Il comitato organizzatore ha tagliato il budget della manifestazione, riducendo i servizi, gli spazi per gli eventi e il numero di lavoratori che vengono impiegati nel gestire l’evento. Per alcuni giorni c’è stato persino il timore che l’intero evento potesse venire annullato. Ad agosto Philip Craven, presidente del comitato Paralimpico, ha detto che «mai prima d’ora nei 56 anni di storia dei giochi Paralimpici ci siamo trovati di fronte a una situazione così difficile».

Shira Springer, giornalista sportiva del quotidiano Boston Globe, ha scritto che i tagli e disagi per le Paralimpiadi brasiliane erano attesi e non dovrebbero stupire più di tanto, ma la situazione di Rio mette in luce in maniera più chiara un problema comune a tutte le Paralimpiadi: «Affrontiamo la dura verità: tre settimane dopo la fine delle Olimpiadi, il mondo dello sport ha già spostato altrove la sua attenzione».

Per questa ragione, Springer ritiene che la migliore soluzione per le Paralimpiadi sia un’idea proposta dal comitato Olimpico Boston 2024: tenere la Paralimpiadi prima delle Olimpiadi. La proposta non è mai divenuta ufficiale, perché nel luglio 2015 Boston ha ufficialmente rinunciato alla sua candidatura olimpica, ma secondo Springer è un’idea che non va abbandonata perché scegliere questa soluzione presenta parecchi vantaggi:

Se la Paralimpiadi arrivassero per prime, beneficerebbero molto di tutti i precedenti anni di attesa. Immaginate quanti biglietti acquisterebbero i tifosi ansiosi di dare una prima occhiata agli impianti olimpici costruiti per l’occasione, mentre giornalisti e altri appassionati, arrivando solo qualche settimana prima delle Olimpiadi, potrebbero avere l’occasione di vedere dal vivo anche gli eventi paralimpici.

Si tratta dello stesso ragionamento dietro all’idea del comitato Boston 2024: usare le Paralimpiadi come “traino” delle Olimpiadi, in modo che entrambe le manifestazioni possano beneficiarne in maniera reciproca. Secondo John Fish, uno dei principali sostenitori del comitato, c’è anche un’altra ottima ragione per anticiparle: «gli impianti di solito sono nuovi e più in generale l’ambiente [cittadino] non è abituato a ospitare eventi di questo tipo. Organizzando per primo un evento più piccolo si può creare gradualmente una situazione migliore».

Le Paralimpiadi, in sostanza, sarebbero un test su scala ridotta del funzionamento degli impianti, dei sistemi di sicurezza e trasporto. Gli organizzatori potrebbero osservare in anteprima come e dove si formano le code e sistemare tutti quei piccoli problemi che, in genere, una volta cominciate le Olimpiadi è troppo tardi per risolvere. Springer ha chiesto al Comitato Paralimpico Internazionale cosa pensa di questa proposta, ma la loro risposta è stata abbastanza sorprendente, scrive.

«Non funzionerebbe mai», ha detto il portavoce del comitato, Craig Spence. Le sue argomentazioni sono l’esatto opposto di quelle di Springer e del comitato Boston 2024. Spence sostiene che sono le Olimpiadi ad essere un test per le Paralimpiadi, grazie al quale i suoi organizzatori possono risolvere problemi evidenti emersi nel corso dell’evento principale. «Ci piace arrivare secondi», ha detto Spencer: «è un modello che funziona». Springer ammette che anche con il sistema attuale la situazione non è disperata. Con tutti i loro problemi, le Paralimpiadi di Rio saranno probabilmente le più seguite di sempre in televisione e le seconde più viste sul posto, dopo quelle di Londra (anche se con un grande distacco, visto che nel 2012 vennero venduti circa 2,7 milioni di biglietti). Ma secondo Springer, se le Paralimpiadi non saranno anticipate, non riusciranno mai ad esprimere tutto il loro potenziale.