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  • Domenica 11 settembre 2016

Torbide vicende di avocado

Va molto di moda e coltivarlo è redditizio: quindi in Costa Rica ne è nato un contrabbando e in Messico ha attratto la criminalità organizzata

Avocado di varietà Hass in un mercato di Los Angeles, in California (MARK RALSTON/AFP/Getty Images)
Avocado di varietà Hass in un mercato di Los Angeles, in California (MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

In Costa Rica, uno degli stati dell’America centrale, molte persone si lamentano per l’aumento del prezzo degli avocado, i frutti esotici dalla polpa gialla e dal grosso seme. Il prezzo è cominciato a salire dopo che nel 2015 il governo ha bloccato le importazioni di avocado da nove paesi – Australia, Spagna, Ghana, Guatemala, Israele, Messico, Sudafrica, Venezuela e Stati Uniti –  a causa di un virus delle piante, l’ASBV, che avrebbe potuto infettare anche le coltivazioni locali, riducendo i raccolti e peggiorandone la qualità. Anche in Costa Rica infatti si coltivano gli avocado, ma i consumi nazionali di questo avocado sono coperti solo in minima parte dalla produzione locale.

La maggior parte dei frutti importati dal Costa Rica nel 2014 proveniva dal Messico, che è il primo produttore al mondo di avocado. La Costa Rica importa avocado di una varietà diversa rispetto a quella che coltiva: si chiama Hass e si trova anche in Italia, è quella in cui i frutti hanno la buccia più scura, più o meno color melanzana, e rugosa. Si presta meglio per fare la salsa guacamole, dato che ha una consistenza più cremosa rispetto agli avocado con la buccia verde; ha inoltre una buccia molto resistente, che la rende adatta alle spedizioni da un paese all’altro. Il problema è che ai costaricani gli avocado Hass piacciono molto di più di quelli che coltivano loro, tanto che si calcola che un quinto degli avocado presenti nei ristoranti oggi venga buttato dato che non piace ai clienti.

Prima del blocco delle importazioni, il Messico vendeva ogni anno 12mila tonnellate di avocado Hass in Costa Rica, che da parte sua produce solo 2.000 tonnellate all’anno di avocado, di diverse varietà ma non Hass. Oggi in Costa Rica si possono comprare avocado Hass cileni e peruviani, ma spendendo il doppio rispetto a prima del blocco. Ed esiste anche una forma di contrabbando di avocado: la polizia doganale ha fermato molti camion provenienti da Panama, a sud della Costa Rica, ed è probabile che alcuni riescano a portare illegalmente degli avocado nel paese. Da poco il governo del Costa Rica ha autorizzato le importazioni dalla Repubblica Dominicana per limitare le proteste, ma anche questo paese produce soprattutto avocado dalla buccia verde.

L’avocado è un frutto molto grasso e mangiarne in grandi quantità – magari con l’illusione di proteggere cuore e apparato circolatorio per via degli acidi grassi monoinsaturi che contiene – può portare a un aumento di peso. Coltivare avocado richiede inoltre molte risorse e questi frutti hanno quindi un impatto energetico e ambientale piuttosto marcato. Nonostante questo, gli avocado vanno molto di moda e per questo i consumi di avocado stanno crescendo in tutto il mondo; in Nuova Zelanda, dove gli ultimi raccolti non sono stati buoni, ci sono stati molti grandi furti di avocado poi venduti al mercato nero da chi ha cercato di approfittare dell’alta domanda. Per la stessa ragione in Messico il mercato degli avocado ha attratto l’attenzione di alcuni cartelli della droga che estorcono denaro agli agricoltori. In Messico c’è anche un problema ambientale legato alla coltivazione degli avocado: dato che coltivandoli si riesce a guadagnare molto di più rispetto ad altre colture, molti agricoltori convertono le loro attività e abbattono parti di foresta per aumentare la loro produzione. In questo modo, distruggono parte dell’ecosistema naturale, che è danneggiato anche dal fatto che le coltivazioni di avocado richiedono molta acqua.