• Italia
  • Sabato 10 settembre 2016

La bizzarra lettera di Beppe Grillo al Corriere della Sera

Ha commentato gli ultimi fatti di Roma in un testo pieno di punti esclamativi e frasi criptiche, spiegando in sostanza che il M5S non può essere perfetto

Il Corriere della Sera di oggi ha pubblicato un lungo “intervento” del leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, notevole per tre ragioni: il tema, cioè i moltissimi guai politici che sta passando il M5S a Roma, la rarità dell’evento – Grillo scrive molto raramente ai giornali – e lo stile molto libero e un po’ confuso del testo, che lo rende parecchio diverso dagli articoli solitamente ospitati dal Corriere (per dire: non inizia nemmeno con “Caro direttore”), come se fosse un testo dettato o una trascrizione di frasi un po’ a ruota libera. Il succo dell’articolo è: il Movimento 5 Stelle non è perfetto perché la perfezione non esiste, ma tutti gli altri sono peggio di noi. Nulla di nuovo, insomma: ma Grillo sviluppa questo argomento con paragrafi quasi incomprensibili, moltissimi punti esclamativi e frasi come «mi sfugge l’audience di questo nulla», o «ritardare una involuzione senza cambiare nulla nel frattempo non serve».

Dopo giornate di fila di dibattiti sul nulla, ma che pagliuzza e che trave? Qui è un acaro contro un autotreno! Eppure non sono soddisfatto… l’inconsistenza assoluta delle stupidaggini che vengono discusse da trombatissimi pantaloni, appena tornati da ferie guadagnate ossequiando questo e quello, mette a pensare… Mentre stiamo spiegando quello che sarebbe immaginariamente successo e tentando di portarlo sul piano della realtà io non so… mi sfugge l’audience di questo nulla. Straparlano come nelle puntate di Vespa con i plastici? Tutta quella meticolosa stupidità, tutto quel feticismo dei dettagli minuto per minuto, che cerca alibi a tutti i costi, impedisce la visione d’insieme e distrae dalla verità dei fatti. È come pretendere di voler capire un quadro impressionista o puntinista da un centimetro di distanza: la figura non la vedremo mai. La donna nel campo di papaveri non la troveremo mai!

Ebbene io alibi per voi non ne cerco cari cittadini! Non ce ne è bisogno, anzi, spero capiate la differenza fra spiegare fatti e costruire alibi… Ma esiste una audience di queste illazioni trasformate in bufere, uragani e trombe d’aria? Davvero ci sono delle persone libere che perdono la giornata nel gossip-mannaro di questi «signori»? C’è chi ribadisce che io sono un criminale per un reato colposo: mi fa male, mi ferisce sempre, tutte le volte. Ma interessa il mio incidente stradale di anni fa? Interessano finte ricostruzioni di discussioni fra me e Di Battista e fra lui e Raggi ecc. ecc.? Di Maio sapeva… ma cosa???

(Continua a leggere sul Corriere della Sera)