Terremoto: com’è la situazione al quinto giorno di ricerche

Il bilancio dei morti è di 290, alla scuola di Amatrice domenica ci sono stati nuovi crolli dopo una scossa

Il recupero di alcuni quadri da una chiesa della frazione di Amatrice Rio, il 28 agosto 2016 (AP Photo/Andrew Medichini)
Il recupero di alcuni quadri da una chiesa della frazione di Amatrice Rio, il 28 agosto 2016 (AP Photo/Andrew Medichini)

Alle 15.07 di oggi c’è stata una nuova scossa di terremoto ad Amatrice, in provincia di Rieti, di magnitudo 3.7: è stata la più forte registrata in giornata nella città e ha fatto crollare altre parti della scuola Romolo Capranica, che già era stata fortemente danneggiata nel terremoto del 24 agosto. Si è parlato molto della scuola Capranica perché come tutti gli edifici pubblici avrebbe dovuto essere adeguata alle norme antisismiche: in effetti l’edificio era stato inaugurato nel settembre del 2012 dopo una ristrutturazione e ora la procura di Rieti indagherà sul perché nonostante i lavori la costruzione sia crollata. Nel crollo della scuola non c’erano stati morti, perché era notte (e per il periodo dell’anno). Una scossa di magnitudo 4.4 si è invece verificata vicino a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, alle 17.55.

Sabato 27 agosto si è svolto il funerale di Stato di 35 delle persone morte nel terremoto. Erano tutte persone morte nelle Marche, mentre la maggior parte dei funerali di chi è morto nella provincia più colpita, quella di Rieti, in Lazio, deve ancora svolgersi. L’ultimo bilancio dice che i morti sono 290: sabato sera la Protezione Civile aveva detto che i morti erano 291, ma domenica mattina la prefettura di Rieti ha corretto il bilancio, abbassandolo a 290. 229 persone sono morte ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto, i comuni – i primi due in provincia di Rieti, il terzo e il quarto in provincia di Ascoli Piceno – colpiti più duramente dal terremoto. Le persone ferite, in parte già curate e dimesse dagli ospedali, sono state invece quasi 400.

Ad Amatrice ci sono ancora corpi da identificare: per via delle gravi ferite dovute al crollo degli edifici è spesso un’operazione difficile, e i corpi di molte persone possono essere riconosciuti solo da cicatrici e oggetti personali. Probabilmente in alcuni casi dovranno essere effettuati degli esami del DNA per l’identificazione. Si sa che almeno tre corpi sono ancora sotto le macerie dell’Hotel Roma ad Amatrice. Il vicesindaco di Amatrice Gianluca Carloni ha detto a Repubblica: «Ci potrebbero essere tra le 5 e le 10 persone delle quali due all’Hotel Roma, di una ne sono certo perché è mio zio».

Intanto le procure di Rieti e Ascoli Piceno hanno avviato delle indagini per determinare le responsabilità nella costruzione, ricostruzione o consolidamento sismico degli edifici dei comuni colpiti. La prima relazione fatta dai vigili del fuoco sugli edifici di Amatrice dice che più di uno stabile su due è «compromesso». Nelle prossime ore si cercherà di mettere in sicurezza gli stabili che rischiano di crollare completamente e portare al sicuro gli oggetti di valore conservati negli edifici di interesse storico e artistico. Diversi quotidiani oggi scrivono che il presidente del Consiglio Matteo Renzi avrebbe intenzione di nominare l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani commissario straordinario sui lavori di ricostruzione. Errani ebbe lo stesso incarico dopo il terremoto del 2012 in Emilia: e lì la ricostruzione sta funzionando.

Oggi, durante la preghiera dell’Angelus, papa Francesco si è rivolto alle persone colpite dal terremoto e ha detto: «Dico a quelle care popolazioni che la chiesa condivide le loro preoccupazioni. Preghiamo insieme per i defunti. Appena possibile spero anche io di venire a trovarvi per portarvi di persona il conforto, l’abbraccio di padre e fratello e la speranza della fede cristiana». Il papa ha anche elogiato il lavoro dei vigili del fuoco e degli altri soccorritori.

Alla cerimonia funebre che si è svolta ieri ad Ascoli Piceno hanno partecipato Renzi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Piero Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Mattarella prima del funerale ha visitato i centri di Amatrice e Accumoli, in Lazio, due delle città colpite più duramente dal terremoto, ed è stato in alcune delle tendopoli allestite per l’accoglienza delle persone che hanno perso la casa. Dopo i funerali Renzi, rivolgendosi ad alcune persone che vivevano nelle città colpite dal terremoto, ha detto: «Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma. Dovete essere voi a dirci se volete rimanere nei vostri territori, cosa è importante per voi». Renzi ha anche detto che sarà difficile ricostruire gli edifici a Pescara del Tronto, ma che invece ad Arquata «possiamo lavorare».

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha stimato che in seguito al terremoto del 24 agosto il suolo in alcune zone di Accumoli si sia abbassato di circa 20 centimetri. L’INGV ha anche calcolato il numero di scosse che hanno colpito il Centro Italia dal 24 al 28 agosto, alle ore 8.00: in tutto sono state 1.820; i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0 sono stati 115, quelli di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 sono stati 11 e ce n’è stato uno di magnitudo maggiore di 5.0. Nelle ultime ore la scossa più forte è stata quella delle 23.31 del 27 agosto, di magnitudo 3.4, il cui epicentro si trovava a 5 chilometri da Amatrice.

Nei 49 campi allestiti dalla Protezione Civile (di cui 19 in Lazio, 5 nelle Marche e 25 in Umbria) sono stati ospitati circa 2.500 sfollati; la capienza massima dei campi è intorno ai 3.800 posti, quindi non dovrebbero esserci problemi di sovraffollamento e comunque la Protezione Civile ha detto di essere pronta ad allestire altre tende in caso di necessità. Si stanno comunque organizzando sistemazioni alternative – non in tenda – per parte delle persone rimaste senza casa. In totale nelle Marche sono stati messi a disposizione degli sfollati 900 posti letto, tra tende montate dalla Protezione Civile e altre sistemazioni. In Umbria sono invece ospitate 719 persone, concentrate per oltre la metà nella zona di Norcia. Ieri ha attirato qualche critica la decisione della Regione Marche di distribuire prodotti omeopatici – la cui inefficacia è provata scientificamente – ai terremotati, oltre ovviamente a tutti i farmaci tradizionali.

Un altro dei lavori svolti nelle zone colpite dal terremoto è quello di guardia di finanza, carabinieri, polizia e guardia forestale: cento uomini di questi corpi (diventeranno poi duecento) sono impegnati a pattugliare le 69 frazioni di Amatrice e le 17 frazioni di Accumoli per controllare che non vengano commessi atti di sciacallaggio nelle abitazioni ridotte in macerie. Purtroppo le forze dell’ordine hanno già effettuato degli arresti per sciacallaggio.

Per fare delle donazioni alle regioni colpite dal sisma si può mandare un sms o chiamare il numero 45500 attivato dalla Protezione Civile, fare un bonifico alla Croce Rossa Italiana (così) oppure direttamente a una delle regioni colpite. Grazie al 45500 sono già stati raccolti più di 9,7 milioni di euro – in tutto in occasione del terremoto in Emilia furono raccolti 14,4 milioni con il 45500.

Tra le varie iniziative benefiche c’è anche quella del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MiBACT) che ha deciso che tutti gli incassi dei musei statali di oggi saranno destinati alla ricostruzione.

Una raccolta fondi sarà organizzata anche nel corso della settantatreesima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dal 31 agosto al 10 settembre, come ha annunciato il direttore della mostra Alberto Barbera.