“No Man’s Sky” è una delusione?

Il "gioco con dentro l'universo" è pieno di problemi e abbastanza ripetitivo, ma secondo alcuni si può ancora salvare

Lo scorsa settimana è uscito “No Man’s Sky”, uno dei videogiochi più attesi del 2016. È un simulatore di esplorazione spaziale con due caratteristiche molto particolari, che hanno fatto sì che intorno al gioco si sviluppassero moltissime aspettative. Il primo: nonostante il suo progetto ambizioso, “No Man’s Sky” è il frutto del lavoro di una piccola casa di produzione, che ha impiegato tra le 10 e le 15 persone. Il secondo: il gioco prometteva di permettere al giocatore l’esplorazione di oltre 18 miliardi di miliardi di pianeti, generati da uno speciale algoritmo in grado di rendere ogni pianeta unico in termini di struttura, geografia, flora e fauna.

(Gallery – Le stranissime creature che si possono incontrare in “No Man’s Sky”)

Grazie a queste premesse ambiziose, “No Man’s Sky” ha ricevuto una pubblicità che la piccola società britannica che lo ha prodotto, la Hello Games, non avrebbe mai potuto comprare. I risultati delle vendite, e soprattutto delle pre-vendite, che hanno permesso ad Hello Games di finanziarsi mentre il gioco era ancora in corso di sviluppo, sono stati molto soddisfacenti. Il 12 agosto, giorno dell’uscita del gioco su PC, Steam (il principale negozio online di videogame, che funziona anche come un social network), ha registrato 212mila persone che giocavano contemporaneamente al gioco, un numero superiore a quello ottenuto da videogiochi di prima fascia con budget da decine di milioni di euro, come “Dark Souls 3” e “XCOM 2”.

Ma dopo le prime ore di entusiasmo, i fan del gioco hanno inziato ad esprimere la loro delusione. Al momento, sulle 47 mila recensioni che “No Man’s Sky” ha ricevuto su Steam, il 46 per cento sono negative. Per fare un paragone, l’87 per cento di quelle di “Dark Souls 3” sono positive e lo sono anche il 71 per cento di quelle di “XCOM 2”. Il sito Metacritic, che aggrega recensioni professionali, assegna al gioco un voto di 71, nella fascia positiva, ma comunque abbastanza deludente per un titolo così anticipato. 1843, il magazine dell’Economist, ha raccolto in un articolo la delusione di molti utenti, così come hanno fatto diversi siti specializzati, come RockPaperShotgun.

Il problema di “No Man’s Sky” sembra avere a che fare con la sua stessa natura. “No Man’s Sky” è un “sandbox”, cioè un gioco senza una trama lineare che prevede una conclusione. Come una vasca della sabbia di un parcogiochi (sandbox, appunto), i giocatori possono giocare all’infinito, lasciando che sia la loro esperienza a scrivere la storia del gioco. In “No Man’s Sky” è possibile esplorare mondi, studiare specie aliene, migliorare il proprio equipaggiamento: il tutto vivendo un’avventura diversa ogni volta che si atterra su un nuovo pianeta. In teoria esiste uno scopo nel gioco, raggiungere il centro della galassia, ma con 18 miliardi di miliardi di pianeti da esplorare non sembra un obbiettivo facile da raggiungere.

Il principale vantaggio di questo tipo di giochi è che, non basandosi su una storia che a un certo punto deve necessariamente finire, assicurano una longevità virtualmente illimitata. “Minecraft“, una specie di versione virtuale di Lego, è probabilmente uno dei sandbox che ha avuto il maggior successo nella storia dei videogiochi. Esistono anche titoli di prima fascia con caratteristiche sandbox. “GTA V“, uno dei videogiochi più venduti di sempre, ha una storia complessa con decine di ore di dialoghi, ma è anche un “simulatore di criminalità” che può essere rigiocato virtualmente all’infinito.

La principale sfida che devono affrontare gli sviluppatori di giochi come “No Man’s Sky” è assicurare ai giocatori una gamma di esperienze che sia la più varia possibile. In altre parole, devono esserci abbastanza “cose da fare” in modo che l’assenza di una storia e di una sceneggiatura non si tramutino per i giocatori in un’esperienza noiosa e ripetitiva. In “Minecraft” questa libertà è assicurata dal fatto che i giocatori possono realizzare ogni tipo di costruzione immaginabile. In “GTA V”, la vastità e la complessità della città in cui è ambientato, oltre al numero di armi e veicoli che il giocatore può utilizzare, fa sì che ogni inseguimento della polizia sia diverso dal precedente. E nelle pause tra una sparatoria e l’altra è sempre possibile rilassarsi con decine di attività diverse: dal lancio con il paracadute alle partite di golf.

Uno dei problemi di “No Man’s Sky” sembra essere proprio la mancanza di varietà: possono esserci anche miliardi di pianeti, ma ci sono soltanto quattro o cinque cose da fare. La dinamica del gioco è abbastanza semplice e, secondo diversi utenti, piuttosto ripetitiva. Si atterra su un pianeta, si raccolgono risorse, si migliora il proprio equipaggiamento e quello dell’astronave, si studiano le specie locali (cercando di sfuggire a quelle aggressive), si combatte contro delle misteriose sonde e contro astronavi nemiche. Alla fine, si riparte e si raggiunge il pianeta successivo. Un utente su Steam ha commentato: «Ti prende come una droga per poi farti morire di noia».

1843 ha notato come la colpa di questa situazione sia in parte dell’ingenuità degli sviluppatori. Il meccanismo delle prevendite è stato importante per finanziare il progetto, ma ha anche contribuito a generare moltissime aspettative in coloro che hanno speso soldi per acquistare il gioco ancora prima che fosse ultimato. Lo “hype” per il gioco ha raggiunto livelli altissimi nei mesi prima dell’uscita ufficiale, con articoli pubblicati anche su riviste non specializzate come il New Yorker, Time (e il Post). Nella loro campagna pubblicitaria è probabile che gli sviluppatori abbiano promesso più di quello che potevano mantenere. E questo gli si è ritorto contro.

Su Reddit, un post in cui gli utenti si lamentano di tutte le funzioni annunciate dagli sviluppatori che sono assenti dalla versione definitiva ha raggiunto in tre giorni più di 3mila commenti. I giocatori lamentano la mancanza delle grandi battaglie spaziali promesse in fase di sviluppo, della mancanza di interazioni con la fauna, dell’impossibilità di interagire con altri giocatori e di numerose altre funzioni. La versione per PC del gioco, inoltre, sembra aver molti problemi e nonostante il gioco non abbia richieste hardware particolarmente elevate, spesso i giocatori sperimentano rallentamenti.

Questi problemi sono probabilmente frutto di fretta e di inesperienza da parte di Hello Games e dei risultati di un modello di business (quello delle vendite anticipate) molto rischioso da utilizzare, soprattutto per sviluppatori impreparati. Il creatore del gioco, Sean Murray, sembrava esserne in qualche misura conscio quando pochi giorni dell’uscita ha scritto sul sito della società: «È un gioco strano e un gioco di nicchia. Un gioco molto tranquillo».

Ma come nota 1843, non è ancora tutto perduto: “No Man’s Sky” ha ancora moltissime potenzialità. Quasi tutte le recensioni negative non mancano di notare come le prime ore del gioco siano eccezionali. I mondi da esplorare sono abbastanza ripetitivi, ma l’algoritmo del gioco è riuscito comunque a creare dei pianeti belli e piacevoli da esplorare. Le foreste, ad esempio, non sembrano avere molto da invidiare da quelle presenti nei videogiochi dove ogni albero viene sistemato da un grafico e non da un algoritmo (con alcune eccezione per giochi considerati particolarmente spettacolari). Oramai console e PC sono tutti collegati ad internet e questo permetterà agli sviluppatori di continuare ad aggiungere contenuti al gioco, gratis o a pagamento, anche dopo la sua uscita. Secondo alcuni esperti del settore, Hello Games è ancora in tempo a seguire la strada di “Destiny”, un gioco uscito nel 2014 che aveva in qualche misura deluso le aspettative. Ma nei mesi successivi, i suoi sviluppatori aggiunsero nuove funzioni che hanno cambiato quasi completamente l’opinione sul gioco.