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  • Martedì 16 agosto 2016

Le cose che non stanno funzionando ai Giochi di Rio

A livello sportivo le Olimpiadi stanno andando alla grande - anche per l'Italia - ma ci sono tuttora problemi di logistica, sicurezza e inquinamento, come nel caso delle piscine verdi

(ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images)
(ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images)

Le Olimpiadi di Rio de Janeiro sono arrivate ai due terzi del programma – la cerimonia di chiusura si terrà quando in Italia saranno le prime ore di lunedì 22 – e finora si è visto tanto sport di gran livello: Bolt ha fatto Bolt, Phelps ha fatto Phelps e Biles ha quasi sempre fatto Biles; sono stati battuti più di 20 record del mondo e ci sono state grandi gare, storie interessanti e prestazioni notevoli. L’assenza di certi atleti russi – soprattutto nell’atletica – non si è fatta molto notare, il virus Zika non è stato un problema e i casi di doping sono stati per ora pochi e non hanno riguardato atleti famosi o fortissimi. È andata bene ed è piaciuta anche la cerimonia d’apertura e gli impianti erano tutti pronti per quando dovevano esserlo (e che bello lo stadio del beach volley). Le prime Olimpiadi organizzate in Sudamerica stanno però avendo molti altri problemi: spalti spesso semi-vuoti, acque inquinate, problemi di sicurezza, code per gli eccessivi controlli di sicurezza e altre grane logistiche di vario tipo. In alcuni casi sono problemi di cui si parla praticamente a tutte le Olimpiadi, ma in questo caso sembrano più evidenti e gravi; in altri casi si tratta di cose che raramente si erano viste in passato a un evento di questo livello: le ormai famose acque verdi delle piscine, per esempio.

In certi casi la ragione sembra essere piuttosto semplice: il Brasile è il primo paese in via di sviluppo a ospitare delle Olimpiadi, e si è trovato a ospitarle in un momento in cui la sua economia sta attraversando la sua peggiore crisi dagli anni Trenta e la sua presidente Dilma Rousseff è stata sospesa dal suo incarico a maggio, a causa di una procedura di impeachment. In più Rio de Janeiro è una città complicata: molta povertà e molta criminalità, per dire due cose in estrema sintesi. Il vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), John Coates, ha detto a BBC che guardando al contesto politico ed economico quelle di Rio sono le «Olimpiadi più difficili in cui si è imbattuto il CIO». È presto per fare un bilancio complessivo, ma ci sono già tutti gli elementi per vedere quali sono i problemi di cui si è più parlato.

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