Perché si parla dei migranti a Milano

In questi giorni le strutture di accoglienza sono sovraffollate, anche per i respingimenti della Svizzera e della Francia

(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Martedì 9 agosto il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato delle possibili soluzioni all’alto numero di migranti arrivato in città nelle ultime settimane. Sala ha detto: «Con il prefetto di Milano, Marangoni, si sta monitorando la situazione e non è esclusa la possibilità che si usino tende perché di spazi in tempi molto rapidi non ce ne sono in questo momento». Più tardi, Sala ha precisato in una nota che le tende potrebbero aggiungersi «a quelle già sistemate all’interno dell’ex centro di via Corelli e della caserma Mancini. Non è prevista, dunque, alcuna tendopoli in altri luoghi della città». Diversi giornali italiani hanno scritto della situazione dei migranti a Milano parlando di “emergenza” e “allarme“.

In questo momento, secondo quanto ha detto Sala, a Milano ci sono 3200 migranti ospitati nelle varie strutture di accoglienza, che in molti casi sono sovraffollate. La più importante è l’hub di via Sammartini, che costeggia il lato nordovest della stazione Centrale, ed è gestito dalla onlus Progetto Arca e dalla fondazione AVSI. L’hub di via Sammartini è una struttura di prima accoglienza, dove i migranti vengono registrati e, dopo qualche giorno di permanenza, smistati in altri centri: ha circa 150 posti, ma nella notte tra sabato e domenica ha ospitato 427 persone. Domenica ha fornito il pranzo a 600 persone. Dopo il weekend, 200 migranti che avevano dormito all’hub di via Sammartini sono stati spostati in altre strutture della città, ma i volontari dicono che la situazione non è comunque sostenibile.

L’affollamento di migranti a Milano degli ultimi giorni dipende in parte da quello che sta succedendo a Como e Ventimiglia. Da più di un mese, la Svizzera sta impedendo ai migranti diretti vero il nord Europa di oltrepassare il confine a Chiasso, e secondo quanto ha detto la Caritas al momento ci sono circa 500 migranti bloccati a Como, molti dei quali stanno dormendo nella stazione. A Ventimiglia la situazione è simile: in un centro della Croce Rossa sono ospitati circa 450 migranti, perché respinti al confine con la Francia. Sala ha spiegato che «da Como e Ventimiglia c’è un reflusso continuo di migranti verso Milano».

I 3200 migranti attualmente presenti a Milano dormono in varie strutture di accoglienza di Milano, e negli ultimi giorni molte associazioni milanesi hanno fornito posti letto improvvisati per aiutare a risolvere il generale sovraffollamento. Sala ha detto di avere parlato con il ministro della Difesa Roberta Pinotti per poter utilizzare alcune caserme in disuso per ospitare i migranti. Si era pensato anche di sfruttare gli spazi della struttura che ospitava fino a inizio maggio l’hub di prima accoglienza di Milano, in via Tonale, ma la società Grandi Stazioni, che possiede la struttura, ha negato il permesso.

Un’altra soluzione di cui si parla è quella di utilizzare il campo base di Expo, una struttura che si trova a due chilometri dall’area dove si è tenuta Expo 2015 e che ospitava gli operai che hanno costruito i padiglioni. Sala aveva detto a fine luglio che il campo base di Expo sarebbe stato utilizzato dal primo settembre, ma il presidente della Lombardia Roberto Maroni, della Lega Nord, si era detto contrario, e una settimana fa ha bloccato il progetto impedendo alla prefettura di Milano di ottenere la titolarità sulla gestione della struttura. Martedì Sala ha detto, parlando del campo base di Expo: «Al di là dell’opposizione di Maroni, che continua a non comprendere che non ci sono altre alternative, io continuo a pensare che da settembre i migranti ci andranno». Secondo quanto ha scritto Repubblica, «le cooperative non fanno mistero di sperare che il prefetto sequestri il campo base, per superare il veto di Maroni».