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  • Lunedì 8 agosto 2016

Roberto Mancini non è più l’allenatore dell’Inter

Per via dei contrasti con la nuova dirigenza e per i problemi con il rinnovo del contratto: al suo posto dovrebbe arrivare l'olandese Frank de Boer

(Scott Kinser/Cal Sport Media via ZUMA Wire)
(Scott Kinser/Cal Sport Media via ZUMA Wire)

L’Inter e l’allenatore Roberto Mancini hanno annunciato questa mattina la conclusione anticipata del loro rapporto di lavoro, che sarebbe altrimenti terminato nell’estate del 2017. È una risoluzione consensuale, quindi non un esonero, che per l’Inter avrebbe significato continuare a pagare Mancini per un anno senza farlo lavorare, né delle dimissioni, che avrebbero fatto perdere a Mancini la buonuscita prevista in caso di licenziamento.

F.C. Internazionale Milano comunica di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’allenatore Roberto Mancini. La società desidera ringraziare Roberto per il lavoro svolto da quando ha accettato l’incarico nel novembre 2014.

Nella scorsa stagione la squadra è stata in testa alla Serie A fino alla sosta invernale, terminando il campionato al quarto posto e qualificandosi direttamente alla fase a gironi della Uefa Europa League.

Desideriamo ringraziare Roberto per l’impegno e la professionalità dimostrate nei confronti del Club negli ultimi 20 mesi di lavoro.

Secondo i giornali Mancini riceverà circa 3 milioni di euro in cambio della rescissione del suo contratto che, scrive Repubblica, è stata concordata nella notte tra domenica e lunedì. Al posto di Mancini, sempre secondo quanto dicono diversi giornali, l’Inter dovrebbe assumere l’olandese Frank de Boer, che ha allenato negli ultimi sei anni la squadra olandese dell’Ajax con cui ha vinto quattro campionati nazionali.

Da giorni si parlava di un esonero o delle dimissioni di Roberto Mancini, per via soprattutto di contrasti con la dirigenza e con la nuova proprietà della squadra, il gruppo cinese di e-commerce Suning. Secondo i giornali, il fallimento delle trattative per il prolungamento del contratto dell’allenatore – per la Gazzetta dello Sport, Mancini “non avrebbe accettato alcune clausole della proposta di rinnovo fino al 2019” – e le sue proteste per gli investimenti ridotti sul mercato, avrebbero convinto la dirigenza dell’Inter a sostituire Mancini, che era tornato ad allenare l’Inter nel novembre del 2014 dopo averlo già fatto tra il 2004 e il 2008 vincendo tre scudetti. Nel campionato e mezzo da allenatore dell’Inter, Mancini aveva ottenuto un ottavo e un quarto posto, ma l’Inter era stata spesso criticata per non avere un gioco definito e convincente. Mancini, a sua volta, si era spesso lamentato degli scarsi investimenti della società per l’acquisto di nuovi giocatori, necessari secondo lui per poter competere con le squadre più forti del campionato.

Durante gli ultimi 18 mesi, intanto, l’Inter ha nuovamente cambiato proprietà: a inizio giugno lo storico presidente della squadra e azionista di minoranza Massimo Moratti e il nuovo azionista di maggioranza Erick Thohir avevano venduto il 68,55 per cento delle azioni della società al gruppo cinese Suning.