Un’epidemia di singhiozzo

Nel 2012 una ventina di ragazzi di una città del Massachusetts sviluppò un singhiozzo cronico: e non si è ancora certi del perché

La Essex Agricultural Technical High School.
La Essex Agricultural Technical High School.

Nell’agosto del 2012 un ragazzo che frequentava la North Shore Technical High School di Middleton, una città del Massachusetts poco distante da Boston, sviluppò uno strano singhiozzo cronico, accompagnato da tic vocali. Nelle settimane successive altri ragazzi cominciarono a presentare sintomi simili nella Essex Agricultural Technical High School, nella confinante città di Danvers, conosciuta soprattutto perché nel 1692 ospitò il famoso processo alle streghe di Salem. Nel giro di qualche mese 24 adolescenti di Danvers e Middleton, soprattutto ragazze, svilupparono una forma di singhiozzo cronico: nei due anni successivi il ministero per la Salute del Massachusetts avviò un’indagine per studiare il caso. Nel novembre del 2014 furono pubblicati i risultati dell’indagine che stabilì, in sostanza, che a Danvers non era successo niente di strano: le conclusioni dell’inchiesta non convinsero alcuni ricercatori, che da allora hanno provato a capire le reali cause di quella che sembrava un’epidemia di singhiozzo.

In un recente articolo sulla strana epidemia, BuzzFeed News ha spiegato che la maggior parte dei ragazzi che alla fine del 2012 aveva contratto il singhiozzo faceva parte delle squadre sportive delle due scuole interessate dall’epidemia. Le prime ipotesi che iniziarono a circolare tra gli abitanti delle città riguardavano presunte tossine presenti nell’aria, che arrivavano dai laboratori di cosmetici e di carpenteria presenti nelle scuole, che erano due istituti tecnici. Alcuni genitori invece sostennero che i ragazzi avevano un disturbo conosciuto come PANDAS, acronimo di Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal infections. Non è un tipo di malattia ufficialmente riconosciuta ed è contestata da alcuni ricercatori: consiste, secondo le ipotesi, nello sviluppo di tic particolari come reazione a un’infezione batterica. Si iniziò a parlare di disturbi psicologici di massa, ma le autorità sanitarie locali provarono a minimizzare la questione, scoraggiando alcuni giornalisti che volevano scrivere di questa storia e suggerendo che non ci fossero casi di persone malate confermati.

Le indagini statali compresero analisi dei sistemi di ventilazione delle scuole e di due tunnel abbandonati che passavano sotto gli edifici. Vennero ascoltati 2600 medici locali e si cercarono tracce di muffe, amianto, mercurio, monossido di carbonio e altri agenti inquinanti, senza trovare niente. Nonostante le autorità statali avessero ammesso che non si potesse escludere la possibilità di un disturbo psicologico di massa, nella relazione finale – uscita nel novembre del 2014 – questa ipotesi non venne menzionata. La spiegazione fornita nel rapporto fu: «L’occorrenza stimata degli studenti con tic vocali e singhiozzo cronico nelle scuole è di circa l’uno per cento, che appare compatibile con le stime dell’occorrenza di casi di disturbi legati a tic». Il rapporto sosteneva, in pratica, che il numero degli studenti malati rientrava nella norma: niente di speciale. Fu anche accertato che tre studenti sui 24 colpiti dalla misteriosa epidemia avevano già presentato tic vocali in passato. Quando i risultati furono pubblicati, a tutti i ragazzi era passato il singhiozzo.

Robert Bartholomew, un sociologo neozelandese che ha studiato il caso di Danvers consultando i documenti statali dell’indagine, ha detto a BuzzFeed News che la stima secondo la quale l’1 per cento di occorrenza di tic negli studenti è falsa, e arriva da un’indagine svedese che in realtà identificava nello 0,15 per cento la percentuale di ragazzi con tic vocali. Bartholomew ha spiegato che la decisione delle autorità di non confermare subito le ipotesi di fenomeni di disturbi psicologici di massa fu condivisibile, ma che poi fu deciso di spiegare l’epidemia con la statistica per evitare problemi e attenzioni mediatiche. Bartholomew crede che il caso di Danvers sia spiegabile con una manifestazione collettiva di un “disturbo di conversione”, una condizione che porta i pazienti con particolari problemi psichici a sviluppare sintomi di malessere fisico simili a quelli causati da un disturbo neurologico, e che spesso si verifica nelle ragazze adolescenti.

Bartholomew ha spiegato che i disturbi di conversione non sono malattie mentali, ma reazioni a situazioni di stress: e chi ne soffre non finge i sintomi, come spesso si crede erroneamente. «C’è la diffusa percezione che le vittime di “isteria di massa” siano in qualche modo persone con menti deboli o con disturbi mentali. Questa percezione deve cambiare, e credo si debba cominciare con le autorità pubbliche che indagano su questi fenomeni», ha detto Bartholomew. Scott Zoback, un portavoce del ministero per la Salute del Massachusetts, ha spiegato a BuzzFeed News che l’indagine statale non parlò della possibilità di disturbi di conversione di massa perché non era quello lo scopo dell’inchiesta, che invece era stata aperta per stabilire se ci fossero stati fattori ambientali – e quindi responsabilità precise e perseguibili – dietro all’epidemia di tic vocali. Sappiamo poche cose certe su come funzionano i fenomeni di isteria di massa, ma recentemente alcuni ricercatori hanno sostenuto che possono diffondersi più rapidamente tra i ragazzi grazie ai contatti sui social network.

BuzzFeed ha contattato più di 70 studenti che negli anni dell’epidemia frequentavano le scuole interessate, per chiedere informazioni e racconti: hanno risposto solo in 4, «forse confermando lo stigma intorno al caso». Nel 2011 si era verificato un episodio simile a quello di Danvers a Le Roy, nello stato di New York: 14 studenti di una scuola superiore, 13 dei quali ragazze, avevano sviluppato tic vocali e sintomi simili a quelli della sindrome di Tourette. Il caso ricevette moltissima attenzione, anche perché le ragazze coinvolte e le loro famiglie diedero molte interviste televisive per chiedere che fosse stabilita la verità. Fu anche chiamata la famosa attivista Erin Brockovich a indagare se ci fossero cause di inquinamento ambientali per spiegare l’epidemia. Le autorità sanitarie stabilirono che era un caso di disturbo di conversione collettivo, e negli anni successivi la maggior parte delle ragazze malate ritornò alla normalità.

Il caso di Danvers non ha avuto la notorietà di quello di Le Roy, probabilmente perché il disturbo collettivo non fu mai riconosciuto ufficialmente. Ha però la particolarità di essere successo nella città che un tempo di chiamava Salem, e che è ricordata per avere ospitato il più famoso “processo alle streghe” di sempre, nel 1692. In quella che allora era una comunità puritana, sette donne cominciarono a presentare tic vocali e motori, che consistevano in strani rumori e contorsioni e spasmi ripetuti. Dopo i processi per stregoneria 20 persone, 14 delle quali donne, furono uccise per impiccagione. In molti hanno provato a spiegare i comportamenti delle donne del processo di Salem, e diverse spiegazioni li hanno attribuiti a fenomeni di disturbo di conversione di massa. Altri hanno sostenuto invece che le donne avessero mangiato cereali allucinogeni, o che si comportassero in quel modo volontariamente.

Una delle possibili spiegazioni per i disturbi psicologici collettivi è che la comunità coinvolta abbia subito recenti stress di vario tipo. Salem alla fine del Seicento aveva subito una importante sconfitta militare contro i nativi americani. Le Roy invece aveva subito gravi effetti dalla crisi finanziaria del 2008 (una situazione in realtà piuttosto comune negli Stati Uniti). Per Danvers l’unica possibile fonte di stress ai tempi dell’epidemia era la futura fusione delle due scuole dove si verificarono i casi di singhiozzo cronico.