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  • Sabato 6 agosto 2016

Cosa c’è di nuovo sugli attentati in Germania e l’ISIS

Lo Spiegel dice che prima degli attacchi gli attentatori di Wurzburg e Ansbach avevano scambiato dei messaggi con dei membri del gruppo terrorista

(Daniel Karmann/picture-alliance/dpa/AP Images)
(Daniel Karmann/picture-alliance/dpa/AP Images)

Venerdì il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato un articolo in cui dice che i due attentatori che nel mese di luglio hanno compiuto gli attacchi di Wurzburg, in cui 4 persone sono state ferite con un’ascia, e Ansbach, in cui l’attentatore si è fatto esplodere ferendo 14 persone, sarebbero stati organizzati con la complicità di membri dello Stato Islamico, alcuni dei quali si trovavano in Arabia Saudita.

Lo Spiegel non spiega quale sia la fonte delle sue informazioni, ma scrive che le autorità tedesche sono in possesso di trascrizioni di chat tra gli attentatori e alcuni sospetti membri dell’ISIS. Subito dopo gli attentati, le autorità tedesche avevano parlato di attacchi compiuti da cosiddetti “lupi solitari” che si erano radicalizzati da soli, cioè attentati organizzati senza l’appoggio logistico dell’ISIS e senza la partecipazione di individui che avevano ricevuto un addestramento specifico in Siria e Iraq (come invece era avvenuto per attacchi più strutturati, come quelli di Parigi e Bruxelles). Entrambi gli attacchi sono stati rivendicati dallo Stato Islamico. Soprattutto negli ultimi mesi, è diventato sempre più difficile stabilire se le rivendicazioni dell’ISIS in caso di attacchi ispirati dallo Stato Islamico, ma non direttamente organizzati dal gruppo, siano credibili.

Alla fine di luglio, il governo bavarese aveva specificato che l’autore dell’attacco al treno di Wurburg era stato pesantemente “influenzato” nel corso di alcune conversazioni via chat telefoniche che erano terminate poco prima dell’attacco, senza però specificare altri dettagli. Secondo quanto pubblicato dallo Spiegel, le persone con cui era in contatto gli suggerirono di utilizzare un veicolo, come nel caso dell’attentato di Nizza: il giovane spiegò però che era impossibile, perché non aveva la patente. Anche l’attentatore di Ansbach, secondo lo Spiegel, ha avuto conversazioni simili con persone che si trovavano in Arabia Saudita. Il settimanale ha scritto sabato che un importante funzionario del governo saudita ha assicurato alla polizia tedesca collaborazione nell’indagine per individuare chi fossero i contatti nel paese dei due attentatori.