Come mai si parla di Paola Muraro

Il PD chiede le dimissioni dell'assessore all'Ambiente di Roma ed ex consulente di Ama per via di un'inchiesta sul sottoutilizzo di alcuni impianti per lo smaltimento dei rifiuti

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Negli ultimi giorni diversi esponenti del PD hanno chiesto le dimissioni di Paola Muraro, assessore all’Ambiente del comune di Roma, amministrato dalla sindaca del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi. La critica fatta a Muraro è di aver lavorato per conto di Ama, l’azienda che gestisce i rifiuti di Roma, su alcuni impianti per la gestione dei rifiuti che, proprio in questi giorni, sono oggetto di un’indagine dei Carabinieri che sospettano che nella loro gestione si siano verificate delle truffe.

L’indagine, di cui i giornali hanno cominciato a parlare la scorsa settimana, riguarda una serie di impianti per il trattamento dei rifiuti, in particolare quattro “Centri per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti” o “TMB”, e un altro tipo di impianto, chiamato “tritovagliatore”. Secondo Repubblica, i carabinieri sospettano che in questi centri siano stati smaltiti meno rifiuti di quanto era specificato nel contratto di servizio. Dalle carte dell’indagine, scrive Repubblica, non è ancora chiaro se il sottoutilizzo degli impianti sia avvenuto con la complicità dei dirigenti Ama.

Chi accusa Muraro l’ha collegata all’indagine perché prima di diventare assessore è stata per 12 anni consulente di Ama, e fino allo scorso 30 giugno il suo ruolo riguardava proprio il controllo degli impianti “TMB”. Muraro era incaricata di controllare il rispetto da parte degli impianti dell’Autorizzazione integrata ambientale, il documento che contiene le regole alle quali gli impianti inquinanti (tra cui quelli per lo smaltimento dei rifiuti) devono sottostare per proseguire la sua attività. Repubblica scrive che al momento non si conoscono i nomi delle persone indagate e Muraro ha detto di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla procura. Alla domanda su cosa farebbe se dovesse risultare indagata, Muraro ha risposto: « Non posso pensare a una cosa che non è nella mia disponibilità. Ma ho pronto un mio dossier, lo tirerò fuori al momento giusto».

Nel caso che riguarda Muraro è coinvolto anche l’attuale amministratore delegato di Ama, il dimissionario Daniele Fortini (nominato nel gennaio 2014). Lo scorso 26 luglio, Fortini è stato ascoltato per cinque ore dai magistrati di Roma come persona informata sui fatti. Nel corso del suo mandato, Fortini ha presentato alla magistratura 14 esposti sulle presunte irregolarità avvenute in Ama e parte delle indagini in corso negli ultimi giorni sono iniziate proprio dalle sue testimonianze. In diverse interviste rilasciate a Repubblica e SkyTG24, Fortini ha sottolineato l’importante ruolo di Muraro come consulente di Ama e la sua conoscenza degli impianti nei quali sarebbero avvenute le irregolarità. Fortini, inoltre, ha detto che Muraro conosceva e aveva rapporti con diversi manager dell’amministrazione comunale che successivamente sono stati coinvolti in inchieste come Mafia Capitale.

Lo scontro tra Muraro e Fortini (che lo scorso giugno aveva annunciato le sue dimissioni pochi giorni dopo la vittoria di Virginia Raggi) va avanti ormai da settimane. Lo scorso 25 luglio Muraro ha incontrato Fortini nella sede dell’Ama e gli ha sottoposto una serie di richieste sulla gestione dei rifiuti, accusando la società e i suoi manager di aver gestito la raccolta in maniera inefficiente. L’incontro è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle di Roma. Sabato, Muraro si è difesa dalle accuse di Fortini e ha chiarito i suoi rapporti con Ama, spiegando: «Io ero consulente di parte per Ama e ho fatto risparmiare al Comune 900 milioni di euro».