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  • Martedì 26 luglio 2016

La Nuova Zelanda vuole eliminare tutti i ratti

Il primo ministro ha presentato un progetto per uccidere tutte le specie di predatori non native, per salvaguardare gli animali locali

 (Photo credit should read /AFP/Getty Images)
(Photo credit should read /AFP/Getty Images)

Il governo della Nuova Zelanda ha annunciato un progetto per eliminare entro il 2050 opossum e mustelidi, mammiferi predatori introdotti nel paese da europei e polinesiani, che minacciano le specie native della Nuova Zelanda. “Un tempo la più grande minaccia per la nostra natura erano il bracconaggio e la deforestazione, oggi invece sono i predatori alloctoni” – ha detto il Primo Ministro John Key in una nota scritta – “la nostra ambizione è che per il 2050 ogni  singola parte della Nuova Zelanda sia priva di ratti, ermellini e opossum. Questo è il progetto di conservazione ambientale più ambizioso mai tentato in tutto il mondo, ma se lavoriamo tutti insieme come paese allora possiamo riuscirci”.

I predatori come i ratti uccidono ogni anno 25 milioni degli uccelli nativi neozelandesi, tra cui l’animale simbolo del paese, il kiwi, di cui ormai sono rimasti solo 70000 esemplari. Questi predatori, inoltre, sono portatori della tubercolosi bovina, una malattia trasmissibile al bestiame. Il governo neozelandese ha stimato che le specie alloctone influiscono sull’economia del paese per un costo di 3,3 miliardi di dollari neozelandesi annui (circa 2 miliardi di euro). Attualmente i metodi più usati per combattere i predatori sono i pesticidi che vengono distribuiti per via aerea, le trappole e la caccia all’opossum. I pesticidi continueranno ad essere utilizzati in alcune aree ma si stanno studiando anche nuove tecnologie per poter eliminare i predatori.

Il governo ha intenzione di investire 20 milioni di dollari in un progetto chiamato “Predator Free New Zealand”, da aggiungere ai 40 milioni già spesi ogni anno per i pesticidi. Un progetto simile era stato proposto lo scorso anno dall’Australia, causando le proteste di animalisti e personaggi famosi. Mark Clout, professore emerito di Conservazione presso l’Università di Aukland, ha detto che il maggior problema sarà eliminare i ratti delle aree urbane: “Per un progetto come questo ci sarà bisogno della collaborazione delle comunità cittadine. Lo sterminio degli opossum, invece, sarà la cosa più facile da fare perché si riproducono una sola volta all’anno”.