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  • Domenica 24 luglio 2016

Gli arresti intorno a Fethullah Gülen

Cioè il religioso accusato dal governo turco di avere organizzato il colpo di stato: ieri sono stati arrestati uno dei suoi nipoti e il suo consigliere personale

Fethullah Gülen, il 17 luglio 2016, a Saylorsburg, in Pennsylvania (AP Photo/Chris Post)
Fethullah Gülen, il 17 luglio 2016, a Saylorsburg, in Pennsylvania (AP Photo/Chris Post)

In Turchia sono state arrestate due persone molto vicine a Fethullah Gülen, il religioso turco che vive da anni negli Stati Uniti ma che il governo ritiene responsabile del tentato colpo di stato nella notte tra il 15 e il 16 luglio. Le due persone sono Muhammed Sait Gülen, uno dei suoi nipoti, e Halis Hanci, considerato il suo consigliere personale, che secondo fonti governative di al Jazeera è arrivato in Turchia due giorni prima del golpe. Gülen ha 75 anni e dal 1999 vive in esilio volontario in Pennsylvania. Per il momento ha sempre negato di essere dietro al colpo di stato, da cui si era dissociato mentre ancora era in corso. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan lo accusa di far capo a un’organizzazione clandestina che ha l’obiettivo di sovvertire il potere in Turchia e ieri il governo turco ha anche annunciato che in dieci giorni completerà la domanda formale per la sua estradizione.

Tra le accuse che potrebbero essere rivolte a Muhammed Sait Gülen, secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, oltre a quella per terrorismo c’è anche quella di essere tra i responsabili di una fuga di notizie sulle domande per un concorso per dirigenti e impiegati governativi del 2010. Fethullah Gülen ha aumentato molto la propria influenza in Turchia negli ultimi anni grazie al fatto che molti suoi sostenitori sono entrati a far parte delle principali istituzioni statali, soprattutto nella magistratura e nella polizia. Muhammed Sait Gülen, suo nipote, è stato arrestato a Erzurum, nell’est della Turchia, ma sarà interrogato ad Ankara. È la prima volta che un parente di Fethullah Gülen viene arrestato dopo il tentato colpo di stato; lo scorso maggio un altro dei suoi nipoti era stato arrestato per una questione relativa a una delle scuole gestite dai sostenitori del religioso.

Negli ultimi giorni decine di migliaia di persone sono state arrestate in relazione al tentato colpo di stato: il governo sta cercando di individuare i sostenitori di Gülen all’interno delle proprie strutture. Circa 37.500 dipendenti pubblici, molti dei quali nel settore dell’istruzione e agenti di polizia, sono stati sospesi. Più di 10mila persone (di cui 7.000 militari) sono state trattenute in stato di fermo e 4.000 tra loro sono state formalmente arrestate. Il 23 luglio 1.200 soldati semplici arrestati nei giorni precedenti sono stati liberati ma nello stesso giorno Erdoğan ha ordinato, con un decreto possibile grazie allo “stato di emergenza” proclamato in Turchia, la chiusura di 2.340 enti tra cui scuole, organizzazioni di beneficenza, sindacati e cliniche. Con lo stesso decreto ha anche esteso fino a 30 giorni il periodo in cui una persona può essere trattenuta dalle forze dell’ordine senza accuse. Il primo ministro Binali Yildirim invece ha annunciato lo scioglimento della guardia presidenziale, dopo che circa 300 dei suoi 2.500 membri erano stati arrestati negli scorsi giorni; Yildirim ha detto che non c’è più bisogno di avere un corpo scelto che si occupi esclusivamente della sicurezza del presidente.