Si parla bene di “Star Trek Beyond”

È il terzo film della nuova saga di Star Trek, il primo a non essere diretto da J.J. Abrams: è uscito in Italia da poco, e sembra ne valga la pena

(Dal trailer di"Star Trek Beyond")
(Dal trailer di"Star Trek Beyond")

Star Trek Beyond è nei cinema italiani dal 21 luglio e se ne parla piuttosto bene. È il terzo film della nuova saga cinematografica di Star Trek, la nota serie tv fantascientifica ideata negli anni Sessanta da Gene Roddenberry. Il regista di Star Trek Beyond  è Justin Lin – famoso soprattutto per Fast & Furious – e nel cast ci sono buona parte degli attori dei precedenti due episodi del reboot. Tra gli attori principali ci sono Chris Pine (che interpreta il Capitano. Kirk), Zachary Quinto (il signor Spock), Simon Pegg e Idris Elba.

Star Trek Beyond riprende la storia raccontata in Star Trek e in Into Darkness – Star Trek, i film del 2009 e del 2013 diretti da J.J. Abrams, che è produttore di questo terzo film. Nei piani iniziali Abrams avrebbe dovuto dirigere anche Star Trek Beyond, nel 2013 decise invece di dedicarsi alle riprese di Star Wars: Il risveglio della Forza, il film della “concorrenza”. Intanto, è già sicuro che ci sarà un sequel di Star Trek Beyond (previsto per il 2019) e durante il Comic-Con di San Diego è stato annunciato che presto uscirà Star Trek: Discoveryuna nuova serie tv su Star Trek.

Per i profani: Star Wars è quello con l’Impero e l’astronave Millennium Falcon; Star Trek è quello con la Federazione – un’organizzazione di governo interplanetario – e l’astronave USS Enterprise. Due cose per quelli che non hanno ancora visto Star Trek Beyond ma stanno pensando di farlo: uno, tranquilli, niente spoiler. Due, il film si può vedere e apprezzare senza aver visto i due precedenti (è però consigliabile farlo). Aver visto e conoscere tutti gli episodi televisivi di Star Trek e gli oltre dieci film su Star Trek che sono stati fatti negli anni aiuta, ma non è per nulla indispensabile.

Le premesse della trama sono semplici e IMDb le spiega così: «l’equipaggio della USS Enterprise esplora i più sperduti meandri dello Spazio, e incontra un nuovo spietato nemico che mette a rischio le vite dell’equipaggio e l’esistenza della Federazione». All’inizio del film i protagonisti vanno verso la Yorktown, un’immensa stazione spaziale appena completata e pronta a accogliere milioni di persone; a un certo punto arriva una richiesta d’aiuto da una nebulosa vicina (nei termini di Star Trek) alla Yorktown: è da lì che iniziano i guai.

Star Trek Beyond se la sta giocando con The Legend of Tarzan per essere il film più visto in Italia in questi giorni; negli Stati Uniti è invece uscito il 22 luglio, dove è stato il film più visto del giorno, con gran distacco sul secondo, l’horror Lights Out – Terrore nel buio. Su IMDb il voto medio dato a Star Trek  Beyond dalle oltre 15mila persone che già l’hanno visto è 7,7 su 10; il Metascore del film – un voto dato in base alle recensione dei critici professionisti – è 70 su 100. Star Trek Beyond è piaciuto di più agli utenti di Rotten Tomatoes (un altro importante sito di cinema), che gli hanno dato un voto di 4,1 su 5. Nel recensire il film Rotten Tomatoes ha scritto: «Star Trek Beyond continua la storia post-reboot con un’epica avventura di fantascienza che riesce a onorare le sue radici di fantascienza senza lesinare sulle scene d’azione da blockbuster».

L’Economist ha invece scritto un articolo in cui si apprezza il fatto che «Star Trek Beyond sia il primo film in cui c’è un membro gay nell’equipaggio» (una cosa di cui negli Stati Uniti si è parlato molto) e le dinamiche politiche alla base della trama. Tom Huddelston diTime Out London ha invece scritto che il film «è sempre divertente, è un vertiginoso carnevale di battute, pugni, esplosioni inseguimenti e fantastici effetti speciali». Il film è piaciuto un po’ meno a Emanuele Sacchi di MyMovies, uno dei più importanti siti italiani sul cinema. Sacchi ha comunque dato la sufficienza al film – tre stelle su cinque – e ha scritto che «il terzo episodio è chiaramente pensato per stabilizzare la serie su una velocità di crociera, senza antefatti di particolare rilievo». Secondo Sacchi «la struttura, del tutto canonica, rimanda alle puntate della serie originaria e classica» ma ci sono anche «sporadici ma memorabili attimi di visionarietà».