Cinquant’anni senza Montgomery Clift

È stato uno dei più importanti attori del dopoguerra e divenne famoso per i suoi ruoli drammatici: morì il 23 luglio 1966

Montgomery Clift nel 1962
(AP Photo)
Montgomery Clift nel 1962 (AP Photo)

Montgomery Clift – uno dei più importanti attori della storia del cinema – morì 50 anni fa a New York. Clift fu uno dei più importanti attori statunitensi del dopoguerra, insieme a Marlon Brando e James Dean (che come lui avevano studiato all’Actors’ Studio di New York). Fu nominato a quattro premi Oscar – per le sue interpretazioni in Vincitori e vinti, Da qui all’eternità, Un posto al sole e Odissea tragica – ma non ne vinse nemmeno uno. Clift è famoso per i suoi ruoli drammatici ma anche per i suoi problemi di depressione e alcolismo e per l’incidente automobilistico che alla fine degli anni Cinquanta gli rovinò il viso.

Montgomery Clift era nato il 17 ottobre 1920 a Omaha, nel Nebraska, negli Stati Uniti. Iniziò a recitare a 13 anni, a teatro, e continuò a farlo per tutta l’adolescenza, nei teatri di Broadway. Il suo primo ruolo nel cinema fu in Odissea tragica di Fred Zinnemann, un film drammatico girato – e ambientato – nella Germania del dopoguerra. Sempre nel 1948 Clift recitò con John Wayne in Il fiume rosso, il primo western di Howard Hawks.

Nel 1949 Clift recitò in L’ereditiera di William Wyler – un film drammatico ispirato al romanzo Piazza Washington di Henry James – e nel 1951 recitò con Elizabeth Taylor e Shelley Winters in Un posto al sole di George Stevens: è il primo film in cui interpretò la parte da “eroe negativo” per cui divenne famoso.

Clift è famoso per Io confesso di Hitchcock (in cui interpretò Padre Logan, un prete accusato di omicidio che però ha ascoltato la confessione del vero omicida) e per Improvvisamente l’estate scorsa di J. L. Mankiewicz, che uscì nel 1958. Alla fine degli anni Cinquanta Clift ebbe un grave incidente stradale (secondo alcuni fu un tentato suicidio) e una delle conseguenze furono delle cicatrici sul viso, a cui rimediò in parte con un’operazione chirurgica. Nel 1960 recitò in Fango sulle stelle di Elia Kazan e, nel 1961 e nel 1962, in due film diretti da John Huston: Gli spostati – un  western, drammatico e romantico – con Marylin Monroe e Clark Gable – e in Freud, passioni segrete, un film biografico in cui interpretò Sigmund Freud.

Nel 1961 Clift recitò anche in Vincitori e vinti, un film di Stanley Kramer che parla, tra le altre cose, del processo di Norimberga. Morì a 45 anni a causa di un attacco cardiaco. La canzone “The Right Profile” dei Clash – nell’album “London Calling” – parla degli ultimi anni di vita di Clift.