Il nuovo “I magnifici 7”

A settembre uscirà il remake del famosissimo film western degli anni Sessanta, a sua volta tratto da un film di samurai di Akira Kurosawa

I magnifici sette (The Magnificent Seven) è un famoso western del 1960, diretto da John Sturges e ispirato al film giapponese I sette samurai di Akira Kurosawa. Il film di Sturges – famoso anche per aver diretto Il vecchio e il mare e La grande fuga – racconta la storia di sette uomini dal passato piuttosto tormentato che si impegnano a difendere un villaggio di contadini messicani dai costanti attacchi dei banditi. Il 22 settembre uscirà in Italia un remake del film: è diretto da Antoine Fuqua – il regista di Southpaw – L’ultima sfida, Shooter e Training Day – e la sceneggiatura è stata scritta da Nick Pizzolatto, ideatore e sceneggiatore della serie tv True Detective. Nel cast del nuovo I magnifici 7 ci sono, tra gli altri, Denzel Washington, Chris Pratt, Haley Bennett, Ethan Hawke e Vincent D’Onofrio.

Il trailer del nuovo film sembra far intendere che la trama sarà molto simile a quella del film di Sturges: il trailer è però anche molto contemporaneo, in parte simile a quelli dei recenti western diretti da Quentin Tarantino. I Magnifici 7 parla di Rose Creek, una città del West i cui cittadini sono vessati da un ricco e poco affidabile affarista (interpretato da Peter Sarsgaard). Per farsi proteggere i cittadini assoldano sette persone: tra loro c’è un po’ di tutto, «fuorilegge, cacciatori di taglie, giocatori d’azzardo e sicari: sono Sam Chisolm (Denzel Washington), Josh Farraday (Chris Pratt), Goodnight Robicheaux (Ethan Hawke), Jack Horne (Vincent D’Onofrio), Billy Rocks (Byung-Hun Lee), Vasquez (Manuel Garcia-Rulfo) e Red Harvest (Martin Sensmeier).

I sette samurai di Kurosawa è ambientato nel Giappone del Sedicesimo secolo, uscì nel 1954 ed è da allora uno dei film che capita spesso di trovare in molte classifiche dei film più belli di sempre. In quel caso era il capo del villaggio – che anche in quel caso era vessato e in difficoltà – a consigliare agli abitanti di rivolgersi a dei Rōnin, degli ex samurai in disgrazia, della gente tendenzialmente non molto raccomandabile. I sette samurai fu uno dei primi film importanti a raccontare la storia di un personaggio che deve reclutarne altri, per completare una “missione”: un meccanismo narrativo che è stato poi ripreso da tantissimi film di ogni genere.

L’adattamento western e statunitense di Sturges uscì nel 1960 e nel cast c’erano, tra gli altri, Yul Brynner, Eli Wallach, Charles Bronson e James Coburn e Steve McQueen. Dal 2013 I Magnifici Sette è uno dei film che la Library of Congress, la biblioteca nazionale degli Stati Uniti, ha deciso di inserire nel National Film Registry, un insieme di film da preservare perché «culturalmente, storicamente o esteticamente significativi». Il film non fu accolto benissimo quando uscì: Howard Thompson del New York Times scrisse che si trattava di una «pallida e pretenziosa copia dell’originale giapponese». Il film piacque però subito a Kurosawa, che dopo averlo visto fece avere a Sturges una spada da samurai. Nei mesi e negli anni successi il film fu rivalutato da pubblico e critica statunitensi e da anni è uno di quei film che vengono spesso trasmessi in televisione (un po’ come il nostro Lo chiamavano Trinità…).