• Mondo
  • Sabato 9 luglio 2016

Cosa sappiamo sull’attentatore di Dallas

Aveva 25 anni, non aveva precedenti penali ed era stato in Afghanistan con l'esercito americano: è stato ucciso poche ore dopo la strage

(ANSA)
(ANSA)

Nella notte tra giovedì e venerdì, un uomo ha ucciso 5 poliziotti e ne ha feriti altri 7 nel corso di una sparatoria a Dallas, in Texas. L’uomo si chiamava Micah Johnson ed è stato ucciso venerdì da un robot della polizia, che ha fatto esplodere una bomba vicino al luogo dove si era nascosto. Johnson ha iniziato a sparare sugli agenti nel corso di una manifestazione contro le violenze della polizia sui neri.

Johnson aveva 25 anni e viveva a Dallas, scrive il Washington Post. Aveva militato nell’esercito americano tra il 2009 e il 2015, e in particolare tra il 2013 e il 2014 era stato per alcuni mesi in Afghanistan. La sua unità era una compagnia di “genieri”, militari che si occupano principalmente della costruzione di barriere di difesa e ostacoli. Johnson non è mai andato oltre il ruolo di soldato semplice. Dopo aver lasciato l’esercito aveva trovato lavoro come muratore nel settore edile. La polizia dice che non aveva precedenti penali.

I poliziotti che hanno assediato Johnson in un parcheggio hanno cercato di trattare con lui prima di ucciderlo. Johnson ha detto loro che era arrabbiato per le uccisioni degli afroamericani da parte della polizia e che voleva vendicarsi sui poliziotti bianchi. Nell’immagine profilo della sua pagina Facebook, Johnson appare con il pugno chiuso rivolto verso l’alto, un gesto associato al gruppo suprematista afroamericano degli anni Sessanta “Black Panther”. Tra le altre immagini, una aveva la didascalia “Black Power”, mentre un’altra lo ritraeva accanto al cantante del gruppo di rapper afroamericani Public Enemy, Professor Griff.

Secondo fonti della polizia locale che hanno parlato con la rete televisiva CBS, Johnson ha usato un fucile semi-automaco SKS, un’arma da collezionisti, progettata in Unione Sovietica nel 1945. Durante la sparatoria indossava un giubbotto antiproiettile. Nella sua casa la polizia dice di aver trovato materiale per fabbricare le bombe. Non è ancora chiaro se Johnson abbia avuto dei complici. In un primo momento la polizia aveva parlato di diversi cecchini, ma sabato gli agenti hanno detto di ritenere che l’attacco sia stato compiuto soltanto da Johnson.

La sera di giovedì, poco dopo la sparatoria, la polizia di Dallas ha fatto circolare la fotografia di un uomo con indosso una maglietta mimetica e con un fucile a tracolla dicendo che si trattava di uno dei sospettati per la sparatoria. Poco dopo la sparatoria, l’uomo, identificato come Mark Hughes, ha consegnato la sua arma alla polizia. Secondo il suo avvocato, Hughes non c’entra nulla con la sparatoria e stava partecipando alla manifestazione con un’arma a tracolla perché è un sostenitore del diritto di girare armati. Le leggi del Texas consentono a chi ha il porto d’armi di girare con armi lunghe in pubblico.