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  • Giovedì 30 giugno 2016

La storia dell’ex militare americano insultato da tre ragazzi razzisti a Manchester

È quello del video circolato molto in questi giorni: lui vive nel Regno Unito da 18 anni ed era persino a favore del "Leave"

(Channel 4 News/PA)
(Channel 4 News/PA)

Juan Jasso ha 38 anni, i suoi genitori sono messicani ma lui è cresciuto in Texas, negli Stati Uniti, e da quando ha 20 anni vive nel Regno Unito. Dal 28 giugno gira molto un video girato su un tram di Manchester, in Inghilterra, in cui si vedono alcune persone – la maggior parte sono adolescenti – che insultano Jasso dandogli del «piccolo sporco immigrato» e dicendogli di «tornare in Africa». Nel video Jasso dice ai ragazzi, con accento statunitense: «sono qui da più tempo di voi». Il Guardian ha scritto che il 29 giugno tre ragazzi di Manchester – di 16, 18 e 20 anni – sono stati fermati e interrogati per aver insultato Jasso. Due di loro sono stati rilasciati su cauzione, il 20enne è ancora in stato di fermo.

L’episodio è accaduto pochi giorni dopo il referendum con cui il Regno Unito ha deciso di uscire dall’Unione Europea.  Il caso che riguarda Jasso è particolare perché lui ha spiegato di essere favorevole all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, e intervistato dal New York Times ha detto: «Non posso votare nel Regno Unito, ma penso che, se fatta nel modo giusto, un’uscita possa essere una cosa positiva. Come per ogni decisione ci sono persone pro e contro. Io avrei votato “Leave”». Jasso ha poi detto che i casi di xenofobia che sono arrivati dopo il referendum non hanno cambiato il suo punto di vista, anche se era molto preoccupato dal fatto che qualcuno avrebbe potuto usare il risultato del voto come pretesto per attaccare gli immigrati.

Jasso ha spiegato che il suo essere a favore del “Leave” è in parte influenzato dal suo passato nell’esercito, dove, dice, il concetto di sovranità nazionale è inculcato nelle giovani reclute. Jasso è entrato nell’esercito a 18 anni e ci è rimasto per sette anni: è stato prima in Germania e poi nel Regno Unito, dove ha lavorato come analista d’intelligence, prima per l’esercito e poi per la National Security Agency (NSA). Alle superiori era un ottimo atleta ed è ancora un grande appassionato e praticante di rugby, che insieme al calcio è lo sport più diffuso nelle isole britanniche. In passato Jasso ha anche lavorato per i London Broncos, una squadra che gioca nel secondo più importante campionato inglese di rugby league (quello che si gioca in 13 anziché in 15). Al momento lavora come insegnante di scienza dello sport al Manchester College.

Jasso ha detto di essere rimasto stupito dal modo in cui gli insulti che gli stono stati rivolti sono stati trasformati in un emblema dell’intolleranza nel Regno Unito. Ha detto che dei quasi vent’anni che ha passato nel Regno Unito – vivendo e lavorando a Harrogate, Leeds, Eastbourne e Manchester — ricorda solo due casi di insulti razzisti nei suoni confronti. In un’occasione un uomo gli urlò per esempio di tornarsene in India.