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  • Mercoledì 29 giugno 2016

Stanno tutti addosso a Corbyn

Parlamentari ed ex leader del partito laburista come Ed Miliband gli chiedono di dimettersi, a Bruxelles intanto i leader si sono incontrati senza Cameron

Jeremy Corbyn (Jeff J Mitchell/Getty Images)
Jeremy Corbyn (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Oggi a Bruxelles i leader europei si sono riuniti per un incontro formale in cui si è discusso di Brexit, ovvero della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea. La riunione si è svolta senza rappresentanti britannici, per la prima volta negli ultimi 40 anni, e si è conclusa con la diffusione di una dichiarazione comune in cui si dice “ci rammarichiamo profondamente dell’esito del referendum nel Regno Unito, ma rispettiamo la volontà espressa dalla maggioranza del popolo britannico”. Il documento fa riferimento al Regno Unito come a un “paese terzo” e invita il suo governo a formalizzare quanto prima la sua volontà di uscire dalla UE. In realtà i tempi saranno abbastanza lunghi, perché il primo ministro britannico David Cameron ha già annunciato che spetterà al suo successore attivare le procedure. L’elezione del nuovo leader dei Conservatori avverrà entro il prossimo 9 settembre.

Cameron è intervenuto oggi al Parlamento britannico per le consuete “domande al primo ministro”, in cui il leader dell’opposizione e i parlamentari possono chiedere direttamente informazioni al capo del governo. Cameron ha riferito l’esito dell’unica riunione cui ha partecipato a Bruxelles ieri, dicendo di avere ribadito ai leader europei che Brexit avverrà con i tempi che indicherà il Regno Unito, e che si farà di tutto per mantenere il paese nel mercato unico europeo. Su questo punto, centrale per l’economia britannica, i leader europei sembrano determinati a non concedere molto: per restare nel mercato unico, il Regno Unito dovrà accettare anche la libera circolazione di persone e merci, dicono.

Jeremy Corbyn, il leader dei Laburisti, ha avuto un’altra giornata difficile con ulteriori richieste di dimissioni dopo il voto di sfiducia non vincolante ricevuto ieri dai parlamentari del suo partito. La sera del 29 giugno Corbyn ha parlato a circa 400 persone nel centro di Londra, dicendo che il “Leave” non era ciò che sperava ma che, comunque, è molto orgoglioso di andare avanti: quindi no, non si dimette; non per il momento. Intanto, anche l’ex leader laburista Ed Miliband ha invitato Corbyn a lasciare, dicendo che non ha più la fiducia dei suoi parlamentari.

Tra i conservatori, intanto, iniziano a esserci le prime candidature per la nuova leadership del partito. C’è tempo fino a domani a mezzogiorno per presentare le candidature. Per ora si sono fatti avanti Liam Fox, ex ministro della difesa, e Stephen Crabb, attuale ministro del Lavoro e delle pensioni.

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