Cosa pensa Renzi dei risultati dei ballottaggi

Il presidente del Consiglio e segretario del PD dice che non è stato un voto di protesta, ma di cambiamento

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Lunedì 20 giugno il presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha commentato i risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative, dopo un incontro a Palazzo Chigi con il cuoco Massimo Bottura, che ha recentemente vinto il premio per il miglior ristorante del mondo. Alle amministrative il partito che ha ottenuto le vittorie politicamente più importanti è stato il Movimento 5 Stelle, che ha vinto a Roma con Virginia Raggi e a Torino con Chiara Appendino, in entrambi i casi contro candidati del PD, Roberto Giachetti e Piero Fassino. Tra le città più importanti, il PD ha vinto a Milano con Beppe Sala, contro il candidato del centrodestra Stefano Parisi. Ha detto Renzi:

Ci sono risultati molto diversi, su base territoriale da comune a comune, da zona a zona, per cercare di dare una lettura omogenea. (…) Contemporaneamente però la franchezza porta a dire che c’è un elemento nazionale che è molto forte nel dato del ballottaggio e cioè che è una vittoria nei comuni, in quasi tutti i comuni in cui i Cinque Stelle stavano, dei Cinque stelle, anche contro di noi. Una vittoria molto netta, una vittoria indiscutibile che va chiamata con il suo nome. (…) Io non credo che sia un voto di protesta quello di ieri: è un voto di cambiamento, non soltanto nei comuni in cui ha vinto Cinque Stelle. Ha vinto chi ha saputo interpretare meglio un’ansia di cambiamento, e questo è un fatto positivo secondo me. Queste elezioni si sono vinte sull’ansia di cambiare in quei territori, più che sul racconto di una protesta o di un sentimento di rabbia contro l’Europa o contro l’immigrazione o con gli atteggiamenti populisti di cui tanto si è parlato.

Renzi ha anche fatto gli auguri di buon lavoro a Raggi, dicendo che «il governo aiuterà tutti, allo stesso modo, a cercare di fare il bene dei propri cittadini». Ha aggiunto che «il popolo di alcune città ha dato un messaggio che deve far riflettere il Pd, riflessione che faremo nella sede del partito e non a Palazzo Chigi», e ha detto di aver convocato una riunione della direzione del PD per il prossimo 24 giugno.