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  • Lunedì 20 giugno 2016

Come è nato “Gomorra”

Edoardo Brugnatelli, editor di Saviano nel 2006, ha pubblicato parte delle email che hanno portato alla pubblicazione del libro

(Edoardo Brugnatelli, In italiano, Medium)
(Edoardo Brugnatelli, In italiano, Medium)

Gomorra – il libro di Roberto Saviano sulla camorra che è stato uno dei maggiori bestseller dell’editoria italiana negli ultimi decenni – fu pubblicato dieci anni fa, nel 2006. In occasione dell’anniversario Mondadori ha fatto uscire una nuova edizione del libro e ci sono state diverse celebrazioni e ricostruzioni, anche da parte dello stesso Saviano. E sabato Edoardo Brugnatelli, creatore della collana Strade Blu che fu allora editor di Gomorra, ha raccontato su Medium come conobbe Roberto Saviano e come si arrivò alla pubblicazione di quel libro: racconto che sovverte abbastanza le letture a posteriori sulla consapevole costruzione del suo successo. Per esempio, scrive Brugnatelli che il progetto fu dapprima “circondato dall’indulgente scetticismo dei capi” in Mondadori. Oltre al testo di alcune email scambiate con Saviano tra il 2004 e il 2005, Brugnatelli ha pubblicato l’estratto di un saggio che parla di come Gomorra venne accolto dai lettori, in particolare dalle più di duemila persone che fino a oggi hanno recensito il libro su Anobii, il social network dedicato ai libri di proprietà di Mondadori. Il saggio, ancora inedito, si intitolerà Leggere in rete. La lettura in ambiente digitale e sarà pubblicato da Editrice Bibliografica, a cura di Chiara Faggiolani e Maurizio Vivarelli. La parte finale dell’intervento di Brugnatelli è una email scritta da Saviano nel marzo del 2005 in cui lo scrittore riflette sulla forma finale da dare a Gomorra.

La genesi di “Gomorra” è abbastanza curiosa, caratterizzata da forti elementi di casualità, come spesso accade nell’editoria. L’idea che i mega successi editoriali siano frutto di abili strategie e di sofisticate pianificazioni è una idea ricca di fascino che di solito cercano di spacciare alcuni tra i tantissimi padri putativi di ogni successo (quelle stesse persone che misteriosamente si dissolvono nel nulla quando le cose vanno meno bene, per intenderci) ma che molto poco ha a che fare con quanto effettivamente succede nella realtà.

Era il tardo autunno del 2004 e ormai da sei anni dirigevo la collana Strade Blu Mondadori, che era nata nel 1998. Dopo un primo periodo nel quale avevo pubblicato solo narrativa italiana e straniera, si era deciso di aprire la collana anche alla saggistica.

La sera 29 novembre ricevetti una email che cominciava così: «Caro Edoardo Brugnatelli, Sono Roberto Saviano, la nostra comune amica Helena Janeczek mi ha segnalato la sua disponibilità a prendere in considerazione la possibilità di progettare un libro. Ne sono molto felice. Spero questa email non le sottragga troppo tempo. Io mi occupo di criminalità organizzata e credo fortemente che per affrontare queste strutture radicalmente mutate, la congettura ed il racconto siano le forme più adatte. Forme capaci di procedere oltre il dato giudiziario che per via della incredibile lentezza dei processi diviene inutilizzabile nel tempo presente, smarrendo quindi la possibilità di poter comprendere i meccanismi e le personalità».

(Continua a leggere su In italiano, su Medium)