Donald Trump su cosa sarebbe successo a Orlando sei i clienti del Pulse fossero stati armati

«Sarebbe stato proprio un bello spettacolo, gente», ha detto durante un comizio il candidato del partito Repubblicano alle presidenziali

(AP Photo/David J. Phillip)
(AP Photo/David J. Phillip)

Venerdì 17 giugno il candidato del partito Repubblicano alle presidenziali americane Donald Trump ha parlato della strage di Orlando, in cui 49 persone sono state uccise e altre 53 sono rimaste ferite all’interno del locale gay Pulse. L’attentatore, Omar Mateen, aveva 29 anni e durante la sparatoria ha giurato fedeltà all’ISIS. Nel suo discorso Trump ha sostenuto che non ci sarebbe stata nessuna strage se i clienti del locale fossero stati armati e avessero risposto al fuoco.

«Se questo figlio di puttana fosse entrato sparando e la gente in quel posto avesse avuto un’arma e avesse cominciato a fare “boom?”. Sapete cosa? Sarebbe stato proprio un bello spettacolo, gente»

Si tratta di un atteggiamento molto utilizzato dai difensori del diritto a possedere armi da fuoco negli Stati Uniti, che fanno notare come spesso le sparatorie avvengono in zone dove è vietato introdurre armi. Lo stesso Trump aveva già sostenuto una posizione simile in occasione degli attentati di Parigi dello scorso novembre, quando aveva detto: «Se la nostra gente avesse avuto delle armi, se fosse stato permesso loro di portarle, la situazione sarebbe stata molto, molto diversa».

Nel caso di Orlando, però, era effettivamente presente una persona armata. Si tratta di un agente di polizia che la notte della strage si trovava fuori servizio e stava lavorando alla sicurezza del locale. L’agente ha sparato contro Mateen, che ha risposto al fuoco, ma non è riuscito a impedirgli di entrare nel locale e di compiere la strage.