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  • Venerdì 17 giugno 2016

E alla fine si giocherà gara-7

Le finali dei playoff NBA sono state un saliscendi niente male: Cleveland ha rimontato due gare di svantaggio a Golden State, domenica notte si decide la squadra campione

LeBron James e Stephen Curry (Ezra Shaw/Getty Images)
LeBron James e Stephen Curry (Ezra Shaw/Getty Images)

E alla fine si giocherà gara-7. Questa notte i Cleveland Cavaliers hanno vinto in casa contro i Golden State Warriors, pareggiando la serie finale dei playoff NBA sul 3-3. Il titolo NBA si deciderà quindi a gara-7 – l’ultima della serie in qualsiasi caso – che si giocherà a Oakland (California), in casa di Golden State, alle 2 della notte italiana tra domenica e lunedì. La partita si potrà vedere su Sky Sport 2.

Fino a una settimana fa in pochi si aspettavano di arrivare a gara-7. Golden State era avanti 3 a 1 nella serie e sembrava in assoluto controllo. Poi però qualcosa è cominciato ad andare storto: in gara-5 non ha giocato Draymond Green, uno dei più forti giocatori di Golden State squalificato per somma di falli intenzionali commessi nei playoff; nel frattempo sono cresciuti sia LeBron James che Kyrie Irving, i due giocatori più forti di Cleveland. Cleveland è riuscita a vincere due partite consecutive contro Golden State, una cosa che finora era riuscita solo agli Oklahoma City Thunder nelle finali della Western Conference. È difficile dire chi sia la squadra favorita ora: sulla carta è Golden State, che a Oakland ha perso pochissimo quest’anno; ma l’inerzia-della-serie – come si dice – è dalla parte di Cleveland.

LeBron James e Stephen Curry
Partiamo da loro due, i più forti in campo, che stanno vivendo due momenti opposti: benissimo James, maluccio Curry. In gara-5 e gara-6, James ha giocato in maniera straordinaria. Si è imposto fisicamente come è in grado di fare solo lui nella NBA: ha segnato 41 punti in entrambe le partite – alzando di parecchio la media che aveva avuto finora nei playoff –, ha fatto assist ai compagni, preso rimbalzi e stoppato i tiri avversari. Vedendolo giocare così, Mike Miller, ex compagno di squadra e amico di James, ha detto: «Non perderà. E non perderà nemmeno gara-7». Miller ha ricordato le incredibili prestazioni di James quando i due giocavano insieme nei Miami Heat, soprattutto durante i playoff del 2012 che si conclusero con la vittoria del titolo NBA da parte di Miami. La giocata più significativa di James in gara-6 è stata una stoppata che ha fatto esultare tutto il palazzetto di Cleveland: perché è arrivata su un tiro in penetrazione di Steph Curry.

Per Curry le cose sono un bel po’ diverse. Finora Curry ha alternato partite buone a prestazioni considerate non all’altezza, soprattutto rispetto alle aspettative che molti avevano prima dell’inizio della serie contro Cleveland. Curry – l’MVP della stagione regolare per il secondo anno consecutivo – non sta tirando con le percentuali che ha tenuto durante l’anno (che comunque erano eccezionali) e in generale sta soffrendo la difesa molto fisica di Cleveland. Curry non ha il fisico di James, non ha i mezzi per imporre fisicamente il proprio gioco durante la partita: le sue prestazioni dipendono anche da come gira il resto della squadra, e nelle ultime partite Golden State è calata molto (basta guardare il numero di assist di squadra, che è molto più basso rispetto al resto della stagione). In gara-6 Curry ha segnato 30 punti in 35 minuti, tirando 6 su 13 da tre e tenendo a galla Golden State nei momenti più difficili della partita. Ma poi ha fatto una cosa che è molto inusuale per lui: ha fatto il suo sesto fallo della partita – l’ultimo disponibile prima di essere costretti ad andare in panchina – e preso dal nervosismo ha lanciato il suo paradenti verso alcuni spettatori a bordo campo (poi si è scusato). È stato espulso dall’arbitro quando mancavano pochi minuti dalla fine della partita.

Cosa ci dobbiamo aspettare?
Arrivati a questo punto è difficile dirlo. Cleveland è la squadra più in forma in questo momento: oltre a James, nelle ultime due partite ha giocato molto bene anche Kyrie Irving, che è riuscito a superare le difficoltà delle prime partite. Cleveland può contare anche sull’assenza di Andrew Bogut, il centro australiano di Golden State che garantiva alla sua squadra una grande solidità in difesa (Bogut si è infortunato). I problemi per i Cavaliers potrebbero cominciare nel momento in cui i Warriors riuscissero a limitare l’attacco di James e Irving, come già successo in altre partite della serie: finora non si sono viste alternative valide ai loro tiri e i giocatori della panchina di Cleveland non sono riusciti a incidere troppo sulla serie. Su Golden State è difficile fare previsioni. In gara-6 i giocatori dei Warriors, escluso Curry, hanno iniziato la partita facendo un canestro su 17 tiri tentati da fuori: difficile vincere una partita con queste percentuali, soprattutto quando si ha un gioco basato molto sui tiri dalla distanza e poco sul gioco creato sotto canestro. Ma i Warriors sono una squadra praticamente infermabile quando entra-in-ritmo: se Curry, Thompson e Barnes cominciano a segnare con regolarità – e il fatto di giocare in casa potrebbe aiutare – allora per Cleveland sarà complicato vincere.