Matteo Renzi dice di essere abituato ai fischi

A chi gli chiedeva se dopo le contestazioni all'assemblea di Confcommercio fosse "finita la sua luna di miele"

Matteo Renzi fa un selfie all'assemblea di Confcommercio, Roma, 9 giugno 2016 (ANSA/CLAUDIO PERI)
Matteo Renzi fa un selfie all'assemblea di Confcommercio, Roma, 9 giugno 2016 (ANSA/CLAUDIO PERI)

Sul Corriere della Sera di oggi c’è un’intervista di Maria Teresa Meli a Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del PD. La prima domanda è sui fischi che Renzi ha ricevuto ieri, giovedì 9 giugno, all’assemblea di Confcommercio mentre parlava del bonus degli 80 euro. Alla giornalista che gli chiedeva se dopo quelle contestazioni fosse finita la sua “luna di miele” con i commercianti, Renzi ha risposto:

«Non vorrei deluderla troppo. Ma io ho preso i fischi dal primo giorno e continuerò a prenderli, mettendo la faccia ovunque. Nella campagna delle Europee 2014, quelle del mitico 41%, ho fatto comizi interi da Palermo a Napoli fino a piazza della Signoria nella mia Firenze dove c’erano centinaia di fischietti, striscioni e contestazioni. E governavamo da due mesi appena, altro che luna di miele. Il 2015 è stato un lungo elenco di fischi dal Jobs act, con la Fiom in tutti i miei eventi a contestare, fino alle proteste dei professori. Non è una novità. Sono invece molto contento del fatto che chi ieri contestava da Confcommercio alla fine è sceso a discutere e con un paio di loro è scattato persino l’abbraccio».