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  • Venerdì 3 giugno 2016

Il fotografo di Bernie Sanders

Come si fotografa in modo originale una persona che fotografano tutti in ogni momento? Il fotografo ufficiale della campagna elettorale di Sanders lo ha spiegato a Time

(Staff Bernie Sanderd via Facebook)
(Staff Bernie Sanderd via Facebook)

Il 7 giugno si terranno le primarie del Partito Democratico in California: salvo sorprese che sarebbero clamorose, da quel giorno Bernie Sanders non sarà più candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Sanders è stato comunque uno sfidante sorprendentemente impegnativo per Hillary Clinton: ha ottenuto oltre 9,5 milioni di voti e ha vinto in 21 stati, raccogliendo un grande sostegno da parte degli elettori più giovani del partito e diventando un personaggio celebre a livello internazionale, anche tra persone che non lo hanno mai visto dal vivo. Un pezzetto del merito è del suo fotografo.

In una recente intervista pubblicata sul sito di Time, Arun Chaudhary – direttore creativo e fotografo ufficiale della campagna elettorale di Sanders – ha spiegato quali sono stati gli obiettivi della comunicazione fotografica di Sanders, spiegando anche come è cambiato il ruolo dei fotografi di personaggi pubblici nell’epoca in cui tutti hanno una macchina fotografica in mano. Le fotografie ufficiali di Sanders lo mostrano soprattutto mentre ripassa gli appunti o prova i suoi discorsi, ma cercano di farne vedere anche il lato più umano, i figli, la moglie, i nipoti: un aspetto non banale se si pensa che Sanders è considerato un candidato un po’ “rude”, poco a suo agio nel fare due chiacchiere informali con i suoi sostenitori oppure scherzare e intrattenersi coi bambini.

Le fotografie ufficiali della campagna elettorale di Sanders:

Chaudhry – che lavora per Sanders insieme ad altri quattro videomaker e fotografi – ha spiegato che per ogni foto realizzata dallo staff ce ne sono altre migliaia scattate da altri professionisti o dai sostenitori, spesso di qualità notevole. Perché le foto dello staff emergano serve quindi che si distinguano per il messaggio e il punto di vista originale. Nel caso di Sanders, questo approccio si è tradotto in molte foto di backstage e momenti di lavoro, nel tentativo di far immaginare agli elettori “come sarebbe Sanders se fosse presidente degli Stati Uniti”. A volte questo significa anche pubblicare foto imperfette, magari fuori fuoco, ma comunque diverse da quelle che si possono trovare altrove.

Prima di lavorare per Sanders, Chaudhry ha lavorato per Barack Obama (per la sua campagna elettorale del 2008 e come primo operatore video della Casa Bianca tra il 2009 e il 2011) e per questo nell’intervista ha fatto anche alcuni paragoni tra Obama e Sanders. Fotografare i due è diverso, ha detto Chaudhry: nel caso di Sanders il confine tra pubblico e privato si nota meno, mentre Obama ha molto più carisma. Di Obama ha detto che è «una persona magnifica da fotografare»: «Sa che ognuno di noi ha un lavoro da fare e sa che va fatto». Ha raccontato poi che Sanders da giovane era appassionato di documentari, e quindi spesso si mostra interessato alle lenti e ai microfoni utilizzati dal suo staff, e che capita che ci vogliano una decina di foto prima che ne approvi una.