Guida alle elezioni di Salerno

Vincenzo Napoli, sindaco da quando Vincenzo De Luca è stato eletto in regione, è dato per favorito già al primo turno: le cose da sapere

Vincenzo Napoli e Roberto Celano, due dei dieci candidati sindaco a Salerno.
Vincenzo Napoli e Roberto Celano, due dei dieci candidati sindaco a Salerno.

Il prossimo 5 giugno si voterà anche a Salerno per eleggere un nuovo sindaco e una nuova giunta comunale. Il centrosinistra in città governa da molti anni: l’attuale presidente della Campania, Vincenzo De Luca, è un influentissimo ex sindaco di Salerno. Come anche a Torino, Napoli e Bologna, si ripresenta il sindaco uscente, che a Salerno è Vincenzo Napoli: era diventato sindaco quando De Luca era stato eletto presidente della regione.

I candidati
I candidati sindaco per Salerno sono dieci. Il favorito già dal primo turno è il candidato del centrosinistra, attuale sindaco e architetto Vincenzo Napoli. Napoli è il candidato unitario del centrosinistra e ha l’appoggio anche dell’UdC, di NCD e di Scelta Civica.

Forza Italia, il Nuovo PSI e Rivoluzione Cristiana di Gianfranco Rotondi appoggiano invece Roberto Celano, politico di una lista civica e sostenuto anche da Forza Italia. Celano ha detto che spera di arrivare almeno al ballottaggio. Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale hanno candidato Antonio Iannone, ex presidente della provincia di Salerno e storico dirigente del partito. Iannone è appoggiato anche dal movimento Noi con Salvini, che è in pratica il nome della Lega nel centro e sud Italia. Il M5S non ha un candidato sindaco.

Gli altri candidati sostenuti da liste civiche sono Gianpaolo Lambiase, Gianluigi Cassandra (sostenuto da Corrado Passera e anche da Flavio Tosi, sindaco di Verona e leader del movimento Fare), Raffaele Adinolfi, Antonio Cammarota, Marco Falvella, Dante Santoro e Giuseppe Amodio. Nessuno di loro sembra però avere possibilità di vittoria.

Cosa si dice
I quotidiani locali scrivono che la campagna elettorale è «sottotono» e che non si sono visti, almeno finora, esponenti importanti dei partiti o del governo a sostegno dei rispettivi candidati sindaci. Un’altra differenza rispetto al passato è che la propaganda elettorale sta circolando soprattutto sui social network.

Il Partito Democratico della città ha provato a coinvolgere Matteo Renzi in occasione della sua visita a Napoli. Renzi però non è passato da Salerno e il quotidiano La Città di Salerno ipotizza che si dia per scontato il risultato delle elezioni e che quindi nessuno voglia perdere tempo per sottrarlo a città dove la situazione è più incerta. Anche Silvio Berlusconi non è andato a Salerno per Roberto Celano. Qui la spiegazione è un po’ più complicata: «Mara Carfagna ha voluto far sì che l’attenzione fosse puntata solo ed esclusivamente su Napoli, dove l’ex ministro è capolista in Forza Italia. Una visita a Salerno, che comunque è la città simbolo del potere deluchiano, avrebbe potuto anche distrarre l’opinione pubblica». Nemmeno Giorgia Meloni, occupata nella propria campagna elettorale per Roma, si è presentata per Iannone.

Vincenzo Napoli, detto Enzo, ha detto che intende proseguire il lavoro di De Luca. Contro di lui, negli ultimi giorni, hanno parlato sia il candidato del centrodestra Roberto Celano («ci sono almeno tre preti che dal pulpito fanno campagna elettorale a favore dell’amministrazione uscente, chiedendo di votare Enzo Napoli durante la celebrazione della messa») sia Gaetano Amatruda, nuovo vice coordinatore provinciale di Forza Italia, che ha denunciato il fatto che per la campagna elettorale «si stanno usando fondi pubblici e apparati del comune. Una vergogna. La presidenza della regione Campania confonde colpevolmente la comunicazione istituzionale con la propaganda politica. Ci sono assessorati e uffici che organizzano iniziative elettorali». Amatruda ha anche chiesto l’intervento del prefetto.

Il Movimento 5 Stelle ha avuto invece delle difficoltà: ufficialmente non ha candidato nessuno, ma Dante Santoro, che ha 26 anni ed è iscritto al Movimento, ha deciso di presentarsi con tre liste civiche in suo sostegno. Una di queste si chiama “Salerno in Movimento” e il logo richiama graficamente quello del partito di Beppe Grillo. Lo scorso 25 maggio sul blog di Grillo è stato pubblicato un post che alcuni hanno interpretato come diretto a Santoro: «Il MoVimento 5 Stelle non appoggia altre liste oltre quelle certificate e non stipula alleanze con nessuno. Pertanto invitiamo gli elettori dei comuni dove non è presente una lista certificata a diffidare di qualsiasi indicazione di voto o di sostegno esterno a candidati di liste civiche o partiti, anche se proveniente da meetup locali. Il M5S non stipula alleanze elettorali ed ha regole chiare per la presentazione delle proprie liste. Diffidate dalle imitazioni e dalle contraffazioni!». Santoro ha spiegato: «Noi andiamo oltre i simboli vuoti di significato che non servono a nessuno. La gente non si affeziona ai simboli ma ai contenuti che noi abbiamo. Non mi sento toccato dal post e hanno fatto bene a chiarirlo. Io sono tranquillo».

Tra le proposte elettorali più creative – che comunque non stanno trovando molto spazio nella campagna elettorale – ce n’è una di Iannone, che ha detto di voler intitolare una piazza di Salerno all’ex leader del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante. «Il Grande Giorgio chiudeva le sue campagne elettorali nazionali a Piazza della Concordia. Intitolargli la Piazza sarebbe per me un tributo doveroso alla Grande storia politica di colui che fu sempre e prima di tutto un Italiano».