Helena Bonham Carter ha 50 anni

È un'altra a cui Tim Burton ha rovinato la carriera, facendole fare sempre lo stesso personaggio dark e bizzarro? Oppure è proprio così di suo? Lei dice la seconda

(Da "Fight Club")
(Da "Fight Club")

Si dice spesso che attori e attrici ambiziosi debbano evitare di fare troppi ruoli troppo simili, perché c’è il rischio che la persona diventi il personaggio. Helena Bonham Carter, che oggi compie 50 anni, forse questo errore l’ha fatto, anche per via della sua collaborazione col regista Tim Burton, peraltro suo ex compagno, che l’ha trasformata in una specie di Johnny Depp: una maschera bizzarra, eccentrica, quasi sempre dark e gotica.

Il punto è che Helena Bonham Carter – che tra le sue influenze di stile ha citato Vivienne Westwood e Maria Antoinetta – è piuttosto eccentrica e dark di suo, anche fuori dai film. E anche se nel corso della sua carriera ha avuto ruoli “normali”, diciamo, per esempio quello nel Discorso del re, il suo ruolo probabilmente più bello è bello proprio perché lei è l’eccentrica e dark Marla Singer di Fight Club. Quella che «la sua filosofia di vita era che poteva morire da un momento all’altro. La tragedia, diceva, era che non succedeva».

Bonham Carter è nata il 26 maggio 1966 a Golders Green, nel nord di Londra. È la più giovane dei tre figli di Raymond Bonham Carter, un banchiere, e di sua moglie Elena, una psicoterapeuta. Sua nonna Violet Bonham Carter fu una scrittrice, suo nonno Maurice Bonham Carter fu un politico piuttosto noto e il suo bisnonno Herbert Henry Asquith fu primo ministro del Regno Unito dal 1908 al 1916. Suo nonno materno è il diplomatico spagnolo Eduardo Propper de Callejó, che sposò la pittrice Hélène Fould-Springer, un’ebrea di origini austriache e francesi. Nell’intricato albero genealogico di Bonham Carter ci sono anche baroni e baronesse.

Nonostante fosse nata in una famiglia benestante e con una storia prestigiosa, l’infanzia di Bonham Carter fu piuttosto complicata: quando aveva 5 anni sua madre ebbe un esaurimento nervoso, da cui si riprese molto lentamente, e quando aveva 13 anni suo padre restò paralizzato. Quell’anno Bonham Carter partecipò a un concorso nazionale di poesia, arrivò seconda e usò i soldi del premio per iscriversi a un servizio di casting per attrici. Dopo un po’ di tempo Bonham Carter – che aveva già recitato mentre studiava alla South Hampstead High School e al Royal College di St Peter, a Westminster – ottenne i suoi primi ruoli: nel film per la tv A Pattern of Roses (1983) e nei film Camera con vista (1985) e Lady Jane (1986).

Negli anni Novanta iniziò a farsi notare come un’attrice particolarmente azzeccata per film storici – uno dei suoi primi soprannomi fu “la regina in corsetto” – e recitò in Amleto di Franco Zeffirelli e Frankenstein di Mary Shelley, diretto da Kenneth Branagh, con cui ebbe una relazione durata alcuni anni. Nel 1997 recitò in Le ali dell’amore, un film drammatico diretto da Iain Softley e ambientato a Londra nei primi anni del Novecento: è il film per cui Bonham Carter ricevette la sua prima nomination all’Oscar, come Miglior attrice protagonista. Nel 1999 interpretò Marla Singer, l’ossessione dei due (ehm) protagonisti di Fight Club.

Nel 2001 Bonham Carter recitò in Novocaine di David Atkins, facendo una specie di parodia del suo ruolo in Fight Club. Il 2001 è però soprattutto l’anno in cui recitò per la prima volta in un film di Tim Burton, che sarebbe diventato poi padre dei suoi figli e regista di molti altri suoi film. Il film in questione è Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie, in cui interpreta la scimpanzé Ari. Per Burton – e spesso insieme a Johnny Depp – Bonham Carter ha poi recitato in Big Fish – Le storie di una vita incredibile, La fabbrica di cioccolato, La sposa cadavere, Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, Alice in Wonderland e Dark Shadows. Sono i ruoli che secondo alcuni l’hanno fatto diventare una specie di caricatura di se stessa, sempre forzatamente strana: una specie di Johnny Depp donna.

Bonham Carter ha recitato anche in importanti film non diretti da Burton, comunque: è stata Serena Kogen in Terminator Salvation, la cattivissima Mangiamorte Bellatrix Lestrange in alcuni film della saga di Harry Potter e la buonissima moglie di Giorgio VI nel Discorso del re, per cui fu nominata all’Oscar come Miglior attrice non protagonista. Negli ultimi anni ha recitato in Grandi speranze, Les Misérables, The Lone Ranger (con Depp e senza Burton), Cenerentola (stranamente vestita di bianco) e in Suffragette, in cui interpreta una farmacista bombarola.

Il suo film più recente è Alice attraverso lo specchio, che è diretto da James Bobin ed è il sequel di Alice in Wonderland, in cui interpreta di nuovo la Regina Rossa. Parlando di questo suo ultimo ruolo, e più in generale della sua carriera, Bonham Carter ha detto:

Adoro la Regina, il suo comportamento infantile, il make-up indiavolato, la zucca gigante e deforme, il look punk. La mia filmografia potrà sembrarvi una lista di pazze, da Fight Club alla Mangiamorte di Harry Potter. In realtà le malattie psichiche mi affascinano da sempre, proprio perché nella vita vera non sono il tipo che si mette a dividere pazzi da ‘normali’. Siamo tutti pazzi. Specialmente noi donne: libere per natura.