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  • Martedì 24 maggio 2016

La ragazza che fotografava gli Smiths

E ora ci ha fatto un librone illustrato: la sua storia sembra tratta da "Almost famous"

Immagini del libro "The Smiths" di Nalinee Darmrong (Rizzoli)
Immagini del libro "The Smiths" di Nalinee Darmrong (Rizzoli)

“La band che prese per mano una generazione” è un sottotitolo un po’ enfatico ed eccessivo, come certi sottotitoli, però è vero che per “un pezzo” notevole di quella generazione gli Smiths – la band a cui è dedicato questo bel libro fotografico, di grande cura estetica – furono una cosa che non si era mai sentita prima, e che sembrò costruire un rapporto specialissimo con i propri fans. Il libro lo ha messo insieme Nalinee Darmrong, fotografa thailandese che vive a Washington, che nel 1985 andò a un concerto degli Smiths da diciassettenne fan e aspettando fuori da un albergo finì per fare amicizia con la band, e da allora in poi non smise di fotografarli fino a che esistettero: lo racconta nell’introduzione del libro, ricca di aneddoti (come quando il chitarrista Johnny Marr le sorrise dal palco per tutto il concerto a New York nel 1986, e lei era lusingata, ma lui stava solo cercando di farle capire, invano, che dietro di lei c’era Mick Jagger, perché lo fotografasse). Un’altra prefazione è scritta da Andy Bell, cantante della band dei Ride, che dice “è impossibile avere una sola canzone preferita degli Smiths”, e ne elenca quindici (tra cui naturalmente “la più grande”, There is a light that never goes out).

– Luca Sofri: Fermatemi, se vi sembra di averla già sentita e Stasera uscirei, ma non ho uno straccio da mettermi