Prospettive di immortalità

Di quelli che si fanno ibernare in attesa che i progressi della scienza li riportino in vita, nelle foto di Murray Ballard

Aaron Drake, Medical Response Director, prepares stabilisation medications to be used during the initial stages of a cryopreservation. Alcor Life Extension Foundation, Scottsdale, Arizona. August 2009

Prospect of Immortality è il progetto del fotografo Murray Ballard, che dal 2006 al 2015 ha girato per Stati Uniti, Regno Unito, Russia e altri posti in Europa per incontrare persone e istituti che si occupano di crioconservazione, la conservazione a temperature bassissime del corpo di persone morte, in attesa che in futuro vengano sviluppate tecnologie in grado di ripristinare completamente le funzioni vitali.

La conservazione avviene in contenitori pieni di azoto liquido, a una temperatura di -196 gradi centigradi. Il processo finora è poco praticato (Ballard parla di 200 pazienti in tutto il mondo e duemila persone che hanno firmato per la crioconservazione dopo la morte) e molto costoso, motivo per cui ne esiste anche una versione più economica: la neuro conservazione, che consiste nel conservare unicamente il cervello (nella convinzione che in futuro sarà possibile anche creare nuovi corpi) e costa 80 mila dollari rispetto ai 200 mila che servono per conservare un corpo intero, come riportato sul sito di Alcor, una delle organizzazioni più famose del settore.

Ballard ha cercato di avere una posizione oggettiva, per consentire ai lettori di farsi un’opinione sull’etica della pratica e decidere se considerarla fantascienza o innovazione scientifica.
Il progetto è diventato anche un libro, The Prospect of Immortality, pubblicato da Gost Books. Murray Ballard è su Twitter e Instagram.