La risposta di Facebook sulle “notizie censurate”

Mark Zuckerberg ha spiegato nel dettaglio come funzionano i suoi Trending Topics e ha negato di aver penalizzato i siti conservatori

Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg (Justin Sullivan/Getty Images)
Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg (Justin Sullivan/Getty Images)

Facebook ha risposto agli articoli pubblicati negli ultimi giorni sul sito di tecnologia Gizmodo, nei quali si diceva che il social network ha una redazione che si occupa di scegliere quali articoli presentare come popolari a scapito di altri nella sezione Trending Topics, disponibile solo in inglese in alcuni paesi, tra i quali non c’è l’Italia. La società ha fornito diversi dettagli finora sconosciuti sul funzionamento dei Trending Topics, rendendo il sistema più trasparente come richiesto da diversi osservatori e dai suoi iscritti, e negando di avere penalizzato i contenuti di orientamento politico conservatore.

Il sistema di selezione dei Trending Topics è ibrido: sfrutta sia algoritmi che il lavoro di un gruppo di persone. I potenziali argomenti di tendenza su Facebook in un certo periodo di tempo sono identificati da un algoritmo, che rileva quali temi sono diventati molto discussi sul social network e analizza le notizie più recenti pubblicate da una serie di siti, in modo da non tralasciare eventi importanti che stanno accadendo, ma che non sono ancora molto discussi dagli utenti. La lista comprende più di mille siti di informazione e tra questi ci sono decine di testate conservatrici, cosa che sembra smentire le accuse rivolte da un ex impiegato di Facebook e diffuse da Gizmodo, secondo cui Facebook avrebbe sistematicamente censurato alcune testate vicine ai conservatori per promuovere una linea più di sinistra.

Dopo che l’algoritmo ha fatto la sua selezione di temi, una redazione interviene per verificare che gli argomenti siano in linea con quello che sta succedendo nel mondo. Dopodiché gli addetti scrivono una descrizione per ogni tema di tendenza, utilizzando come riferimento un’altra lista di un migliaio di siti, associano una categoria (come sport, cultura, scienza, politica) per raggruppare i topic e mostrarli agli utenti in base ai loro interessi.

La redazione si occupa di decidere se ogni topic è di rilevanza nazionale o globale, e per farlo si basa sulle homepage di dieci siti di riferimento: BBC News, CNN, Fox News, Guardian, NBC News, New York Times, USA Today, Wall Street Journal, Washington Post, Yahoo News e Yahoo. Se l’argomento è trattato dalla maggior parte di queste testate con una certa evidenza, viene fatto salire nella classifica dei Trending Topics, in modo da renderlo più accessibile e visibile agli utenti di Facebook. La lista dei dieci siti era stata diffusa ieri dal Guardian grazie a una sua fonte interna prima che fosse resa pubblica dal social network, ma inizialmente il giornale ne aveva frainteso il funzionamento, attribuendole un’importanza superiore a quella effettiva.

Facebook ha inoltre spiegato che la lista dei Trending Topics mostrata a ogni utente viene personalizzata attraverso un algoritmo, che si basa sui suoi gusti, sulle pagine a cui si è messo “Mi piace” e sul luogo in cui ci si trova. Di conseguenza, ogni persona può vedere un elenco leggermente diverso dei temi di tendenza sul social network. In un’intervista data a The Verge, il responsabile della sezione Notizie di Facebook, Will Cathcart, ha negato che ci sia una selezione arbitraria per favorire alcune posizioni politiche su altre nei Trending Topics: “Vogliamo mostrarvi le cose che vi interessano di più. Non siamo interessati ad aggiungere il nostro punto di vista: non pensiamo che la cosa possa funzionare per un miliardo di persone”.

Anche Mark Zuckerberg, il cofondatore e CEO di Facebook, è intervenuto sull’argomento con un lungo post pubblicato sul suo profilo. Ha detto che la sua società “prende molto sul serio” le notizie circolate negli ultimi giorni circa modifiche arbitrarie ai Trending Topics con l’obiettivo di censurare i contenuti conservatori. Zuckerberg ha spiegato che sono in corso indagini per “assicurarci che i nostri team abbiano mantenuto l’affidabilità del prodotto”, e che per ora non sono stati trovati elementi per dire che le notizie pubblicate da Gizmodo siano vere. Zuckerberg ha inoltre annunciato una serie di incontri sul tema:

Nelle prossime settimane, inviterò conservatori e politici di altro orientamento per parlare con me di questa vicenda e conoscere i loro punti di vista. Desidero avere un confronto diretto sui principi cari a Facebook e sul modo per assicurare che la nostra piattaforma resti aperta il più possibile. Il motivo per cui mi preme così tanto tutto questo è che va al cuore di tutto ciò che Facebook è e che voglio che sia. Ogni strumento che realizziamo è progettato per dare alle persone una voce e per mettere insieme una comunità su scala globale. Fino a quando sarò io a capo di questa azienda, sarà questo il mio impegno.